Turismo

Sul Lago di Braies finalmente senza folla

Preso d’assalto dopo il successo della serie tv Un passo dal cielo, in questa stagione lo specchio d’acqua altoatesino è quasi deserto. Un’occasione da prendere al volo

In Alto Adige si possono trovare alcuni dei luoghi più iconici e rinomati delle Dolomiti. In val di Braies, una valle laterale alla val Pusteria, si trova il lago di Braies (Pragser Wildsee in lingua tedesca). Sorge a 1.496 m di quota nel comune di Braies e all’interno del Parco Naturale Fanes-Sennes-Braies, costituito nel 1980 che con i suoi 25.453 ettari è tra i più estesi dell’Alto Adige. Il lago ha una lunghezza di 1,2 km per una larghezza massima di 400 metri ed una superficie di 33 ettari raggiungendo una profondità massima di 36 metri.

L’origine del lago è di sbarramento, ovvero generato da una frana che staccatasi dal monte Sasso del Signore (2.447 m) ostruì in tempi remoti il rio Braies formandone il bacino. Il Pragser Wildsee è circondato su tre versanti da alte montagne rocciose: su questa corona di cime, non solo per altezza, spicca la parete verticale della Croda del Becco (in ladino Sass dla Porta o Seekofel in tedesco) con i suoi 2.810 m.

Alla fine del secondo conflitto mondiale

Sulle rive del lago si trovano una piccola rimessa barche, una chiesetta e uno storico albergo. Proprio presso l’Hotel Pragser Wildsee si è verificato uno degli ultimi rilevanti episodi della Seconda guerra mondiale in Italia. Scelto per il suo isolamento rispetto ad ogni altra zona di conflitto e alla difficoltà nel poterlo raggiungere, a fine aprile 1945 le SS vi condussero 141 illustri ostaggi al fine di ricavarne in cambio salvacondotti per loro stessi. Il 4 maggio 1945 arrivarono presso il lago i primi avamposti americani che ottennero la custodia degli ostaggi e fecero prigionieri i soldati delle SS chiudendo la vicenda.

Un luogo così remoto quello del lago di Braies da meritare addirittura un cambio di toponimo nel 1885, passando da Pragsersee a Pragser Wildsee, guadagnando l’appellativo di wild (“selvaggio”).

Un passo dal cielo

Negli ultimi anni soprattutto grazie alla popolarissima serie televisiva della Rai  “Un passo dal cielo”, girata proprio sulle sponde del lago di Braies e nelle zone circostanti, la bellezza di questo luogo è stata scoperta dal grande pubblico. Così dal 2011 l’afflusso turistico soprattutto estivo è aumentato considerevolmente fino ad imporre all’amministrazione locale misure per regolamentarlo e cercare di preservare un luogo così affascinante quanto delicato. Sembrano ormai lontani i tempi in cui il lago era un luogo remoto.

L’inverno riporta la quiete

Tutto cambia d’inverno. Le alte montagne tutt’attorno si riempiono di neve, così come i boschi che scendono da esse fino alle sue sponde. Tranne in alcuni giorni festivi, nella stagione fredda sono poche le persone che decidono di visitarlo, tanto da renderlo nuovamente un grande spazio da vivere in tranquillità. E’ così possibile raggiungerlo in automobile sostando nei parcheggi più prossimi senza difficoltà nel trovare posti disponibili. L’inverno ha il potere di far ghiacciare la superficie del lago rendendola solida e calpestabile come un’immensa lastra di cristallo. In assenza di neve la superficie è ornata dai mille ricami generati dalla cristallizzazione dell’acqua, altrimenti vi sembrerà di vedere semplicemente un pianoro imbiancato.

Camminare sul lago ghiacciato. Bello, ma…

Soprattutto se avete già visto il lago nelle altre stagioni, fa un certo effetto iniziare ad incamminarsi dalla rimessa barche verso la Croda del Becco senza prendere il sentiero che lo costeggia. Se la sua superficie è di ghiaccio vivo o ricoperto da un sottile strato di neve, i ramponcini sotto gli scarponi solo la scelta ideale. In caso di innevamento maggiore le ciaspole sono l’alternativa consigliata per la passeggiata. Quello che è davvero importante è prestare sempre attenzione ai comunicati che vengono esposti in loco, ai divieti che possono essere emessi. Negli ultimi anni si sono verificati episodi più che spiacevoli di turisti che in primavera, nonostante i divieti e gli ammonimenti, sono sprofondati e hanno necessitato di soccorsi complessi effettuati con gli elicotteri.

Tre brevi escursioni con vista sul lago

Viktor Wolfgang Edler von Glanvell
Intitolata al pioniere che scrisse la prima guida delle Dolomiti. Si parte dalla località Ferrara nei pressi dell’abitato di Braies e seguendo un sentiero che procede prevalentemente nel bosco, si giunge fino al lago di Braies. Si tratta di un’escursione facile che si sviluppa su 6,3 Km per 360 metri di dislivello positivo e che si completa in 2 ore.

Val di Foresta
Si parte dai pressi della chiesetta sul lago e si percorre quello che in estate è il percorso destra lago. Dopo circa 1 km si arriva in corrispondenza con la val di Foresta che si apre sulla destra. Si procede ancora per 1,3 km salendo fino alla malga Val Foresta. La camminata lunga 2,3 Km con 120 metri di dislivello positivo, dura un’ora.

Malga Kaser
Dalla chiesetta sul lago si prende il sentiero che sale volge le spalle allo specchio d’acqua. E che si inerpica sul versante della montagna tra boschi e radure fino ai 1937 m di malga Kaser da cui si gode una bella vista panoramica sulla conca del lago. E’ un’escursione di media difficoltà lunga 3,8 Km con 555 metri di dislivello positivo e che si completa in 2 ore.

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