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Nerone non molla la presa. In montagna l’attenzione è d’obbligo

Temperature elevatissime, zero termico sulle Alpi a 5.000 metri ancora per qualche giorno. Consigli e precauzioni per escursioni in sicurezza, anche a fondovalle

15,4 gradi al Sass Pordoi, 13,4 gradi sulla Marmolada. A ovest i numeri sono analoghi con oltre 7 gradi alla Capanna Margherita e 2 gradi sulla vetta del Monte Bianco. Nerone, come è stato ribattezzato l’anticiclone che interessa il nostro Paese in questi giorni, fa sul serio e non ha alcuna intenzione di mollare la presa. Il Bollettino Alta Montagna del Centro Funzionale della Valle d’Aosta annuncia che almeno per altri due giorni, forse tre, lo zero termico si attesterà intorno a quota 5.000 metri. È allarme, quindi, su tutto l’arco alpino.

La preoccupazione è a tutto tondo. Fa paura, innanzitutto, la stabilità dei ghiacciai, già da qualche settimana sottoposti allo stress di temperature molto elevate. Al momento in cui scriviamo queste righe non risultano divieti di transito in quota, ma la situazione è sotto stretta osservazione e qualche provvedimento del genere potrebbe essere emanato a breve. Divieti o meno, la raccomandazione è quella di evitare le aree potenzialmente a rischio. Buon senso ed esperienza (propria e delle guide locali) dovrebbero più che mai indirizzare le scelte, che devono riguardare anche la possibilità di eventi franosi a quote meno elevate.
Altra preoccupazione è data dalla possibilità di temporali particolarmente violenti. Un rischio, da non sottovalutare, che corrono tutti gli escursionisti in quota come lungo i sentieri o accanto ai torrenti di fondovalle. Anche in questo caso meglio muoversi con il naso all’insù, ma soprattutto occorre consultare i bollettini meteo. In caso di dubbi, anche minimi, rimanere alla larga almeno da creste e ferrate sarebbe una buona idea.

Da non sottovalutare, e in questo caso da prevenire con facili accorgimenti personali, le criticità dovute ai sintomi legati a disidratazione e colpi di calore: disorientamento, stato confusionale, nausea, vomito, sonnolenza, intolleranza alla luce, abbassamento della pressione arteriosa, non sono certo gli ideali compagni di escursione. La borraccia, quindi, deve essere sempre piena e un cappellino non deve dare fastidio. Da scegliere percorsi il più possibile ombreggiati e partenze di buon’ora. Almeno fino a quando Nerone deciderà di spostarsi verso altri lidi.

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