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A piedi al Polo Nord, sulle orme del passato

1 dicembre 2005 – L’impresa ha il sapore di altri tempi. Michele Pontrandolfo, alpinista 34enne di Pordenone, andrà alla conquista del Nord magnetico, sulla banchisa polare al largo delle coste canadesi. 

 

mappaSaranno 1200 chilometri a piedi sul ghiaccio, tirando una slitta con 80 chili di viveri e bagagli. Per compagno, un solo amico: il suo cane husky Kabir.

Complesso il tracciato (nella foto tratta dal Corriere della Sera). L’alpinista di Pordenone partirà da Resolute Bay, sull’isola canadese di Cornwallis. Da lì risalirà per 850 chilometri la banchisa polare. Costeggiando prima l’isola di Devon, poi quella di Ellesmere fino al punto del Polo magnetico. Poi ce ne metterà altri 350 per arrivare al villaggio eschimese di Qaanaaq, in Groenlandia, tappa finale dell’esplorazione.

«Le esplorazioni artiche sono diventate frequenti – ha spiegato al Corriere Pontrandolfo – ma io voglio arrivare al Polo magnetico senza aiuto». Niente cani che tirano la slitta. Niente vele per sfruttare la forza del vento. E nessun campo intermedio con rifornimenti. «Io la chiamo pura etica esplorativa. Rispetto agli esploratori del secolo scorso ho già i vantaggi che mi offre la tecnologia. Slitta in vetroresina, tenda leggera, cibi liofilizzati. Non voglio aggiungerne altri».

«Il problema principale – prosegue l’alpinista – sono degli orsi che durante la notte possono avvicinarsi all’accampamento». Ma la soluzion per Pontrandolfo è a portata di mano: «il mio cane Kabir si sta allenando con me tutti i giorni, con marce di 30 chilometri nella neve. Non sa ancora bene cosa lo aspetta, ma è molto forte». Dovrà tirare anche lui la sua slitta di 25 chilogrammi. Con tutto quanto serve per restare sulla banchisa polare per due mesi e tenere lontani gli orsi.

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