Itinerari

Con le ciaspole (o gli sci) al Lago del Sangiatto partendo dall’Alpe Devero

Escursione ad anello alla portata in una delle aree più affascinanti della Val d’Ossola. Tra antiche frazioni e scenari naturali di grande respiro

Salendo da Goglio, in auto lungo la carrozzabile o a piedi camminando sulla storica mulattiera, è la Cascata dell’Inferno ad annunciare l’arrivo all’Alpe Devero, tra acqua e ghiaccio. Dopo un’ultima galleria, spesso adornata da snelle stalattiti, si arriva alla fine della strada, da dove svetta evidente la lama snella di Punta della Rossa.

Si inizia poi a camminare tra le prime case tradizionali dell’alpe, costeggiando la chiesetta per mettere piede sulla piana e osservare le incombenti rocce chiare del Cervandone che spicca dall’alto pianoro della Val Buscagna e sovrasta piccoli nuclei di baite in legno e pietra, ben distinti e separati da prati imbiancati e canali d’acqua corrente. Alle nostre spalle troneggia il caratteristico gruppo del Cistella che, con il Cervandone e la Punta della Rossa, definisce la linea estetica così particolare e inconsueta dell’Alpe Devero. Ancora pochi passi e si giunge al bivio. Si lascia sulla sinistra la via che conduce verso “il centro” del paesino, per proseguire dritto, attraversando il ponte e deviando a sinistra, verso la Corte d’Ardui e i cartelli per il Lago del Sangiatto.

Si tratta di una gita molto panoramica, con lo sguardo che spazia sulle cime sopracitate e molto oltre, sino all’Arbola e anche al Monte Leone, poco più lontano, che ricorda come il Devero sia poco distante dall’Alpe Veglia con la quale origina il Parco Naturale Veglia Devero, due gemelli diversi, soprattutto per le difficoltà d’accesso per la conca di Veglia, raggiungibile in inverno solo dal Passo del Sempione, in territorio svizzero, dopo una lunga sgambata consigliabile soprattutto a scialpinisti esperti (l’accesso estivo da San Domenico è fortemente a rischio valanghe).

La gita è molto interessante anche scendendo lungo l’itinerario di salita, ma è assolutamente consigliabile, una volta tornati alla Corte d’Ardui, proseguire verso il vicino villaggio di Crampiolo e poi tornare alla piana dell’Alpe Devero, lungo il sentiero battuto che passa per il Lago delle Streghe, altro piccolo gioiello, incastonato in un luogo dal doppio panorama sulla Punta d’Arbola e sul  Cervandone.

L’itinerario

Partenza e arrivo: Alpe Devero  (1.634 m)
Dislivello: 450 m
Tempo: 3.30 ore
Difficoltà: facile

Dal parcheggio, si cammina tra le case tradizionali dell’alpe. Si attraversa il torrente Devero in località “Ai Ponti”, per deviare subito verso destra (cartelli Sangiatto), e iniziare a muoversi in una zona di bosco, con parecchie baite, costeggiando il torrente, in modesta salita. Si giunge ora ad una radura, circondata da alberi, tra i quali alcuni larici secolari di notevoli dimensioni e con una baita in pietra. E’ questa l’Alpe Corte d’Ardui. Si ignorano i cartelli che indicano la via per Crampiolo (consigliata per il ritorno), per deviare a destra e seguire ripide tracce di sentiero che consentono di superare un gradone e conducono ad una conca, attorniata da pendii alberati.

Dopo un breve tratto dritto, si sale con un tornante a sinistra. Spunta il Cervandone, sopra le punte dei larici. Ancora un tratto in salita e si sbuca un un’ampia conca che annuncia l’arrivo alla piana del Lago del Sangiatto (2034 m; 1,30 / 1,45 ore) da dove la vista sul gruppo del Cervandone è quasi completa. Lasciando il lago sulla destra, nel senso di marcia, si raggiunge al gruppo di baite, ancora utilizzate in periodo estivo dell’Alpe Sangiatto (2077 m).

Per il ritorno, non volendo percorrere interamente l’itinerario di salita, è possibile compiere un anello, passando per Crampiolo. Tra l’altro, per chi si recasse al Devero per la prima volta, la visita di questa fiabesca frazione è assolutamente consigliabile. Scesi alla Corte d’Ardui, lungo il percorso di salita, si prosegue verso Crampiolo (cartelli) lungo traccia pianeggiante che costeggia il torrente, e poi in leggera discesa. Poco prima di raggiungere la Locanda Fizzi, si devia a sinistra, prendendo un’ampia pista battuta che, con cartelli precisi, porta ad una breve digressione che conduce al piccolo e imperdibile Lago delle Streghe. Tornati sulla principale, si cammina in falsopiano e poi in discesa, passando in una zona con alcune baite, sino ad una discesa più ripida che porta nei pressi del rifugio Cai Castiglioni (aperto in inverno) e, in pochi minuti al punto di partenza (2 ore dal lago del Sangiatto).

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