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Rinasce il rifugio Capo d’Acqua nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise

Dodici posti letto, due stufe e un camino, il necessario per cucinare. Grazie agli Alpini di Campoli Appennino sul versante laziale del PNALM si può nuovamente contare su un comodo punto di riferimento

Uno dei pochi veri rifugi delle montagne del Lazio è stato finalmente rimesso a nuovo. Il Gruppo Alpini di Campoli Appennino, storico borgo che sorveglia la strada che sale da Sora verso il valico di Forca d’Acero, ha reso nuovamente utilizzabile il rifugio di Capo d’Acqua, 1218 metri, in uno dei valloni più suggestivi del versante laziale del Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise.

La struttura, inaugurata nel lontano 1967 dalla sezione di Sora del CAI e di proprietà del Comune di Campoli, ha ospitato per decenni gruppi di escursionisti e attività didattiche dedicate alle scuole, ma è rimasta chiusa e in via di progressivo degrado da qualche anno.

Ci abbiamo lavorato per un anno, in maniera del tutto volontaria, com’è nello stile e nella tradizione dell’Associazione Nazionale Alpini” spiega con orgoglio il capogruppo Alessandro Mastroianni. Nei lavori si sono alternati una decina di soci del Gruppo Alpini di Campoli. Domenica 3 dicembre la struttura è stata inaugurata con la partecipazione degli Alpini, della sindaca Pancrazia Di Benedetto e di numerosi escursionisti.

Il rifugio può essere utilizzato da tutti, sul sito www.rifugiocapodacqua.it si trovano il regolamento e il tariffario, per informazioni e prenotazioni si può anche chiamare il 392.0173368. All’interno sono 12 posti-letto, un camino e due stufe, a breve installeremo una cucina a gas, c’è anche un impianto solare per produrre energia elettrica. Nel 2024 interverremo nel locale sempre aperto, all’esterno, per realizzare un altro grande camino. L’acqua di una cisterna consente di lavare e cucinare, la sorgente di acqua potabile è all’inizio del sentiero” continua Mastroianni.

Bisogna credere fermamente in ognuna delle cose che si fanno, bisogna metterci tenacia, volontà, amore e determinazione. Grazie al Gruppo Alpini il rifugio è accogliente, caldo, pronto per essere utilizzato. Grazie a nome della comunità campolese per tutto quello che state facendo” ha scritto sui social la sindaca Di Benedetto.

Campoli Appennino, punto di passaggio quasi obbligato per spostarsi dalla Ciociaria e dalla A1 Roma-Napoli verso il cuore del Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise, merita attenzione grazie al centro medievale e al Castello, all’area faunistica dell’orso e allo spettacolare canyon del torrente Lacerno, che si raggiunge con una camminata in discesa. Simbolo della tradizione gastronomica locale è il tartufo.

Tanti sentieri intorno al rifugio

Il rifugio di Capo d’Acqua sorge a 1218 metri di quota, all’imbocco della Valle Carbonara, una delle più belle del versante laziale del Parco. Lo si raggiunge in circa un’ora di cammino dal posteggio in località Pantano, 915 metri, sulla strada che sale da Sora a Forca d’Acero.

Oltre il rifugio la carrareccia continua a salire in una fitta faggeta fino a uno slargo a 1484 metri di quota. Una ripida salita, da qui, porta ai 1832 metri del rifugio di Iorio, purtroppo in pessime condizioni, dove ci si affaccia su Pescasseroli e sul Monte Marsicano, nel versante abruzzese del Parco.

Si può tornare al punto di partenza percorrendo la panoramica cresta che forma via via il Picco La Rocca, il Monte La Rocca (1924 metri, è la cima più alta della zona) e del Monte Pietroso, per tornare a Capo d’Acqua toccando il rifugio di Valle Lattara. Questo anello richiede d’inverno l’uso di piccozza e ramponi, ed è vietato in estate e all’inizio dell’autunno per non disturbare l’orso marsicano.

Dal posteggio di Pantano, un altro sentiero segnato dal PNALM sale verso il Monte Mattone e la Montagnola. Dal bivio 1484 metri si può anche proseguire verso il Valico di Schiena d’Asino, e traversare verso i Prati d’Angro e la Vallelonga. La vetta più alta della zona è il Monte Serrone, 1974 metri, che sorveglia la Valle Carbonara con degli eleganti circhi glaciali.

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Un commento

  1. mi permetto di precisare che La Montagnola e Monte Mattone si raggiungono col sentiero H4 da Villetta Barrea , mentre da Pantano si sale anche per Punta Mazza e Montagnone .

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