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Australia, tre discariche nucleari vicino alla “montagna sacra”

7 novembre 2005 – Sacrilegio, estremo sacrilegio. Hanno pensato questo gli aborigeni dell’Australia quando hanno saputo che il governo intende impiantare tre discariche nucleari in due siti a un centinaio di chilometri da Uluru, la montagna rossa (nella foto) simbolo del continente.

 

uluruE’ così gli aborigeni sono scesi in piazza per protestare. Un gruppo di otto rappresentanti delle tribù che vivono a ridosso dei futuri siti di rifiuti radioattivi di Harts Range e Monte Everard, si sono recati a Camberra per fare pressione sul governo perchè cambi idea.

 

Al parlamento hanno presentato una petizione di 9000 firme (molte se si considera la bassa densità abitativa del loro territorio) per dire no al pattume  nucleare.

 

Dieci giorni fa il Governo federale aveva imposto ai Territori del Nord i due siti, nonostante l’opposizione del governo locale che, in passato, aveva già emanato una legge che vietava il trasporto di materiale radioattivo sul suo territorio. Il governatore dei Territori del nord sta valutando se ci siano i termini per impugnare il provvedimento del Governo federale.

 

Al grido di "questa terra è nostra da migliaia di anni e non deve essere avvelenata" le tribù aborigene sono sul piede di guerra. Per William Tilmauth, che lavora per una cooperativa di allevatori aborigeni, la discarica nucleare nel deserto significherebbe la fine economica della zona. "Vendiamo bestiame sano ed ecologico, ma con il nucleare a monte dei nostri corsi d’acqua, chi ci garantisce che non succedano dei disastri?" ha detto ai giornalisti.

 

Senza contare l’impatto sul turismo che una simile discarica potrebbe avere. Uluru, infatti, è fra le zone più viste dell’Australia. E certo una pattumiera atomica nei dintorni non invoglia le visite. Se non quelle mediche…

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