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Canyoning: la tragedia avvenuta nel Lecchese e i consigli delle Guide alpine

L’incidente mortale nel torrente Esino, forse causato dalla forza dell’acqua molto abbondante dopo le recenti piogge

Troppi quattro minuti sotto l’acqua, in un mulinello che non lasciava via di scampo. Le piogge dei giorni precedenti avevano innalzato il livello del torrente Esino, nel Lecchese, e, soprattutto la sua potenza. Così è morto Alessandro Dall’Ò, giovane architetto del Milanese, appassionatissimo di canyoning, disciplina di cui intendeva diventare istruttore. Un ragazzo esperto, dunque, e nell’occasione in compagnia di appassionati anch’essi ben preparati. Le cronache raccontano che sono stati proprio i compagni di escursione ad estrarre Alessandro dall’acqua, a praticare le prime manovre per la rianimazione e chiamare immediatamente i soccorsi. Ma era troppo tardi.

La tragedia che ha colpito un ragazzo esperto e bene attrezzato, riporta l’attenzione sui pericoli degli sport in natura. Il canyoning, o torrentismo, è un’attività sempre più praticata e non più insidiosa delle altre. Spesso viene considerato come un gioco, una sorta di parco acquatico naturale dove chiunque può divertirsi e fare il pieno di adrenalina con poca fatica. Non per questo il gioco può essere sottovalutato. La discesa di torrenti e di strette gole scavate da corsi d’acqua richiede un’ottima conoscenza dell’ambiente montano in cui ci si muove e delle tecniche e dell’attrezzatura alpinistica, quali corde, imbraghi, discensori, che sono strumenti essenziali allo svolgimento dell’attività. I percorsi attrezzati con soste e punti di calata sono numerosissimi e classificati in una scala di difficoltà che va da uno a sette.

Conviene dunque affidarsi a guide qualificate, che oltre a essere padroni delle tecniche di manovra sono specializzate nella gestione della progressione in questo particolarissimo ambiente. Inoltre sanno valutare le variazioni del corso d’acqua a seguito di recenti precipitazioni o, la contrario, periodi di siccità che diminuiscono pericolosamente la profondità delle pozze nelle quali ci si tuffa.

Nessuna demonizzazione da parte nostra di una disciplina che, al contrario, oltre al divertimento aggiunge la possibilità di conoscere la montagna da un insolito punto di osservazione. Vale però la pena rileggere i consigli delle Guide alpine a chi intende approcciare il canyoning. Con la maggior sicurezza possibile.

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