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Il Giubileo 2025 può rilanciare i Cammini del Lazio e i territori che questi attraversano?

L’Anno Santo che sta per iniziare è dedicato ai “Pellegrini di speranza”. La Camera di Commercio di Roma ricorda che i Cammini verso la Città Eterna possono essere un’occasione di sviluppo. E di conoscenza

Mancano meno di due mesi al Giubileo. Sul sito ufficiale www.iubilaeum2025.va, un orologio digitale scandisce i giorni, le ore, i minuti e i secondi che separano Roma, il Vaticano e l’intera Chiesa cattolica dalla sera del 24 dicembre, la Vigilia di Natale, quando Papa Francesco, in Piazza San Pietro, darà il via alle celebrazioni dell’Anno Santo. 

Dopo una Messa concelebrata dal Papa e da decine di altri sacerdoti e vescovi, l’apertura della Porta Santa darà ufficialmente il via al Giubileo. Nel corso dell’anno, seguirà un fittissimo calendario di giornate dedicate a categorie specifiche (dal Giubileo dei Lavoratori a quello del Volontariato, e poi dei Disabili, degli Adolescenti, dei Sacerdoti, dei Detenuti, dei Migranti…). La Porta Santa verrà chiusa il 14 dicembre successivo.

Quello del 2025 sarà il venticinquesimo Giubileo ordinario della storia (il primo è stato indetto da Papa Bonifacio VIII nel 1300), ma all’elenco vanno aggiunti anche dieci Giubilei straordinari. L’ultimo, che si è tenuto nel 2015, è stato indetto da Papa Francesco per celebrare i 50 anni dalla conclusione del Concilio Vaticano II. 

Il Giubileo muove grandi masse di pellegrini (le stime di quest’anno parlano di 30-35 milioni di persone), muove investimenti e denaro, crea problemi ai residenti di Roma, tormentati da cantieri di arredo urbano e stradali che, se tutto andrà bene, chiuderanno solo alla vigilia dell’evento. 

Il motto del Giubileo 2025, “Pellegrini di speranza” sembra voler dare spazio anche ai pellegrinaggi a piedi. Per chi vuole camminare per un giorno soltanto, il sito ufficiale propone con una mappa e descrizioni in più lingue quattro brevi Cammini Giubilari all’interno di Roma, rivolti a chi raggiungerà la Città Eterna in aereo, in bus, in auto o in treno. 

L’elenco comprende lo storico Pellegrinaggio delle Sette Chiese, l’itinerario dele Basiliche Papali, l’Iter Europaeum (che tocca 28 chiese e basiliche legate ai vari Paesi europei) e un percorso dedicato alle Donne Patrone d’Europa e Dottori della Chiesa, come Santa Brigida, Santa Caterina da Siena e Santa Cecilia. 

La Camera di Commercio di Roma, dal canto suo, ricorda che i Cammini della fede che confluiscono verso Roma e San Pietro, nati come percorsi spirituali, sono oggi dei veri e propri itinerari di turismo lento e di scoperta del territorio. 

Sul sito si trovano descrizioni e link utili a chi vuol percorrere sei Cammini che raggiungono la Città Eterna toccando i suggestivi borghi della Provincia di Roma e delle altre province del Lazio, e consentono di scoprire ricchezze naturalistiche e luoghi d’arte e di storia. 

La Via Francigena del Nord, celebre itinerario dei pellegrini medievali, collega in 80 tappe Canterbury con Roma traversando Inghilterra, Francia, Svizzera e Italia, e scavalca le Alpi al Gran San Bernardo. Nel Lazio si fa tappa ad Acquapendente, Bolsena, Montefiascone, Viterbo, Vetralla, Sutri, Campagnano di Roma e La Storta, si entra a Roma scavalcando Monte Mario, o percorrendo la variante di Monte Ciocci. E’ un percorso collinare ben segnato, con dislivelli modesti, con soste in centri storici suggestivi. Il Parco Regionale di Veio si occupa da tempo della sua promozione. 

La Via Francigena del Sud (ma oggi si parla spesso di un’unica Francigena), prosegue in direzione della Campania, della Puglia e di Brindisi dove i pellegrini medievali si imbarcavano verso la Terra Santa. L’itinerario tocca monumenti e centri storici straordinari. Si esce da Roma per l’Appia Antica, poi si prosegue verso Castel Gandolfo, Velletri, Cori e la magnifica Abbazia di Fossanova. Dopo aver toccato Terracina, Itri e Formia si lascia il Lazio per la Campania, la Basilicata e la Puglia. Se si raggiunge Santa Maria di Leuca le tappe sono 45. Una variante traversa la Ciociaria. 

Il Cammino di San Francesco, diventato popolarissimo negli ultimi anni, richiede 21 giorni, collega il santuario francescano della Verna (in Toscana) con Assisi (in Umbria), e prosegue a sud fino a Roma. L’itinerario entra nel Lazio a Greccio, e prosegue toccando il convento di Poggio Bustone, Rieti, Scandriglia e Monterotondo. Sul percorso sono decine di eremi e santuari, molti dei quali legati al Santo di Assisi. Alla fine si traversa la Campagna Romana, e si entra a Roma costeggiando l’Aniene.   

Il Cammino di San Benedetto, che richiede 15 giorni, tocca i luoghi legati al Santo da Norcia, tra le montagne dell’Umbria, verso i monasteri di Subiaco e a Montecassino, nel Lazio. Il percorso, che non raggiunge Roma ma passa a est sull’Appennino, tocca tra l’altro Leonessa, il Terminillo, i laghi del Salto e del Turano, e borghi della Ciociaria come Alatri, Arpino e Aquino. Magnifico l’arrivo alla Certosa di Trisulti, tra i boschi dei Monti Ernici.  

Il Cammino di San Pietro Eremita, breve e tutto da scoprire, segue le tracce di questo religioso nato nell’XI secolo a Rocca di Botte, in Abruzzo, che prese i voti a Tivoli e poi visse tra Carsoli, Vallinfreda, Cervara, Subiaco e Trevi nel Lazio, dove morì nel 1052. Il cammino prevede tre percorsi nei luoghi del Santo, tutti a cavallo tra il Lazio e l’Abruzzo. 

Il Cammino di San Tommaso (16 tappe) collega Piazza San Pietro con il duomo di Ortona, sul litorale dell’Abruzzo, dove riposa dal Medioevo uno degli apostoli di Gesù. Nel Lazio si attraversano i Castelli Romani (tratto in comune con la Francigena del Sud), poi si punta verso l’Appennino raggiungendo Subiaco, Vallepietra e il Santuario della Santissima Trinità. In territorio abruzzese si costeggia il massiccio del Sirente e si toccano le abbazie di San Clemente a Casauria e di San Liberatore a Maiella. 

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