Montagna.TV

Escursioni sui Monti Sibillini, la nuova guida di Marta Zarelli

Una grande esperta del massiccio tra Umbria e Marche descrive 39 itinerari. Si può scegliere tra eremi e vette, forre calcaree e leggende, panorami e piena immersione nei boschi. La rinascita dei Sibillini passa anche dall’escursionismo

Nel cuore dell’Appennino c’è un massiccio meraviglioso e ferito. I terremoti dell’estate e dell’autunno 2016, dopo aver devastato Amatrice e Accumoli, hanno fatto gravi danni a Visso, Norcia, Castelluccio, Arquata del Tronto e in decine di altri piccoli e grandi centri. 

Molti paesi sono ancora in zona rossa, e quindi impraticabili. Le abitazioni provvisorie, che formano dei veri e propri villaggi, ospitano molti dei residenti. Le macchie chiare lasciate dalle frane si vedono bene, anche da lontano, sulle pareti del Pizzo del Diavolo, del Palazzo Borghese e del Monte Bove. 

Gli escursionisti, però, continuano ad amare e frequentare i Monti Sibillini, la catena più alta dell’Umbria e delle Marche, che si allunga a sud verso il Lazio con l’altopiano dei Pantani. I camminatori bene allenati salgono regolarmente verso il Monte Vettore, il Monte Bove, la Cima del Redentore, la Sibilla, la Priora e le altre vette più elevate. 

Da qualche anno, finalmente, è ripreso anche un escursionismo più tranquillo, con famiglie e gruppi scolastici che s’incamminano verso boschi, valli, forre ed eremi situati a quote più basse. Grazie alla riapertura di molti punti di appoggio i Sibillini sono diventati un crocevia fondamentale per gli itinerari di lunga percorrenza dell’Italia centrale. 

Oltre al Sentiero Italia CAI, passano da queste parti il Cammino di San Benedetto (che da Norcia si dirige verso Subiaco e Montecassino) e il Cammino delle Terre Mutate, che attraversa le zone segnate dal sisma tra le pendici dei Sibillini e L’Aquila, toccando via via Visso, Norcia, Arquata del Tronto, Amatrice e Campotosto. Il Parco ha avviato il rilancio del Grande Anello dei Sibillini, che compie il periplo del massiccio. 

Marta Zarelli, nata a Roma ma residente a Fiastra da molti anni, conosce i vari volti dei Sibillini. Vent’anni fa, in cordata con Paolo Caruso, ha tracciato alcuni degli itinerari di arrampicata più difficili del massiccio. Ha lavorato a lungo come guida ambientale escursionistica e come guida ufficiale del Parco. Dopo il sisma, come altri coraggiosi, ha scelto di continuare a vivere su queste meravigliose montagne. 

In “Escursioni sui Monti Sibillini” (Idea Montagna 2024, 288 pagine, 26 euro), la Zarelli descrive 37 camminate in giornata e due brevi trekking attraverso il massiccio. La sua scelta è stata di affiancare ai classici (e a volte lunghi) percorsi che salgono alle cime più famose numerosi percorsi più brevi e facili. Un elenco che include alcuni sentieri-natura del Parco e una passeggiata nel Bosco di Sigikarayami, nei pressi di Bolognola, battezzato con le iniziali dei bambini che vivevano qualche anno fa nel paese.   

Non mancano i sentieri sulle tracce della fauna del Parco, a iniziare dal camoscio, dall’aquila, dal cervo, dal lupo e dall’orso che qualche anno fa ha girovagato a lungo sul Monte Cardosa. Ci sono sentieri dedicati alla flora delle varie quote del massiccio, e altri dedicati alla geologia dell’Infernaccio, delle Gole dell’Acquasanta, delle Lame Rosse e di altri luoghi. Non potevano mancare i percorsi che vanno alla scoperta di eremi, abbazie e altri luoghi legati alla storia e alla fede. 

In queste settimane, insieme a migliaia di curiosi, molti escursionisti si avvicinano per la prima volta ai Sibillini per ammirare le fioriture dei Piani di Castelluccio. Per loro, gli itinerari descritti dall’autrice tra il Pian Grande, il Pian Piccolo, il Pian Perduto e le vette che li circondano sono un ottimo modo per allontanarsi dalla folla, e per ammirare in maniera più tranquilla uno dei grandi spettacoli naturali d’Italia. 

Poi, anche per loro, arriverà il momento di affrontare le aeree creste del Monte Sibilla e i classici e faticosi itinerari che conducono verso i laghi di Pilato, i 2476 metri del Vettore e il nuovo rifugio Zilioli che la Sezione di Ascoli Piceno ha costruito sulla Sella delle Ciàule, uno degli alti crocevia del massiccio. La guida di Marta Zarelli offre informazioni aggiornate sugli itinerari classici, e propone molte destinazioni inconsuete. La rinascita dei Sibillini e dei loro borghi passa anche dai piedi degli escursionisti.

Exit mobile version