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Un fulmine uccide Archil Badriashvili sulle montagne della sua Georgia

La tragedia pochi giorni fa mentre il trentaquattrenne alpinista georgiano era impegnato sul Monte Shkhelda. Aveva ricevuto il Piolet d’Or per la scalata del Saraghrar Northwest

Un fulmine. Un maledetto fulmine. Così è morto Archil Badriashvili, mentre con tre compagni stava scendendo dal Monte Shkhelda (4.338 m), nell’area nord-occidentale della Georgia, il suo Paese. Non è chiaro che il fulmine lo abbia colpito direttamente oppure se abbia causato la caduta del fortissimo scalatore georgiano che poi è precipitato lungo la montagna. Ma questi sono dettagli che a questo punto contano poco. I compagni di ascensione hanno immediatamente chiamato i soccorsi che però, a causa del maltempo, hanno raggiunto il luogo dell’incidente solo il giorno dopo, individuando il corpo di Badriashvili, e trasportando a valle i sopravvissuti rimasti fortunatamente illesi.
La comunità degli alpinisti piange così la scomparsa di uno dei protagonisti dell’arrampicata. Badriashvili -medico e guida alpina – aveva ricevuto il Piolet d’Or nel 2022 per la scalata del Saraghrar Northwest (7.300 m), nell’Hindu Kush, effettuata con Bakar Gelashvili e Giorgi Tepnadze. All’inizio dell’estate, Badriashvili aveva tentato con Marko Prezelj e Manu Pellisier di aprire una nuova via sul Nanda Devi East, nell’Himalaya indiano. La scalata non ha avuto successo soprattutto per la neve troppo molle a causa del caldo, ma i tre si erano ampiamente rifatti raggiungendo la vetta dell’inviolato Nanda Shori (6.344 m) Una cima inviolata e una nuova via per Pellissier, Prezelj e Badriashvili nell’Himalaya indiano, splendida piramide sulla sinistra del Nanda Devi.

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