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Gran Paradiso: meno stambecchi per il mutamento del clima

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AOSTA — Stanno diminuendo sempre più gli esemplari di stambecco. L’animale, simbolo del Parco nazionale del Gran Paradiso e immagine di forza e resistenza, comincia a risentire dei mutamenti climatici. E’ quanto emerge da una ricerca effettuata dalla direzione del più antico parco d’Italia, al confine tra Piemonte e Valle d’Aosta.

In base ai dati forniti nei giorni scorsi dall’Ente parco del Gran Paradiso, gli stambecchi risultano sempre meno. Tra il 2002 e il 2005 Si sono ridotti del 9%. A causa degli inverni meno nevosi e meno rigidi la mortalità è diminuita. Di conseguenza la popolazione di ungulati sta invecchiando. E la natalità diminuisce.
 
Stessa situazione per i camosci che, nell’arco di un anno, sono passati da 10 mila a 9 mila esemplari.
 
In Piemonte, invece, il problema è inverso. Una famiglia di camosci risulta essere troppo numerosa. E’ stato infatti lanciato un sos per ben 600 caprioli condannati all’abbattimento nei boschi di Acqui Terme. Fortunatamente il presidente della Calabria, Agazio Loiero, si è reso disponibile ad accogliere gli ungulati in sovraffollamento nelle oasi faunistiche della regione.
 
Greta Consoli

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