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Symon Welfriger e Charles Dubouloz aprono una nuova via sullo Hungchhi (7029 m)

Si tratta della prima salita in stile alpino sulla severa montagna situata della regione del Khumbu, in Nepal. La linea battezzata Il Cavaliere senza testa: “come siamo noi due”, hanno dichiarato gli alpinisti transalpini

Lontani, ma non troppo, dalle folle di alpinisti a caccia di Ottomila, Symon Welfriger e Charles Dubouloz hanno realizzato una bellissima salita sullo Hungchhi (7.029 m).

I due alpinisti francesi avevano originariamente nel mirino lo Gyachung Kang (7.954 m), la quindicesima montagna più alta del pianeta, al quale hanno dovuto rinunciare a causa del maltempo e di un malanno che ha colpito Welfriger. Rimaneva poco tempo a disposizione e “Il nostro sguardo si è naturalmente rivolto a questa pendenza rigida ed estetica” ha scritto Charles Dubouloz.
L’Hungchhi si trova nella regione del Khumbu, nei pressi del confine tra Nepal e Tibet e circa cinque chilometri a sud del Gyachung Kang. Il suo versante Ovest è una parete di 1700 metri di dislivello, verticale e assai articolata, non a caso salita molto di rado.

Le informazioni fornite ad oggi dai due sulla complessità dell’itinerario sono ancora scarse, ma hanno sottolineato che si tratta diuna salita complessa e intensa, che ha messo alla prova le nostre competenze come alpinisti e la nostra motivazione. Abbiamo affrontato tali e tante difficoltà che il ricordo di queste giornate sarà irrimediabilmente ancorato nelle nostre menti”. La via è stata battezzata Le cavalier sans tête dal titolo di una canzone del cantautore Damien Saez. A questo proposito, commentano che il cavaliere senza testa siamo noi: due esseri testardi, felici e affermati”.

Solo tre cordate fino a ieri erano salite sull’Hungchhi, ma seguendo linee diverse.
Quella compiuta dai due trasalpini è la quarta ascensione assoluta della montagna. Secondo The Himalayan Database, finora solo tre spedizioni avevano raggiunto la cima dell’Hungchhi. Le prime due salite risalgono alla primavera del 2003, quando si sono ritrovati ai piedi della montagna sul ghiacciaio Ngojumba due gruppi, coreani e giapponesi. I giapponesi sono stati i primi a toccare la vetta dopo aver percorso la parete sud e la cresta sud est. Cinque giorni dopo, i coreani firmarono la seconda ascensione risalendo il versante ovest e la cresta sud-ovest. Tre anni dopo, nell’autunno 2006, un’altra spedizione giapponese ha scalato di nuovo l’Hungchhi, ma in questa occasione sul lato nord e la cresta nord-ovest.

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