Alpe di Siusi, dove l’estate non finisce mai
Sull’altopiano altoatesino ai piedi dello Sciliar, e nei paesi ai suoi piedi, tutto rimane aperto fino a ottobre. Anzi, raddoppia grazie a feste ed escursioni di grande suggestione
Sull’Alpe di Siusi l’estate non finisce mai. E, anche quando i larici inizieranno a tingersi con tutte le tonalità di rosso e di giallo, saranno molte – e tutte ottime – le ragioni per spingersi fin sull’Altopiano più vasto d’Europa, che si estende per 56 chilometri quadrati ai piedi di montagne leggendarie come il Sassolungo, il Sassopiatto, il massiccio dello Sciliar e il gruppo del Catinaccio. E’ un meraviglioso campo giochi quello che si distende ai piedi di tanta bellezza. Lo sanno bene i biker che nell’area dell’Alpe di Siusi possono sbizzarrirsi lungo oltre 600 km di tracciati ciclabili, mentre sono 450 i chilometri di sentieri a disposizione degli escursionisti. Sono una cinquantina, invece, le malghe in quota aperte anche in autunno, pronte a ristorare sportivi e non con i corroboranti piatti della cucina sudtirolese.
Più giù, ai piedi dell’altopiano paesi come Castelrotto, Siusi e Fiè allo Sciliar raccontano una storia antica con le loro case affrescate, le chiesette dai caratteristici campanili, castelli e laboratori dove si perpetuano tradizioni artigianali antichissime.
A collegare, non solo idealmente, l’altopiano con i paesi sottostante è la cabinovia che porta da Siusi a Compaccio. Dalle 9 alle 17, infatti, i veicoli privati non possono salire. A proteggere l’altopiano dalle auto è anche il divieto per i mezzi privati di oltrepassare Compaccio in qualunque ora del giorno. Da lì in poi ci si sposta con i bus, che ogni 30 minuti raggiungono Saltria, in bici o a piedi.
Il regno della natura e del silenzio si lascia scoprire senza riserve. Ad aiutare chi arriva in zona per la prima volta è il fitto calendario di escursioni guidate in programma anche in settembre e ottobre. Indimenticabili sono le “escursioni all’alba” verso le cime dello Sciliar e del Sassopiatto, alla Forcella dei Denti di Terrarossa e al Monte Balzo. Più tranquille, invece, sono le escursioni naturalistiche, con tanto di degustazioni e corsi di cucina in calendario da settembre a novembre.
Grandi feste anche in autunno
Per l’altopiano questo è un anno speciale. Il Parco naturale Catinaccio-Sciliar, il più antico dell’Alto Adige, festeggia nel 2024 i 50 anni dalla fondazione e lo fa con una serie di eventi e mostre che vanno ad aggiungersi ai tradizionali appuntamenti di stagione. Una delle celebrazioni più attese e divertenti è la Festa della transumanza, che celebra il ritorno del bestiame in fondovalle dopo un’estate trascorsa sui pascoli in quota dell’Alpe di Siusi: agghindate con corone dii fiori le mucche sfilano da Compaccio a Castelrotto dove si tiene il Mercato contadino e sono accolte da una calorosa festa di benvenuto con tanto di musica, balli e buona cucina. La tradizione culinaria altoatesina è protagonista anche del Torggelen: per tutto l’autunno masi, locande e vecchi mulini propongono gustosi piatti stagionali accompagnati da castagne e vino novello. In ottobre, poi, La Dispensa di Fiè vede i ristoratori del villaggio cimentarsi con la rivisitazione in chiave moderna delle ricette tradizionali della zona.
Mobilità dolce
Molte strutture ricettive tra Castelrotto, Siusi allo Sciliar, Fiè allo Sciliar e Tires offrono agli ospiti l’Alto Adige Guest Pass, che permette di viaggiare gratuitamente sui mezzi pubblici per tutta la provincia: un regalo sempre gradito nel segno della sostenibilità e della mobilità dolce.