Panorami e suggestioni poetiche lungo il Sentiero Rilke
Da Sistiana al castello di Duino camminando sulle falesie a picco sull’Adriatico e a breve distanza da Trieste amate dal poeta austriaco
Si va al mare o in montagna? Sembrano due scelte inconciliabili tra loro, ma esistono dei compromessi in grado di soddisfare entrambi i gusti. In Friuli a pochi chilometri da Trieste il sentiero Rilke offre questa possibilità, collegando Sistiana a Duino sulla costa del mar Adriatico. Si tratta del territorio della Riserva Naturale delle Falesie di Duino istituita nel 1996 che si estende per 107 ettari, ricca di elementi che raccontano il passaggio dal clima medioeuropeo a quello mediterraneo. La grande biodiversità dell’area genera un paesaggio unico, caratterizzato da bianche scogliere calcaree a picco sul mare. Il sentiero che percorre in costa le falesie offre da un lato una vista mare e promontori notevole con panoramica su tutto il golfo di Trieste, ma si sviluppa su un terreno montano di tipo carsico sassoso e frastagliato che si inoltra nella boscaglia.
L’austriaco Rainer Maria Rilke è stato scrittore, poeta e drammaturgo ed è considerato tra i più importanti poeti in lingua tedesca del XX° secolo. Tra i suoi lavori più importanti spiccano le Elegie Duinesi, che ha iniziato a scrivere proprio durante il suo soggiorno a Duino. Tra il 1911 e il 1914 il poeta trascorse infatti alcuni periodi in questa località ed è facile capire come la bellezza travolgente di questi luoghi possa averlo ispirato. Così il sentiero che da Sistiana conduce a Duino porta il suo nome.
Storie e leggende
Al termine del sentiero si arriva all’abitato di Duino nei pressi del Castello che sorge sulla propaggine del promontorio da cui si gode una vista notevole sulle scogliere e falesie della via Rilke. Da oltre 420 anni il castello appartiene alla famiglia Della Torre, ramo Della Torre di Valsassina (von Thurn-Hofer und Valsassina) prima e dei duchi Della Torre e Tasso (Thurn und Taxis) poi. Ancora più affascinanti e da non perdere meritano una visita le rovine del castello vecchio, che sorgono a poca distanza su uno scoglio. Si possono visitare in mezz’ora e rappresentano una tappa perfetta prima di fare rientro a Sistiana.
Sul castello aleggia anche la leggenda della Dama Bianca, la moglie di uno dei signori del maniero, da questi gettata nel mare e trasformata per incanto in una roccia visibile ancor oggi nella baia a fronte della costa. Si tratta del tipico spirito presente nel folclore germanico che ha sembianza vagamente femminili e solitamente presagio di sventure o di cattive notizie per chi lo incontra. Dietro una Dama Bianca c’è sempre la morte tragica o per eventi dolorosi di una donna che in essa perpetua il suo spirito.
Il percorso
Il punto di partenza del percorso di trova immediatamente nei pressi dell’Infopoint di Sistiana, dove è possibile lasciare l’auto. Si inizia prendendo a destra e salendo una prima rampa che si sviluppa alle spalle di un grande campeggio. Alla sinistra si ha una panoramica della baia di Sistiana con il relativo porto, si cammina su un sentiero roccioso tipicamente di montagna, tra una ricca vegetazione che a tratti si dirada.
Il sentiero è percorribile in ogni stagione dell’anno, ma le stagioni migliori sono la primavera e l’autunno inoltrato. Oltre a non essere esposti al caldo estivo, soprattutto in tardo autunno, si possono godere dei colori intensi e contrastanti che la vegetazione assume in confronto alle pallide scogliere e al grigio della roccia carsica del sentiero e dello sfasciume roccioso delle falesie. Lecci e carpini tipici della macchia mediterranea, ginepri e arbusti di sommaco (detto albero di nebbia), genziane e fiordalisi che crescono sulle scogliere.
Il percorso è molto ben segnalato e perdere la traccia è praticamente impossibile, si procede sempre in costa sulle scogliere che si susseguono una dopo l’altra, avendo in lontananza sempre ben visibile il punto di arrivo che coincide con il castello di Duino. Immerso nel Carso triestino, il sentiero Rilke è punteggiato da postazioni e osservatori militari in uso nei conflitti mondiali, ora trasformati in punti panoramici dai quali ammirare il Golfo di Trieste.
Nei tratti in cui il sentiero entra completamente nella vegetazione ci si dimentica presto del mare e pare di muoversi in un sentiero di media montagna nell’interno della montagna carsica. Poi di nuovo un affaccio, alcune rocce da cui sporgersi e ci si ricorda che si è in bilico tra mare e montagna in un’esperienza di cammino singolare. Con questa alternanza si percorre il sentiero che vede il suo termine nei pressi del Collegio del Mondo Unito, oltre il cui giardino si arriva al castello di Duino.
Ritorno per lo stesso percorso dell’andata a ritroso. In tutto si cammina per cinque chilometri e sono sufficienti circa due ore.