Verso i rifugi della Val de Bagnes, ai piedi del Grand Combin
Poco oltre il Gran San Bernardo la vallata svizzera ospita due rifugi da non perdere, la Cabane de Panossière e la Cabane de Chanrion. Entrambe sono meta di escursioni che lasciano il segno
In qualche luogo le Alpi evocano ancora l’Himalaya. Tra questi è la Cabane de Panossière, 2645 metri di quota, che si affaccia sull’imponente versante settentrionale del Grand Combin. Dal rifugio si ammirano i pendii, interrotti da muri di ghiaccio e seracchi, del Combin de Corbassière, 4314 metri, e dei suoi vicini di Valsorey e de la Tsessette, rispettivamente 4184 e 4141 metri. Dalla base del gigante scende la colata del Glacier de Corbassière, che si allunga ancora per quasi dieci chilometri. All’alba e al tramonto, il panorama dal rifugio toglie il fiato.
In realtà, il riscaldamento globale ha colpito duramente anche qui. Il versante settentrionale del Grand Combin, percorso fin dal 1869 dalla via normale per la vetta, è oggi troppo pericoloso per essere affrontato in estate. Le cordate che raggiungono la cima passano dalla Cabane de Valsorey, in Svizzera, o dal rifugio Amianthe-Chiarella, che sorge in territorio italiano.
La Cabane FXB Panossière (la sigla ricorda Francois-Xavier Bagnoud, grazie a un cui lascito è stato ricostruito l’edificio), di proprietà del Comune di Bagnes, è oggi meta di escursionisti che salgono e scendono in giornata, o vengono a passare la notte in uno straordinario belvedere.
Un numero crescente di appassionati sosta al rifugio lungo il Tour des Combins, un anello che richiede 7 giorni, ha tappe faticose (fino a 7-8 ore) e viene raggiunto dal borgo valdostano di St.-Rhémy-en-Bosses o da quello svizzero di Bourg-St.Pierre, sui due lati del Gran San Bernardo. Prima di salire a Panossière i trekker toccano la Cabane Brunet e traversano l’impressionante ponte tibetano (150 metri di sviluppo, 90 di altezza sul fondovalle) che scavalca un vallone roccioso un tempo occupato dal ghiacciaio.
La Val de Bagnes, che si stacca da quella svizzera del Gran San Bernardo a Sembrancher, è nota agli italiani d’inverno grazie alle piste e agli impianti di Verbier. In estate, una strada tortuosa la risale verso l’abitato di Fionnay e la gigantesca diga di Mauvoisin, di fronte alla quale sorge un albergo inaugurato nel 1863.
I due sentieri che salgono alla Cabane de Panossière da Mauvoisin e Fionnay sono facili ma comprendono dei tratti esposti, e hanno entrambi più di 1000 metri di dislivello. Consigliamo di percorrerli uno in salita e l’altro in discesa, e di passare una notte al rifugio. Un percorso completamente diverso, lungo una interminabile strada sterrata, porta alla Cabane de Chanrion, 2462 metri, del Club Alpino Svizzero.
Intorno al rifugio sono delle dolci ondulazioni di pascoli, le colate glaciali di Otemma, del Mont-Durand e di Brenay si sono drammaticamente ritirate. Anche il versante orientale del Grand Combin, che sorveglia la zona, oggi è quasi completamente roccioso, ma l’ambiente resta solitario e suggestivo.
Chi raggiunge Mauvoisin con i mezzi pubblici (treno da Milano o bus da Aosta fino a Martigny, poi treno per Le Châble e bus locale) può salire da Chanrion ai 2797 metri della Fenêtre Durand, da cui si scende in territorio italiano verso la valle di Ollomont, collegata da bus di linea ad Aosta. Sul valico, una targa ricorda il passaggio, il 21 settembre 1943, di Luigi Einaudi in fuga dalla Penisola “soggetta a tirannide”. Meno di cinque anni dopo, il professore e antifascista piemontese sarebbe stato eletto Presidente della Repubblica italiana.
Da Mauvoisin alla Cabane de Panossière e a Fionnay
(1020 m di dislivello in salita, 1380 m in discesa, 7.30 ore a/r, E)
Dall’Hotel de Mauvoisin (1840 m, posteggio e capolinea dei bus) si segue il sentiero che risale a tornanti uno sperone roccioso, lascia a sinistra il Tour des Combins e traversa un gigantesco vallone. Si tocca una baita, si supera un passaggio esposto (catena metallica) e si entra in una vasta conca.
La si risale su un buon sentiero, superando due scale di legno e raggiungendo un primo valico e poi il Col des Otanes (2880 m, 3.30 ore), dove appaiono il Glacier de Corbassière e il Grand Combin. Una ripida discesa porta alla Cabane de Panossière (2655 m, 0.30 ore).
Il sentiero di discesa segue una panoramica morena, lascia a sinistra il ben visibile ponte tibetano e porta alla baita di Les Plans (2222 m, 0.45 ore). Si continua in piano, per il sentiero che segue una “bisse”, un canale artificiale per l’acqua, con tratti esposti attrezzati con cavi e passerelle. Da un tavolo da picnic (2157 m, 0.45 ore), una discesa con tratti ripidi e scomodi porta alle case di Fionnay (1499 m, 1.30 ore).
Da Mauvoisin alla Cabane de Chanrion
(720 m di dislivello, 6.30 ore a/r, T/E)
Dall’Hotel de Mauvoisin (1840 m) si segue la strada che sale verso la diga e prosegue traversando una lunga serie di tunnel. Si esce allo scoperto in vista del lago artificiale, si tocca una stalla di pietra e si continua (altri tunnel) fino al termine del bacino. Una salita porta al Pont du Lancet (2040 m, 2 ore).
Si sale brevemente per la strada, poi la si lascia per un ripido sentiero che ritrova la sterrata, riprende a salire, evita delle barre rocciose e porta alla Cabane de Chanrion (2462 m, 1.30 ore). Si scende sul sentiero per la Fenêtre Durand, si raggiunge una strada sterrata e la si segue in una gola dove il sentiero per la Fenêtre va a sinistra. Poco oltre si ritrova il percorso di andata e lo si segue fino a Mauvoisin (3 ore)
Dalla Cabane de Chanrion alla Fenêtre Durand e a Glassier
(650 m di dislivello in salita, 1580 m in discesa, 7 ore, E)
Dalla Cabane (2462 m) si scende seguendo le indicazioni per la Fenêtre Durand e Ollomont. A un bivio (2150 m) si piega a sinistra verso il valico, si supera un ponte e si sale per un sentiero a larghe svolte, seguendo i segnavia del Tour des Combins. Si continua per panoramici prati e poi per pendii detritici, ci si avvicina al Glacier de Fenêtre e si sale dolcemente al valico (2797 m, 3 ore), ai piedi delle rocce friabili del Mont Gelé.
Si scende sul versante italiano verso il Lac Fenêtre, si supera un ripido gradino morenico e si continua per prati fino all’Alpe Thoules (1.30 ore). Si segue la strada fino alle baite di Les Lombards, poi un sentiero a mezza costa porta a Balme (2120 m, 1 ora), in vista della conca di By e dell’imponente Mont Vélan. Una strada e un sentiero (segnavia 5) scendono alle case più basse di By, poi un sentiero spettacolare e in cattive condizioni conduce a Glassier 1545 m, 1.30 ore, capolinea dei bus) e alla strada per Ollomont, Valpelline e Aosta.