Drone blocca elicottero di soccorso. Le regole per utilizzarli in montagna
Sono più di 60.000 i droni che volano sui cieli italiani. A volte sono impiegati per salvataggi o studi, più spesso per scopi ludici. Problemi e rischi non mancano, da qui la necessità di rispettare le regole
Un brutto episodio è avvenuto la settimana scorsa sulle Dolomiti Bellunesi nei pressi del rifugio Vandelli sul Sorapis, dove un drone ha impedito il decollo dell’elicottero Falco1 del SUEM 118 impegnato in un’operazione di soccorso.
Il boom dei droni (+22% nel 2023 rispetto al 2022) di questi ultimi anni necessita sempre più di una regolamentazione. Sono più di 60.000 quelli presenti ad oggi sul territorio italiano. Sui social media le spettacolari immagini dei droni catturano l’attenzione, ma il volo degli apparecchi irrita gli escursionisti, che cercano soprattutto la tranquillità e privacy.
D’altro canto, molte volte l’utilizzo del drone è risultato utile nei contesti di salvataggio e/o di monitoraggio degli ambienti montani Monitoraggio ambientale con il drone cosa significa garantendo risparmio di risorse e maggiore sicurezza per gli addetti ai lavori.
Ma ormai è sempre più frequente l’uso del drone per fini ludici che possono intralciare, come è accaduto, anche le operazioni di soccorso.
La denuncia di Zaia
Il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha espresso tutta la sua preoccupazione per l’incidente, lodando al contempo il lavoro del SUEM 118 e del Soccorso Alpino del Veneto: “Condanno con forza l’irresponsabilità di chi ha manovrato il drone, mettendo a rischio la vita dell’escursionista ferita e intralciando il lavoro delle squadre di soccorso. Voglio ringraziare il nostro elisoccorso e il personale del Soccorso Alpino per la prontezza e professionalità, nonostante le difficoltà create da questo gesto irresponsabile. Il loro impegno continuo è essenziale per la sicurezza di tutti coloro che frequentano le nostre montagne“.
Il Presidente ha anche evidenziato la necessità di intervenire sulla normativa vigente per l’utilizzo dei droni a scopo ludico: “L’utilizzo di droni deve essere sempre ponderato e responsabile, soprattutto in zone di alta frequentazione turistica e dove sono in corso operazioni di soccorso. Chiedo inoltre alle autorità competenti di valutare, se necessario, una revisione delle normative esistenti sull’utilizzo dei droni per scopi ludici, per evitare che simili episodi possano ripetersi“.
Le regole da seguire
l volo dei droni è disciplinato da una normativa nazionale Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), che recepisce il regolamento europeo n. 947/2019 relativo a norme e procedure per l’esercizio degli aeromobili senza equipaggio.
Uno dei punti principali di questa normativa, in continuo aggiornamento da parte di ANC attraverso circolari, riguarda le Zone geografiche UAS, le cosiddette “no fly zone” per i droni. Si tratta di una porzione di spazio aereo per la quale l’Enac può limitare o escludere il volo di droni. Per queste aree interdette deve essere indicati chiaramente i limiti: quote, orari, giorni della settimana ecc… A riguardo vengono divise in Zone Rosse (proibito volare), Giallo, Arancio, o Azzurre dove è possibile volare solo a determinate quote.
La richiesta di NO FLY ZONE può essere presentata ad ENAC da specifiche istituzioni pubbliche quali, forze dell’ordine, autorità militari e parchi naturali (a riguardo Legge 6 dicembre 1991, n. 394, all’art. 11)
Possono essere istituite per far fronte ai rischi connessi alla sicurezza, alla riservatezza, alla protezione dei dati personali, alla sicurezza o all’ambiente.
Tra le motivazioni che possono spingere un ente a chiedere una limitazione al volo di droni ci sono: la presenza di autostrade, ferrovie, ospedali, opere d’arte, aree rurali e urbane, restrizioni locali per ridurre il rumore, motivi climatici e possibili impatti sugli ambienti naturali.
Le zone geografiche UAS presenti in Italia si possono trovare sul portale d-flight previa registrazione gratuita.
Dove non si può utilizzare il drone in Italia
Di seguito le regole generali più importanti (deroghe possibili con specifica autorizzazione ottenuta volta per volta). Ecco dove non si può far decollare un drone
Oltre i 120 metri di altezza
A meno di 50 metri da persone e proprietà
A meno 150 metri da folle e aree edificate
Vicino agli aeroporti
Vicino ad altri droni
Nelle aree naturali protette
In luoghi con concentrazioni inusuali di persone (cortei, manifestazioni sportive ecc)
Non è consentito utilizzare il drone su rotte di volo di elicotteri antitrauma e altre aree sensibili.
Il Regolamento europeo all’art. 22 stabilisce inoltre che i droni da 500g fino a 2kg, ovvero quelli senza marcatura di classe, devono essere condotti mantenendo almeno 50 metri di distanza da qualsiasi persona sia non informata che informata, coinvolta nelle operazioni.
Non mi è chiaro il punto 1: Oltre i 120m di altezza.
Potete chiarirmi il concetto?
Grazie