Alluvione, vittime e danni enormi in Europa centrale
24 agosto 2005 – Migliaia di evacuati. Vittime e dispersi. Treni bloccati e traffico in tilt lungo tutte le Alpi. Mentre si attende con ansia la piena del Danubio. Sono queste le drammatiche conseguenze delle alluvioni che si sono abbattute sulla parte centro-orientale del continente. La perturbazione atlantica all’origine della catastofe si sta spostando più a ovest. Ma si è lasciata dietro una scia di danni enorme.
Due morti e due dispersi il bilancio della furia delle acque in Austria: un operaio è stato investito da una frana di fango e sassi mentre era al lavoro in un capannone vicino a Soelden, in Tirolo. Un altro è stato sorpreso e ucciso da 40 metri cubi di roccia precipitati su una falegnameria a Laegenfeld. Nel Montafon (Vorarlberg, Austria orientale) un 81enne risulta disperso da stamattina dopo essere caduto con la sua automobile in un torrente in piena. Un’altra persona è dispersa dal pomeriggio di oggi nella stessa regione. Le vittime vanno ad aggiungersi alla donna che aveva perso la vita nel fine settimana, sepolta dalle macerie di un’abitazione investita da un fiume di fango a Gasen, nella Stiria. Mentre nell’Austria meridionale (Stiria e Carinzia) le condizioni del tempo vanno lentamente migliorando, il traffico stradale e ferroviario risulta bloccato in molti punti dell’Austria occidentale (soprattutto Vorarlberg e Tirolo).
L’autostrada dell’Inntalk, proseguimento austriaco di quella del Brennero, è stata chiusa per inondazione tra Kramsach e Kiefersfelden. Sbarrato anche il versante austriaco dei passi Resia e Rombo, che collegano con l’Italia attraverso l’Alto Adige, mentre l’accesso al passo dello Stelvio é stato bloccato stamane per una frana vicino a Trafoi-Gomagoi. Il passo rimarrà chiuso per quattro giorni, per consentire la messa in sicurezza. Nel pomeriggio, le autorità austriache hanno chiuso anche il valico del Brennero in direzione nord per il traffico pesante.
Ad Innsbruck il fiume Inn è uscito dagli argini allagando cantine e abitazioni. Su tutti i ponti è stato vietato il transito. In molti paesi è saltata la corrente elettrica e non funzionano i collegamenti telefonici. Colpite dal maltempo anche località molto frequentate dai turisti. Cento italiani, parrocchiani della chiesa di San Michele di Pontassieve, che alloggiavano in un albergo nella cittadina di Pfunds, al confine fra Austria e Svizzera, sono stati fatti evacuare nella notte. Il gruppo è tuttora bloccato in zona a causa delle strade impraticabili.
Nelle prime ore di oggi, anche la protezione civile altoatesina si è attivata per organizzare interventi di sostegno, con uomini e mezzi, al vicino Tirolo. Nella vicina Svizzera, quattro sono i morti accertati, due i dispersi e 2500 gli evacuati a causa delle inondazioni più gravi dal 1999, che hanno colpito in particolare i cantoni di Berna, Svitto, Obvaldo e Lucerna. Sono 1.500 i turisti bloccati nella stazione alpina di Engelberg, rimasta completamente isolata: 200 di loro sono stati evacuati con un ponte aereo.
Gravi ripercussioni anche sul traffico, in particolare quello nord-sud. Molte le strade e le linee ferroviarie bloccate: quella del San Gottardo – che potrebbe rimanere inutilizzabile per giorni – e del Loetschberg. Il Gottardo è stato chiuso anche al traffico stradale. Deviate attraverso il traforo del San Bernardino, le auto hanno formato code di decine di km sui due versanti. Trenitalia sconsiglia ancora le partenze.
Intanto è allarme catastrofe naturale a Garmisch e Kempten, in Baviera, nel sud della Germania, al confine con le zone alluvionate dell’Austria. E allerta inondazioni, da questa mattina, anche nel nord della Croazia, al confine con la Slovenia, dove, nel timore di una piena del fiume Mura – che ha raggiunto un livello mai registrato prima – una ventina di abitazioni sono già state evacuate.