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Sarca Climbing Meet 2024: un’occasione di crescita per 60 giovani alpinisti

Tre giorni all’insegna dell’arrampicata e della consapevolezza alla presenza di grandi nomi dell’alpinismo

Inizia oggi il Sarca Climbing Meet 2024, il meeting alpinistico in Valle del Sarca (TN) organizzato dal Club Alpino Accademico Italiano e dedicato ad arrampicatori da 18 a 30 anni provenienti da tutto il territorio italiano e indicati dalle scuole di alpinismo del CAI. 

Le giornate saranno suddivise fra attività pratiche di arrampicata e serate d’incontro sugli aspetti invece più tecnici, filosofici e storici dell’arrampicata. Una varietà di contenuti resa possibile anche e soprattutto dalla presenza di diversi accademici, che svolgeranno la funzione di tutor e assisteranno i ragazzi durante l’intero percorso, pensato dal Gruppo Orientale del C.A.A.I. in collaborazione con la sezione SAT di Arco.

Ad aprire i lavori della prima serata saranno Guido Casarotto e Alberto Rampini, alla presenza del presidente generale del Club Alpino Accademico Italiano Mauro Penasa. Si proseguirà quindi con l’intervento di Heinz Grill, in una lezione dedicata a “Colori ed emozioni nella Valle del Sarca”, e con quello di Marco Furlani e Alessandro Gogna, che esporranno i frutti del loro ultimo lavoro, “Valle della Luce”.
La sera di sabato, dopo un’intera giornata dedicata all’arrampicata, sarà invece la volta di Giuliano Bressan, che parlerà dell’uso dei materiali alpinistici e della loro storia, fra mito e realtà, seguito da Alessandro Beber, che dedicherà invece il suo intervento al cosiddetto “Alpinismo rinascimentale”: una riflessione su com’è nato il ‘gioco verticale’, nel tentativo di tracciare nuove rotte per il futuro.

E proprio al futuro delle giovani leve è interamente dedicato il Sarca Climbing Meet, che si concluderà domenica, alla fine di un’ultima giornata in parete. Un raduno la cui primaria intenzione è quella di collocarsi all’interno di una più vasta programmazione di promozione e consapevolezza alpinistica, appannaggio delle nuove generazioni, per scoprire non soltanto l’avventura dell’arrampicata ma anche il senso di responsabilità e il profondo rispetto che un’attività come questa richiede e auspica. 

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