Meridiani Montagne

La conquista delle Torri del Vajolet. Il racconto di Alessandro Gogna su Meridiani Montagne

Sul numero 131 della rivista, dedicato alle Torri del Vajolet e alla Val di Fassa, un ampio articolo di Alessandro Gogna è dedicato alle prime salite di queste straordinarie pareti. Imprese di cui furono protagonisti scalatori eccellenti, da Georg Winkler a Tita Piaz

Impossibile non notarle nella loro sfacciata bellezza. Relativamente facili da avvicinare, le tre Torri Meridionali del Vajolet formano la struttura più ardita e caratteristica del Gruppo del Catinaccio. Non è un caso che già alla fine del XIX secolo i più grandi scalatori dell’epoca ne fossero sedotti. Allora erano pagine bianche. Che ben presto vennero scritte dalle grandi firme dell’arrampicata. A cominciare da Georg Winkler, che il 17 settembre 1887 effettuò la prima ascensione della più orientale delle tre torri, che verrà poi chiamata con il suo nome. L’epopea degli assalti e delle prime salite sulle Torri è l’oggetto di un ampio reportage scritto da Alessandro Gogna e pubblicato su Meridiani Montagne attualmente in edicola.
Ecco qualche breve passaggio dell’articolo di Alessandro Gogna dal titolo Vertigini!

Georg Winkler conquista la Torre orientale

… Pochi giorni dopo la meteora di Monaco compì l’ascensione sublime: affrontò da solo quelle tre Torri del Vajolet che da un po’ di anni infiammavano gli animi. Scelse la più orientale, quella più bella: se vista dal fondo della gola del Gartl, dove oggi sorge il rifugio Vajolet, appare come una guglia del tutto assurda, una struttura che con prepotente accelerazione scardina la sua solidità rocciosa e ascende alle profondità infinite del cielo. Arturo Tanesini, nella sua guida Sassolungo, Catinaccio, Làtemar (1942), prima di descrivere il famoso passaggio del Winklerriss, riassume questa impresa con una lapidaria frase: “La torre venne salita il 17 settembre 1887 da Georg Winkler, solo, con la sua corda e la sua audacia leggendaria”.

Oggi non ci si può non domandare come realmente Winkler salì la sua torre. Potremmo essere autorizzati a sospettare con uncini e staffe? E come discese? Chi ha salito il Winklerriss, o chi ha solo visto il Camino Winkler alla Cima della Madonna, sa che su queste fenditure si può arrampicare con mani e piedi. Sa che Heini Holzer, anche lui alto un metro e mezzo, non avrebbe certo avuto problemi su difficoltà del genere. Perciò è probabilmente meglio dare per buono che Georg Winkler abbia salito i suoi due capolavori in completa arrampicata libera…

L’impresa, in solitaria, di Hermann Delago

… Il 15 settembre 1895 l’estate lentamente volgeva al termine e nel Gruppo del Catinaccio non si vedeva quasi nessuno. In quel giorno, il ventenne tipografo Hermann Delago attraversò il Passo Santner e rimase incantato dalla figura slanciata ed elegantemente svettante della torre di sinistra del Vajolet, quella più occidentale. Delago era un nuovo arrivato nella zona, essendosi trasferito a Bressanone da poche settimane da Rietz, sua città natale, nell’Alta Valle dell’Inn. Il suo equipaggiamento non era del tutto adatto: gli mancavano le scarpette da arrampicata e aveva solo una vecchia corda sottile. Anche il tempo non era particolarmente favorevole: un vento gelido soffiava intorno alle pareti e in quota, sopra la cima del Catinaccio, le nuvole si rincorrevano selvaggiamente. Lasciò la roba inutile ai piedi della torre inviolata, su un piccolo sperone di roccia sporgente. L’itinerario gli sembrò chiaramente indicato dalla natura stessa: un camino profondo e stretto solcava la parete rocciosa fino allo stretto intaglio con la Torre Stabeler, e a sinistra di questo, una fessura verticale conduceva in prossimità della vetta…

Tita Piaz e il suo affilato capolavoro

… Ma un capitolo tutto particolare merita la guida fassana Tita Piaz che, oltre ad aver aperto la via più estetica di tutte e tre le torri, sull’elegantissimo spigolo sud-ovest della Torre Delago, il 9 agosto 1911 con Francesco Jori e Irma Glaser, presto divenne l’indiscusso re del Vajolet, per la sua spiccata personalità e per il suo irredentismo.
Piaz fece entrambe le sue ultime grandi vie nuove sulla Torre Winkler (parete nordest e spigolo est) e con gli stessi compagni, Sandro Del Torso e Fosco Maraini. Sì, proprio il grande scrittore e orientalista Maraini, allora molto giovane…

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