La fotografia di paesaggio come documento o indagine
Non solo immagini esteticamente gradevoli o descrittive di un evento, la fotografia può comunicare anche argomenti diversi, di denuncia, di inchiesta, documentare un fatto o suscitare dubbi e considerazioni
A Pragelato, per gli impianti delle olimpiadi invernali del 2006.
Il Rifugio Vittorio Emanuele nel Parco Nazionale del Gran Paradiso
La fotografia di paesaggio descrive l’estetica di un ambiente naturale o urbano, in genere con accezione positiva, mostrando il lato migliore delle cose. Sul nostro Montagna.tv, la maggior parte delle immagini di paesaggio naturale serve per illustrare un ambiente di montagna, descrivere un itinerario escursionistico o alpinistico, o raccontare un fatto o un evento, riguardante il mondo e l’ambiente verticale. Il racconto, però, non sempre riguarda le varie attività outdoor, “sportive” o naturali. Le immagini, infatti, possono anche mostrare una tesi ed avere, quindi, valore di documento o di denuncia, ovvero possono descrivere un evento, un avvenimento, la modifica di una condizione ambientale o l’edificazione di strutture destinate allo sviluppo turistico di una zona o di una valle.
Interpretazioni diverse e fonte di discussione
Molti di questi argomenti si prestano a molteplici interpretazioni e la fotografia può essere la base di uno spunto di discussione; può suscitare un tema e suggerire domande, argomentazioni e considerazioni. Per esempio, una serie di grandi palazzi, magari non esattamente in stile architettonico tradizionale in legno e pietra, ma in cemento a vista e ampie strutture vetrate sono lo sfoggio di un moderno stile architettonico, oppure un elemento estetico totalmente estraneo al paesaggio alpino? Un moderno bivacco, il cui stile costruttivo si distacchi totalmente dalla tradizione della lamiera colorata e del legno, come si può considerare? E’ ben edificato, più sicuro e meglio coibentato o troppo estraneo al contesto estetico?
La fotografia, oltre che suscitare dubbi o essere fonte di ispirazione per discussione e ragionamenti, può anche avere il ruolo di documentazione, quindi, e di mostrare “come sono fatte le cose”, oppure di portare all’attenzione dell’osservatore l’evoluzione del paesaggio o l’impatto delle attività antropiche nell’ambiente naturale. Un paesaggio dopo l’esondazione di un torrente diventa una fotografia di documento, così come un lago alpino d’alta quota, nel pieno mese di gennaio, con la superficie non ghiacciata racconta della temperatura anomala, per la stagione e può essere l’incipit per parlare del cambiamento climatico, con tutte le varie sfaccettature e attribuzioni di responsabilità, colpevolmente umane o ineluttabilmente naturali, a seconda di pareri e studi diversi. Stesso ragionamento per la retrazione dei ghiacciai.
Oppure, ancora, una cronologia di fotografie scattate in arco temporale diverso possono rappresentare l’evoluzione e le modificazioni di un paese di montagna, con un territorio che è in continuo cambiamento. Queste immagini possono avere un valore storico, nel senso che potranno essere guardate in futuro per studiare i cambiamenti dei luoghi. Diciamo che il classico “luogo dove il tempo sembra essersi fermato” che spesso si legge in tanti articoli o si ascolta in documentari e servizi televisivi si discosta molto dal ragionamento espresso in questo articolo. Un modo interessante per comprendere questi cambiamenti è di osservare le vecchie cartoline dei luoghi turistici che, a posteriori, assumono il valore di un vero e proprio documento, perdendo la loro semplice e primaria funzione di essere inviate come un ricordo delle vacanze, per salutare amici e parenti.
Chissà, se in futuro, perderemo definitivamente l’abitudine di stampare le cartoline e ci limiteremo solo ed esclusivamente ad inviare foto di strettissima attualità, per via digitale, perdendo l’idea della fotografia documento. E forse perderemo anche l’immagine stessa, nella memoria labile di qualche smartphone o hard disk. Oppure, anche la foto dello zio Pino, con dietro il Monte Bianco e il ghiacciaio della Brenva potrà avere un certo valore che vada oltre il semplice e personale ricordo? Anche questo è un tema. In fondo se dietro il suddetto zio sorridente dovesse vedersi lo stato di salute del ghiacciaio e il suo livello di retrazione, anche un’immagine del genere potrebbe avere un significato oltre quello del semplice ricordo.