News

Mario Merelli: raggiunto il Campo Base del Broad Peak

05-07-2005 – Accompagnata dalla neve, la spedizione italo-kazaka "Broad Peak 8048 – New Way" è giunta in mattinata al Campo Base. Installato a poco meno di 5000 metri di quota, a circa un’ora di cammino da Concordia, il Base è stato raggiunto in 5 giorni di trekking non impegnativo ma ostacolato da pioggia, fango e acqua. 

Mario merelliE’ un campo Base solitario, quello ai piedi della via nuova sulla parete Sud che la spedizione tenterà di salire nelle prossime settimane. Da qui ci vogliono ancora un paio d’ore prima di raggiungere le tende degli alpinisti impegnati sulla via Normale.

A ritmo di musica, sono state montate le tende (una per ciascuno) e piantato il tricolore. Merelli racconta: "Appena arrivato ho aperto il bidone e ho sfoderato le mie casse. Abbiamo inaugurato il Campo Base con la musica del Bepi… lo conoscete? E’ di Clusone, canta in bergamasco". La domanda sorge spontanea: cosa ne dicevano i due compagni kazaki? "Tanto loro non capiscono nemmeno quelle in italiano… per loro va sempre bene!"

Poi si è festeggiato con una colazione a base di salame nostrano e vino. "Sono contento di essere arrivato finalmente al Base. – continua Merelli – Almeno ora possiamo mangiare e bere quello che vogliamo e smettere di stare in piedi solo a riso e verdure… E’ vero che se dimagrisco ho meno peso da portare in alto, ma andando avanti così broad peak e k2sarei tornato ridotto ad una vera e propria "Braca de òs"!."Si scherza ma non solo al Campo Base. Nel pomeriggio uno spiraglio di sole lascia intravedere il K2. E per un attimo nella mente di Mario i pensieri organizzativi lasciano posto alle emozioni: "Che groppo alla gola quando l’ho rivisto… Mi è sembrato di rivivere l’anno scorso. Ero lassù e mi mancava così poco per arrivare in cima. Ora io ho un’altra meta. Ma lui è ancora lì, sempre uguale. Chissà."
Lo sguardo di Merelli poi torna alla parete che lo attende. Dice che sembra difficilissima: "Mi sa che abbiamo scelto un altro osso duro."

Domani è prevista una giornata di riposo per l’acclimatamento e il perfezionamento del Campo. "Probabilmente nei prossimi giorni faremo un giro sul ghiacciaio per ispezionare la parete e capire da dove si può salire. Non esagero se dico che a prima vista sembra davvero impossibile."
Solo più avanti, sperando nel bel tempo, cercheranno di salire. "Prima ci mettiamo gli occhi, poi il becco" sintetizza Merelli. Ma sui tempi di salita, nessuna previsione: "Inshallah, si dice da queste parti".

La parete forse preoccupa. Ma la voce è serena, a tratti allegra. Sembra che il gruppo funzioni e che, a parte il tempo "ballerino", le cose procedano per il meglio.
Chi ben comincia è a metà dell’opera…

 

(Testo a cura di Sara Sottocornola) 

 

 
Nelle immagini:

Mario Merelli durante la recente spedizione all’Annapurna (fonte: www.mariomerelli.it)

Il Broad Peak e il K2

 

Componenti della spedizione: Mario Merelli, Marco Astori, Domenico Belinghieri, Stefano Magri, Roberto e Matteo Piantoni, Denis Urubko e Sergej Samojlov.

 

Maggiori informazioni sul sito di Mario:
www.mariomerelli.it

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close