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Il pellegrinaggio al Monte Kailash adesso si fa in aereo

Il governo cinese vieta l’accesso ai cittadini indiani? Nessun problema, le agenzie turistiche hanno iniziato a organizzare voli per devoti danarosi verso la montagna sacra. Che, però, rimane distante almeno 100 km

Nel 2023 i tour operator nepalesi hanno ricevuto oltre 50 mila prenotazioni di fedeli indiani che intendevano effettuare il pellegrinaggio Kailash-Manasarovar. Improvvisamente, però, le autorità tibetane hanno impedito ai cittadini dell’India di recarsi nella zona”. La cronaca del Kathmandu Post fa luce sui retroscena che sono alla base di una delle decisioni più sorprendenti che potevano attenderci dalle montagne himalayane: l’istituzione dei pellegrinaggi volanti!

Sacro sia per gli indù che per i buddisti, ma anche per  giainisti e zoroastriani, il Monte Kailash (6.638 m) è considerato una meta obbligatoria per i fedeli che dovrebbero recarsi alle sue pendici almeno una volta nella vita ed effettuarne il periplo (circa 53 chilometri a quote intorno ai 5000 metri). Un giro che richiede normalmente 36 ore e piuttosto probante. Ma questo fa parte del gioco in quanto la fatica è elemento fondante del processo di redenzione.

Le restrizioni imposte negli anni passati dalle autorità cinesi avevano di fatto limitato il pellegrinaggio solo ai gruppi organizzati, quindi almeno fino ai mesi scorsi le porte non erano ermeticamente serrate. Oggi, invece, almeno per gli indiani l’area è no limits e il danno economico per gli organizzatori dei pellegrinaggi è notevole. Eccola, quindi, l’idea salvabilanci: l’aereo.

A fine gennaio è così decollato da Nepalguny il primo volo sacro (si può definire così?) con 38 fedeli senza limiti di portafoglio comodamente seduti a bordo di un velivolo della compagnia nepalese Shree Airlines. Altri ne seguiranno, basta chiedere e pagare, mentre per pregare c’è tempo anche perché il volo dura solo 70 minuti. Inoltre viene del tutto a mancare l’elemento decisivo della fatica.

Tutto questo non scoraggia. Le prenotazioni sembrano fioccare e altri voli sono già in calendario. Che cosa dicono di tutto questo i fedeli più osservanti? E le associazioni ambientaliste?
In realtà non sì è accesa la discussione che ci si poteva attendere. Salvo sporadiche eccezioni si fanno spallucce, e non per disinteresse. I velivoli, infatti, non possono entrare nello spazio aereo tibetano, quindi il Kailash rimane sempre almeno a 100 chilometri di distanza dagli oblò e la vista della montagna e del lago Manasarovar è limitata. Chissà se di questo sono consapevoli i passeggeri paganti, magari convinti di poter effettuare il periplo della montagna?
La fila al check-in per il momento si allunga. Ma le divinità che risiedono sulla montagna sacra possono stare tranquille.

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