Maiella, con le ciaspole verso il Blockhaus
Una delle più classiche passeggiate d’alta quota dell’Abruzzo, con panorami che raggiungono il Gran Sasso e l’Adriatico. La neve caduta nei giorni scorsi rende l’escursione ancor più gradevole
Qual è la cresta più alta dell’Abruzzo? Se si bada alla quota e all’eleganza delle vette, il titolo va certamente al crinale che unisce le vette del Corno Grande, dai 2912 metri della Vetta Occidentale fino ai 2904 dell’Orientale. Se si tiene conto della dimensione, della lunghezza, della sensazione di isolamento, il premio spetta certamente della Maiella.
Tra il Passo Lanciano e il Monte Porrara, per circa venti chilometri, il crinale principale del massiccio forma un mondo a parte rispetto ai valloni sottostanti. A nord e a sud dei 2795 metri del Monte Amaro, che è la cima più alta, offrono emozioni d’alta quota e silenzio il Blockhaus, le Murelle, il Focalone, l’Acquaviva e la Tavola Rotonda.
Tradizionalmente, grazie alla sua vicinanza all’Adriatico, la Maiella è la prima montagna dell’Appennino a imbiancarsi all’inizio dell’inverno. Lo stesso onore, più a nord, tocca alle vette più orientali del Gran Sasso (soprattutto il Camicia), al versante teramano della Laga, ai Sibillini che si alzano tra le Marche e l’Umbria. A febbraio, nelle annate normali, la coltre bianca tra la Maielletta e il Blockhaus può essere spessa due metri.
L’inverno che striamo traversando, com’è noto, sull’Appennino ha ben poco di normale. Ciò nonostante, anche negli ultimi mesi “magri”, un po’ di neve sulla Maiella c’è stata, magari affiancata da prati e pietraie scoperti, o accumulata qua e là dal vento. A osservarla da lontano, però, la “Montagna madre” della tradizione abruzzese sembrava come negli altri inverni, o quasi.
La neve degli ultimi giorni ha imbiancato di nuovo l’Abruzzo. Non siamo metereologi né indovini, non sappiamo prevedere quanto il manto bianco resterà sul terreno. I prossimi giorni di bel tempo, però, saranno un momento ideale per salire con le ciaspole alla Majelletta, e proseguire verso il Blockhaus, 2140 metri, che deve il suo nome a un fortino costruito nel 1866 durante la guerra dei “Piemontesi” contro i briganti. Le rovine dell’edificio, d’inverno, sono quasi sempre sepolte. Ma il fascino del luogo c’è sempre.
Il percorso si raggiunge comodamente grazie alle strade che salgono da Lettomanoppello e Pretoro a Passo Lanciano, dove sono alcuni impianti di risalita, e da dove si continua in auto fino ai piedi della Majelletta. Calzate le ciaspole si prosegue verso il rifugio Pomilio, noto per la sua buona cucina, e si continua sul crinale del massiccio.
Il terreno è ovunque facile, il pericolo di valanghe inesistente perché si cammina sempre in cresta. Bisogna però ricordare che questo crinale affacciato sull’Adriatico e sull’Appennino è anche uno dei luoghi più ventosi delle montagne italiane.
Quando la neve è abbondante, e copre la fitta boscaglia di mughi del tratto finale, si arriva tranquillamente sulla cima del Blockhaus. Se è poca, o se (peggio!) forma una crosta che non regge, conviene fermarsi accanto alla chiesetta, dove un cartello ricorda che anche il Giro d’Italia, ovviamente senza neve, è arrivato più volte fin qui.
L’itinerario: dal piazzale della Maielletta al Blockhaus
(da 440 a 510 metri di dislivello, da 2.45 a 3.15 ore a/r, difficoltà WT1/WT2, ciaspolata facile o media)
Il piazzale dell’Hotel Mammarosa (1630 m), base degli skilift della Maielletta, si raggiunge da Pretoro o Lettomanoppello passando per Passo Lanciano. La strada che sale da Roccamorice d’inverno non viene spazzata.
Dal piazzale, a seconda delle condizioni, ci si può incamminare sulla strada innevata o passare più a destra, sulla traccia battuta che corre parallela agli skilift. Più avanti si evitano i tornanti della strada, e si sale per un comodo vallone fino al rifugio Pomilio (1892 m, 0.45 ore), solitamente aperto d’inverno e circondato da grandi antenne.
Oltre il rifugio si traversa una conca, si ritrova la strada da cui si scoprono la Cima delle Murelle e il Focalone, poi si sale a destra alla vetta della Maielletta (1995 m), raggiunta da destra dagli skilift. La strada che la aggira a mezza costa a sinistra può essere percorsa solo con pochissima neve.
Si scende per pochi metri, si ritrova la strada a una sella, poi si continua senza via obbligata sul crinale, seguendo tracce di solito evidenti. Dove la cresta si stringe si costeggiano delle staccionate, e si arriva al piazzale che precede il Blockhaus e a una chiesetta (2075 m, 0.45 ore). Se la neve copre la fitta boscaglia di mughi, si sale direttamente alla larghissima e panoramica cima (2140 m, 0.15 ore), da cui la vista si allarga verso le cime più alte della Maiella.
In alternativa occorre traversare a destra sul sentiero estivo, e poi salire verso il punto più alto sfruttando i passaggi tra i mughi. In questo caso, se la neve è ghiacciata, possono essere utili i ramponi. Si può anche concludere la camminata alla chiesetta. Il ritorno richiede 0.15 ore dalla vetta alla chiesetta, e 1.15 ore da questa al posteggio.