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E’ l’Albania la nuova frontiera dell’arrampicata

A tu per tu con Enis Shehu, uno dei padri delle scalate nel Paese dove si è già formata una comunità di scalatori molto attiva. Anche Adam Ondra e Seb Bouin hanno apprezzato le pareti albanesi.

In Albania, nonostante l’immensa quantità e l’alta qualità della roccia disponibile, fino a una decina di anni fa l’arrampicata non esisteva. Poi a Tirana ha aperto una palestra di boulder: questa scintilla ha acceso un fuoco che adesso brucia a pieno regime, e sta guadagnando al Paese l’attenzione della comunità di arrampicata internazionale e di atleti del calibro di Adam Ondra e Seb Bouin.

Tutto è iniziato 10-12 anni fa in palestra: eravamo in due, abbiamo iniziato a fare arrampicata come sport e a chiodare vie outdoor. Abbiamo iniziato con quelle facili, e piano piano siamo passati a linee sempre più impegnative. C’era il potenziale e c’era la voglia di sviluppare questo sport, allora abbiamo trovato degli sponsor per il materiale e cominciato ad aprire alcune falesie” racconta Enis Shehu, di Tirana Rock Climbing.  Le persone che chiodano oggi sono quattro: prima hanno attrezzato 300 vie nella zona di Tirana, ad oggi quella più sviluppata dal punto di vista della scalata, poi si sono spostati in tutto il resto dell’Albania.

A chiodare vengono anche molti dall’estero: degli italiani hanno aperto alcune vie a Gjipe, un canyon che termina in mare; un gruppo dei Ragni di Lecco ha aperto 30 vie nella zona di Tirana; alcuni greci con un progetto oltre confine hanno chiodato nel villaggio di Gimkar, vicino Permet. Adesso la comunità di arrampicata sta crescendo, questo sport sta diventando di moda, Tirana è piena di turisti che vogliono fare arrampicata, magari passano dalle nostre falesie e poi vanno in Grecia, a Meteora. Qui si può scalare in tutte le stagioni, non fa mai troppo freddo”, continua Shehu.

Con l’aiuto di Enis, abbiamo selezionato le tre falesie più interessanti nell’area di Tirana.

Brar, dove Adam Ondra ha chiodato una linea gradata 9b liberata da Seb Bouin

Le prime vie nel canyon di Brar, e le prime in Albania in assoluto, furono attrezzate nel 2009 da un arrampicatore albanese che viveva a Roma, insieme a degli amici italiani. Nel corso degli anni, climbers provenienti da tutto il mondo hanno gradualmente contribuito con le proprie linee sulla parete, e molte stanno diventando classiche. Nel 2018, Adam Ondra ha chiodato qui ‘The Dream’, una linea di 50 metri da 9b su ‘alcune delle canne di calcare più belle che io abbia mai scalato’.

La via è stata liberata da Seb Bouin, ed è al momento la più difficile dell’Albania. Questo progetto ha contribuito a far uscire dall’anonimato il Paese, ponendolo al centro dell’attenzione della comunità globale dei climber.

Il campione ceco aveva poi commentato: “La città di Tirana è circondata da bellissime montagne piene di un perfetto calcare a canne. È probabilmente la capitale con più roccia nelle sue vicinanze al mondo, c’è un enorme potenziale”. In effetti, il canyon di Brar si trova a soli 15 minuti dal centro città di Tirana, rendendo questa falesia molto popolare tra i climber locali e stranieri.

Le pareti calcaree verticali con strie e concrezioni danno luogo a vie impegnative: è infatti consigliabile padroneggiare il grado 6b per cimentarsi nella scalata a Brar.

Bovilla: anche vie alla portata di tutti

La falesia di Bovilla si trova circa 45 minuti a nord-est di Tirana, vicino a un corso d’acqua. L’arrampicata qui è molto varia: dalle placche, dove si trovano le vie più facili, fino agli itinerari più duri su strapiombi e canne. Questa zona, in cui si aggiungono continuamente nuove vie, permette di scalare in tutte le stagioni. Infatti, gli itinerari si trovano sui due lati di una cresta rocciosa, permettendo allo scalatore di scegliere la zona in ombra o quella al sole a seconda della temperatura.

Le prime vie di arrampicata sportiva a Bovilla furono attrezzate nel 2010 da un gruppo di arrampicatori tedeschi in vacanza. Anche se non sono state le prime nel Paese, queste vie sono diventate molto significative per l’arrampicata albanese. Infatti, questa zona è stata per anni il punto di riferimento per gli scalatori della zona di Tirana, grazie al livello accessibile delle vie e al coinvolgimento dei locali nella chiodatura fin dall’inizio. A partire dal 2021, la sponsorizzazione da parte di GIZ Germany ha permesso l’apertura di molte nuove linee.

Krraba

Krraba è una nuova falesia vicino all’omonimo villaggio, a circa 40 minuti in auto da Tirana. La chiodatura è stata realizzata principalmente dai locali, insieme a un gruppo di sloveni che hanno aggiunto molti itinerari. Le pareti si trovano in cima a una collina, da cui si può godere del panorama su una valle già rinomata per escursioni e nuoto nel fiume.

Esistono diversi settori a breve distanza l’uno dall’altro, con diversi gradi e stili di arrampicata. Si va infatti dalle vie più semplici ai progetti ancora non liberati, dalle placche agli strapiombi a canne. A Krraba si trova una grande grotta, in ombra per la maggior parte del giorno in estate e riparata dalla pioggia in inverno.

Albanian Climbing Festival

Dal 27 al 29 ottobre 2023 si è tenuto Albanian Climbing festival, una piccola manifestazione che ha l’obiettivo di far crescere la comunità di arrampicata in Albania e raccogliere fondi per lo sviluppo delle falesie.

Lo organizziamo tutti gli anni in un posto diverso dal 2014, così da sviluppare l’arrampicata in tutte le zone dell’Albania. Lo scorso autunno per l’ottava edizione abbiamo scelto l’area di Permet. E’ un festival piccolo e genuino, dove si arrampica tutti insieme” racconta Enis Shehu. L’evento si è tenuto nel Sud del Paese, sulle rive del fiume Vjosa, uno degli ultimi corsi d’acqua non regimati d’Europa. Qui sono presenti molte falesie interessanti, tra cui la rocca di Petran e le pareti del canyon Langarica. Sarà questa la nuova frontiera dell’arrampicata in Albania?

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