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Mountain Queen: un film su Lakhpa Sherpa 10 volte in vetta all’Everest

“Nel mio cuore non ci sono altri mestieri”: il documentario di Lucy Walker racconta la lotta della donna che ha dovuto fingere di essere un uomo per lavorare come guida in Himalaya

Una madre single quarantottenne che lavora in un supermercato in Connecticut e una delle alpiniste più forti al mondo: si direbbe che le due definizioni non abbiano niente in comune, eppure parliamo della stessa persona. Lakhpa Sherpa, guida nepalese che detiene una dozzina di record, tra cui quello di prima donna nepalese ad aver raggiunto la vetta dell’Everest e sopravvivere.

Al contrario di quello che il nome potrebbe suggerire, Lhakpa è la prima nella sua famiglia ad andare in montagna. I suoi genitori allevavano yak, e lei è cresciuta a Makalu, un villaggio nepalese ai piedi dell’Everest, dove alle donne non era concessa un’educazione. Ogni giorno accompagnava il fratello a scuola, camminando per due ore all’andata e due al ritorno, e senza poter entrare. Ancora oggi, l’alpinista non sa leggere e scrivere. 

Tutti si aspettavano che Lhakpa si dedicasse alle faccende di casa, ma lei voleva scalare le montagne. Osservava i turisti di tutto il mondo passare dal suo villaggio, e i ragazzi suoi coetanei diventare portatori, e il suo desiderio cresceva. Ma non avrebbero mai assunto una donna. Invece di arrendersi, la ragazza si è tagliata i capelli e ha indossato un cappello: il suo lasciapassare per il mestiere di guida, e per i 100 chili da caricare sulle spalle. “La mia vita segreta, la adoro. Le persone mi chiedono perché vado sull’Everest, perché recentemente ho raggiunto la vetta del K2. La risposta è che lo vuole il mio cuore. Non c’è posto per nessun altro mestiere” ha raccontato Lhakpa  in una recente intervista a The Guardian. 

Mountain Queen: il documentario

Mountain Queen è il documentario che racconta questa storia, partendo dalla parete di roccia che si trova all’inizio della zona della morte dell’Everest, sotto il campo 4. Il film, diretto da Lucy Walker e realizzato in sei anni di riprese, è stato acclamato dalla critica al Toronto Film Festival ed è stato scelto da Netflix per essere distribuito in tutti i Paesi quest’anno. Sembra che sia sulla strada giusta anche per una nomination agli Oscar. 

Più che per i successi in montagna di Lakhpa Sherpa, il documentario intende andare a fondo nella vita privata dell’alpinista. Una donna forte, che ne ha dovute passare tante. Come la relazione con un uomo infedele e violento che l’ha lasciata sola con un figlio piccolo, causandole una vergogna così grande da non poter tornare al suo villaggio d’origine. “Quando mi succedono cose negative, cerco di rimanere positiva. Le persone mi chiedono perché sono così forte mentalmente e fisicamente: è perché lavoro duro”. 

Fino ad adesso, il film non ha cambiato niente nella vita di Lhakpa. Fa le pulizie nelle case in Connecticut per arrivare alla fine del mese e gli sponsor continuano a ignorarla. Anche i brand che ci si aspetterebbe essere solidali alla sua causa. “Non capisco perché non mi rispondano. Io sono una buona alpinista” ribadisce, come se i suoi record non parlassero per lei. “Io non mi arrendo. Sto inseguendo il mio sogno perché voglio che mio figlio vada all’università e voglio dargli una vita un po’ migliore. Faccio del mio meglio, sai?” conclude Lhakpa. 

Mountain Queen sarà disponibile su Netflix dal 31 luglio.

Il trailer 

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