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E ancora neve

Finalmente è arrivata e speriamo che ne cada ancora tanta. Proviamo a reiventarci “esploratori della neve”

La stagione della neve pare essere alle porte.

Con le preziose nevicate autunnali che imbiancano le cime, cresce il desiderio di scivolare, non solo dentro alle piste, ma soprattutto fuori dai tracciati.

Un diverso e rinnovato sguardo verso la montagna d’inverno può prendere le distanze dalle invitanti e “mirabolanti” destinazioni e proposte in circolazione che portano a collezionare, come criceti sulla ruota, migliaia e migliaia di metri di dislivello, lungo pendii alpini ed extra-alpini, inseguendo le tendenze in voga.

Si tratta di farsi rapire da quell’illuminazione che porta ad essere focalizzati sul presente, sui declivi anche ordinari, spesso snobbati per la loro ripetitiva ovvietà, ma che possono ritrovare un grande interesse quando siamo in grado di orientare lo sguardo per cogliere dettagli, sfumature e attenzioni.

Si tratta in sintesi di trasformarsi da semplici scivolatori in esploratori della neve, con un esercizio inesauribile, in grado di farci entrare in relazione autentica con la montagna bianca, in grado di ridare luce alle discese dove si è soliti guardare senza vedere, dove si ha l’abitudine di transitare senza conoscere.

Come si allena la profondità dello sguardo?

Anzitutto iniziando a cogliere l’armonia e bellezza che ogni uscita sulla neve, anche la più semplice, sa riservare, attraverso il riconoscimento dei numerosi, e mai uguali, fenomeni e climi transitori che andiamo ad incontrare.

Un paesaggio bianco che è tutt’altro che immobile, ma pervaso da continue variazioni di temperatura, mutevole provenienza e rifrazione della luce, modificazione del terreno e della neve, combinati con la velocità e direzione del vento, con gli odori di resina, il colore dei larici e licheni… che fanno assumere, ad ogni spazio e ad ogni discesa, un carattere unico e non replicabile.

Senza alcun effetto speciale, attraverso la semplice percezione dell’intorno, è possibile riconoscere e imparare qualcosa e – perché no? – curare e preservare questi spazi preziosi.

Piccoli suggerimenti per una buona esplorazione nella neve.

Prova ad affrontare le uscite usuali con rinnovato sguardo.

Prenditi il giusto tempo, isola suoni, odori, colori.

Fai una mappa della luce e della neve.

Lasciati trasportare dalla casualità, esplora le connessioni che si presentano inattese, dai spazio a piccoli cambi di rotta, lasciati stupire…

Prendi l’abitudine di segnare a matita su un taccuino quanto hai sperimentato: sensazioni, emozioni, suggestioni e – perché no? – nuove ispirazioni.

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