Itinerari

Val Gerola e Val Tartano: con le ciaspole nella Valtellina meno nota

Due gratificanti escursioni, al Motto di Olano e in Val Lunga, adatte anche ai neofiti della montagna in veste invernale

Non solo grandi località famose in tutto il mondo. In Valtellina sono numerose le aree poco note fuori dai confini provinciali e proprio per questo meno frequentate. Ma non meno meritevoli di escursioni all’insegna della lentezza e dello stupore. E’ il caso, per esempio, della Val Gerola e della Val Tartano, nelle Orobie Valtellinesi, ed entrambe poco distanti da Sondrio. Il candore della neve e il paesaggio imbiancato rendono speciali anche le montagne meno note e appariscenti, anche se non mancano spunti panoramici sui ghiacciai del Monte Disgrazia e sul granito che sovrasta la Val Masino, sul versante orografico opposto del solco vallivo della bassa Valtellina.

La salita al Motto di Olano (Motta di Olano su alcune cartine) è un’escursione varia che consente di vivere il graduale passaggio dal bosco agli spazi aperti, sino alle ondulate colline al termine dell’itinerario, straordinario punto panoramico sia sulle vicine montagne della Val Gerola, sia sulla muraglia rocciosa della Valtellina di Sondrio, dalla quale si erge il Monte Disgrazia.

La gita in Val Tartano si svolge in una zona selvaggia e tranquilla. Classica meta per lo scialpinismo, se percorsa sino al lontano Passo di Tartano, e interessante per le ciaspole. I tempi di percorrenza si intendono con neve moderatamente dura. In caso contrario è possibile che i percorsi si allunghino notevolmente. Oltre alle solite precauzioni, valide per ogni tipo di escursione e per ogni stagione, è indispensabile informarsi sulla stabilità del manto nevoso, tramite gli appositi bollettini nivometeorologico.

Itinerario 1: Motto di Olano, in Val Gerola

Partenza: Rifugio della Corte (1250 m)
Arrivo: Motto di Olano (1702 m)
Durata: 1.30 / 2 ore (+ 45 minuti dalla strada fino al Rifugio della Corte)
Difficoltà: semplice
Dislivello: 452 m

Si sale in auto lungo la strada della Val Gerola e, poco dopo Rasura, si devia sulla destra (cartelli gialli Rifugio della Corte), sino ad un bivio, poco prima del quale è meglio parcheggiare. La strada è, infatti, spesso innevata e ghiacciata (chiedere info al Rifugio della Corte). Si continua a destra lungo la strada sino a giungere al Rifugio della Corte (1250 m), bella costruzione in posizione panoramica sulla catena del Disgrazia (ottima cucina, cortesia e ospitalità; consigliati i pizzoccheri della Valtellina).

Lasciando sulla destra il rifugio si sale lungo il docile pendio tra il fitto bosco di sempreverdi sino a un gruppo di case e baite in pietra. Il percorso diviene ora decisamente più ripido, ma mai difficile. Senza sentiero obbligato si risale il pendio, sino a rientrare ancora nel bosco. Nei pressi di una baita in pietra il tracciato diviene ancora più ripido e consente di superare l’ultimo strappo, uscendo definitivamente dal bosco e muovendosi sui pendii del Motto di Olano (1702 m), sempre in vista della catena del Disgrazia e, ora, anche sulle limitrofe vette della Val Gerola. Volendo è possibile continuare in falsopiano, senza una meta precisa, visto che il dislivello è ormai terminato e l’ambiente è veramente piacevole e spettacolare.

Itinerario 2: La Val Lunga, in Val Tartano

Partenza: Tartano (1210 m)
Arrivo: Casera Porcile (1803 m)
Durata: 2.30 ore
Difficoltà: semplice
Dislivello: + 590 m

La gita in Val Tartano, precisamente in Val Lunga, si svolge in una zona selvaggia e tranquilla. Classica meta per lo scialpinismo, se percorsa sino al Passo di Tartano, e gita interessante per le ciaspole, sia per principianti sino al Rifugio Beniamino (Arale sulle cartine), sia per ciaspolatori più allenati se si intende proseguire sino alle caratteristiche baite in pietra della Casera del Porcile. Con le ciaspole è anche possibile raggiungere il Passo del Tartano, una classica della zona (2108 m; + 750 m; 4 ore).

L’imbocco della Val Tartano è angusto, con i numerosi tornanti della strada agibile per gli autoveicoli solo dal 1957. Salendo di quota, però, il panorama diviene più ampio, spaziando sia sulle stesse vette della valle, sia sulla catena granitica della Valmasino, sul versante orografico opposto della Valtellina, dalla quale si ergono, imponenti ed eleganti i giganti di granito del Badile (3308 m) e del Cengalo (3370 m). Superato Campo Tartano (1049 m), si giunge a Tartano (1210 m), ove ha inizio l’itinerario.

Si cammina lungo la strada e si entra in Val Lunga. Il percorso è semplice e pianeggiante e permette di osservare gli antichi nuclei abitativi abbarbicati sulle pendici della valle. Il percorso è praticamente sempre battuto e comunque molto semplice, svolgendosi in zone di bosco con abeti e larici. Visto la semplicità della prima parte dell’escursione la zona è l’ideale per i neofiti delle ciaspole, magari anche come prima escursione, o semplicemente per prendere confidenza con gli attrezzi. Ad un certo punto, sulla sinistra (nel senso di marcia) si notano alcune costruzioni, ovvero la località Pra’ di Ules Arale, ove è sito, a 1485 metri, il Rifugio Beniamino. Si prosegua ancora sulla pista principale, sul lato destro orografico della valle, salendo nel bosco e guadagnando quota, sino al pianoro ove sono situate le Baite della Casera del Porcile (1803 m), con bella vista sulle vette della Val Tartano.

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