Itinerari

Scocca l’ora del wine trekking

Camminare, senza troppa fatica, tra i filari della viticultura eroica. Cinque escursioni ad alta gradazione

Basta con le Alte Vie, le quote elevatissime, i percorsi esposti, i ghiaioni.  Camminare tra i vigneti è lo sport perfetto di queste settimane o comunque dei giorni che seguono il termine della vendemmia, anche se naturalmente si può praticare tutto l’anno. Percorsi segnalati per il cosiddetto wine trekking non mancano e si spingono di frequente tra i filari in quota teatro della viticultura eroica (è considerata tale quella che si pratica oltre i 500 metri di altezza su terrazzamenti con una pendenza di almeno il 30%). Il rosso delle foglie delle vigne, ormi spogliate dai grappoli, accompagna in esperienze di cammino ancora poco praticate. Che si concludono preferibilmente nelle cantine dove si degusta il frutto dei filari appena attraversati.
Sono diverse le possibilità che il nostro Paese riserva  a chi intende percorrere sentieri di media montagna. Ne abbiamo selezionati cinque.

Tra i vigneti della Val Venosta

In Alto Adige si cammina lungo il “Sentiero enologico della Val Venosta”, percorribile dalla primavera all’autunno inoltrato e che si snoda per diversi tratti accanto ad antichi canali d’irrigazione come le rogge Latschander e Senales. Percorrendo il sentiero tematico ci si approccia anche alla cultura, alle tradizioni, all’agricoltura e alla gastronomia locale. L’escursione da Castelbello  Juvales ha una durata complessiva di meno di 3 ore, è percorribile in entrambe le direzioni, anche solo a tratti. Si cammina per 8,5 km a un’altitudine che varia tra i 650 e i 749 metri.

Il Sentiero del Pinot Nero nel Parco Naturale del Monte Corno

Il Sentiero del Pinot Nero, invece, si trova un po’ più in basso tra i 246 ai 542 metri , e rappresenta un percorso eno-didattico e culturale che attraversa la zona vinicola di Pinot Nero nell’area del Parco Naturale del Monte Corno. Si parte dal borgo di Ora per poi incontrare dapprima Montagna ed Egna ed inoltrarsi lungo i pendii culla del Pinot Nero di Mazzon e Gleno, ben conosciuti in tutta Italia. Percorribile tutto l’anno e alla portata di tutti, durante questo cammino si possono osservare svariate attrazioni culturali e storiche come la rovina di Castelfeder, il tracciato della Vecchia Ferrovia della Val di Fiemme, la Chiesa di S. Stefano a Pinzano, la Chiesa di S. Michele a Mazzon, le rovine di Castel Caldivo o Castel d’Enna. Il sentiero – lungo 14 km e con un dislivello di 575 m – è reso ancora più fruibile dalla presenza di pannelli informativi e stazioni interattive che raccontano la storia e le particolarità di questa zona vinicola. Da non tralasciare le soste nei punti panoramici che affacciano sulla Bassa Atesina.

Passi ad alta gradazione nella silenziosa Val di Cembra

Ormai ai vertici della produzione vinicola nazionale, il Trentino regala numerose possibilità di wine trekking. Sono da sottolineare quelli in Val di Cembra, che corrono tra paesaggi agricoli terrazzati e coltivati a vigneto tra i più belli d’Europa. Ed è proprio in Val di Cembra che quest’anno si terrà la prima edizione, dal 6 al 15 ottobre, di “Dolo-Vini-Miti: il Festival dei vini verticali”, una rassegna enogastronomica dedicata ai vini d’alta quota durante la quale si potrà partecipare a trekking guidati alla scoperta dei luoghi simbolici della valle degustando vini dal sapore autentico.

Quei filari ai piedi del Monte Bianco

Alle pendici del Monte Bianco si snoda l’itinerario tra i comuni di Morgex e La Salle, intorno ai 1000 metri di quota, circondato dalle pergole del Prié Blanc, unico vitigno autoctono valdostano a bacca bianca coltivato fino a oltre 1200 metri di quota. Si parte dal capoluogo di Morgex, storica capitale della Valdigne, per dirigersi verso i filari, attraversarli e raggiungere la Piane, uno strepitoso vigneto ottocentesco, autentico monumento alla viticoltura eroica. Si oltrepassa il torrente Colomba per poi affrontare una ripida salita che porta al sentiero pianeggiante di Tzantamerla. Un altro strappo conduce al cospetto del torrione cilindrico medievale di Chatelard, unico superstite del castello diroccato dei signori omonimi. Da qui si prosegue attraversando vigneti, torrenti e paesini sempre seguendo sentieri ben segnalati per arrivare a La Salle dopo avere attraversato la Dora Baltea. Da qui inizia un lungo saliscendi tra frazioni silenziose e ancora ricche di spunti di interesse come Ecours, Echarlod, Crè, Moyes,  Pautex. E dopo aver camminato per oltre 18 km – ma chi vuole può accorciarlo grazie agli autobus di linea le cui fermate si trovano sul percorso -, festeggiare degustando un calice di Blanc de Morgex et de La Salle è d’obbligo.

In Val di Susa tra le vigne della Via Francigena

In Piemonte ci sono cammini tra i vigneti  in quota che coincidono con tratti della via Francigena. Si trovano in particolare in Val Susa, dove le aziende vinicole si trovano sui due versanti dell’Alta Valle a Exilles e Giaglione/Chiomonte. Qui la presenza di un microclima caratterizzato da un’adeguata esposizione al sole, al riparo dagli effetti dei freddi venti del Nord, ha permesso di poter coltivare la vite oltre gli 850 m di altezza. Le viti crescono tra roccia e muretti in pietra che di giorno immagazzinano il calore, rilasciandolo provvidenzialmente nelle ore notturne. I percorsi, in questo caso, sono un po’ più impegnativi e lunghi e si trovano a un’altitudine che parte dai 504 per arrivare ai 1183 m.
Sempre lungo la Via Francigena piemontese si cammina tra i filari anche nelle zone di Carema e del Lago di Viverone.

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