Messner certo: quel corpo è di mio fratello
30 agosto 2005 – "Sono certo, quel corpo è di mio fratello Guenther". Non ha dubbi Reinhold Messner. I resti e gli indumenti ritrovati nelle scorse settimane ai piedi del Nanga Parbat, nel nord del Pakistan, appartengono al fratello, scomparso in una tragica spedizione del 1970, e che per 35 anni lunghi anni ha scatenato polemiche a non finire.
Il "re degli ottomila" (nella foto) era stato accusato da due scrittori-alpinisti tedeschi, Peter Sholz e Felix Kuen, di aver abbandonato il fratello pur di raggiungere la vetta. Un’accusa che Messner ha sempre respinto con forza. "Contro di me – ha dichiarato l’alpinista – è stata scatenata una campagna a livello mondiale. Per me il ritrovamento non è una novità, ma la conferma della mia versione. Mio fratello è stato travolto da una valanga mentre stavano scendendo la parete del Diamir".
I resti rinvenuti chiuderebbero la questione, sostiene Messner. Una parte dello scheletro, la giacca a vento e uno scarpone hanno fatto propendere per la versione dello scalatore. I funerali di Guenther si terranno quest’oggi ai piedi della montagna che gli è stata fatale, con una cerimonia simile a quella tibetana.