Itinerari

Da Estoul, il paese di Le otto montagne, alla vetta amata dalla Regina Margherita

In Valle d’Aosta neve ancora abbondante regala le ultime ciaspolate di stagione. Come quella che dalla Valle del Lys sale alla Punta della Regina.

La Val d’Ayas è famosa per i suoi panorami d’ampio respiro e per la vista grandiosa sul Monte Rosa dove giganteggiano i gemelli Castore e Polluce. Il nostro itinerario, però, si svolge nel solco vallivo laterale culminante col villaggio di Estoul che si stacca all’altezza di Brusson. La zona è piuttosto tranquilla ed è caratterizzata da una dicotomia estetica, dovuta alla presenza di zone rurali, con antichi alpeggi e alcuni impianti da sci.

Estoul non è certo tra le mete più note della Valle d’Aosta, anche se recentemente è stato quasi travolto da improvvisa notorietà in quanto ambientazione e scenario principe del film “Le otto montagne”, tratto dall’omonimo libro di Paolo Cognetti.

L’itinerario è piacevole e tranquillo, dai boschi di larice sino ai pendii aperti che culminano nel panoramico valico del Col Ranzola, tra la Val d’Ayas e la Valle del Lys. Dalla zona di Estoul dipartono varie escursioni che regalano panorami di rara suggestione, in vista non solo di vette limitrofe come la Becca di Vlou, il Mont Nery, la Punta Palasina e il Corno Bussola, ma anche (in lontananza) del Monte Bianco che, imponente, svetta dallo spartiacque dello Zerbion, linea di confine con la Valtournenche. Volendo, dal Col Ranzola, è possibile proseguire sino alla panoramica Punta della Regina (2388 m), un palco panoramico a ridosso del Monte Rosa.

L’itinerario 

Partenza: Estoul (1878 m)
Arrivo: Punta della Regina (2388 m)
Durata: 4 ore (a/r)
Difficoltà: Facile fino al Colle Ranzola, medio verso la vetta.
Dislivello: 490 m 

Dal paese di Estoul si continua verso monte sino all’ampio parcheggio sulla sinistra. Un rapido sguardo al panorama e in particolare al limitrofo gruppo della Becca di Vlou (3032 m) e del Mont Nery (3075 m) e, calzate le ciaspole, si cammina sulla strada innevata che, in estate, consente di raggiungere l’Alpe di Praz Barmasse.

L’escursione è piacevole già dai primi passi, con un tragitto esposto al sole per molte ore al giorno e, quasi sempre, riparato dai venti che si fanno sentire solo nei pressi del colle. Inizialmente ci si muove in piano, continuando sulla carrozzabile, costeggiata da larici e abeti, sino ad una transenna, nei pressi della deviazione che, sulla sinistra, consente di raggiungere le baite di Murassaz (1890 m). Si continua, invece, dritto, seguendo la via obbligata della carrozzabile, col Mont Ciosé (2664 m) che indica la via. Ogni tanto conviene guardarsi attorno per ammirare il panorama, soprattutto alle proprie spalle, con la vista che spazia anche su vette più lontane come il Mont Avic, il Mont Glacier e la Punta Tersiva.

Prestando attenzione a due piccoli solchi sulla sinistra, pericolosi in caso di manto nevoso instabile o dopo abbondanti nevicate, si raggiungono le caratteristiche baite dell’Alpe Praz Barmasse (1927 m). Le costruzioni sono il punto di riferimento per svoltare a sinistra, lungo docili pendii, tra splendidi esemplari di antichi larici. Dopo aver superato un tratto leggermente più ripido si continua in falsopiano, verso la Punta Regina (2388 m), tenendosi sempre sulla sinistra, sino a giungere all’Alpe Fenetre (2087 m), recentemente ristrutturata.

Ora l’intaglio del Col Ranzola, tra la Punta Regina e il Mont Ciosé, è ben evidente. Per raggiungerlo si sale il pendio, il più erto dell’intero percorso, tenendosi il più possibile verso sinistra. Il tragitto diviene via via più ripido sino alla piccola costruzione in pietra grigia del ricovero, posta proprio sulla sommità del Col Ranzola (2170 m). La vista si allarga ora anche sulla valle del Lys e sulle sottostanti baite dell’Alpe Ranzola (1991 m). Proprio di fronte alla costruzione è presente una piccola statua della Madonna, posta sui resti di alcuni muretti edificati per la difesa militare del valico che, molti anni orsono, era uno dei passaggi più frequentati e agevoli per transitare dalla Val d’Ayas alla valle del Lys.

Volendo, con particolare attenzione ad alcuni brevi tratti ripidi e ad un passaggio esposto, è possibile proseguire, lungo l’ampia cresta, verso la Punta della Regina (2388 m; 45 minuti dal colle; media difficoltà). La vetta è così chiamata in onore della Regina Margherita che la elesse a meta di una delle sue escursioni estive nell’agosto del 1898. Nel 1857, attraversò il Col Ranzola anche il grande scrittore russo Leone Tolstoj, come ricordato da una targa commemorativa. 

Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close