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Mondiali di trail e mountain running: “Grazie Italia!”

Il resoconto di questi primi Mondiali unificati in terra europea, nei quali gli azzurri hanno portato a casa sette medaglie e un argento nella classifica per nazioni, ma soprattutto ci hanno fatti emozionare tantissimo

Ci avete fatto sorridere, ridere e sperare. Ci avete mandato il cuore in fibrillazione, lo avete bloccato per qualche secondo e poi lo avete fatto ripartire. Cardiochirurghi delle emozioni, non vi siete e non ci avete risparmiati. Abbiamo corso insieme a voi, ragazzi, con la testa, con il cuore e, nel caso di chi, come noi di Montagna.TV, ha avuto l’onore e il privilegio di essere lì con voi, anche con le gambe. Abbiamo gioito nel vedervi avvolti nel tricolore, urlato di dolore davanti a un sorpasso negli ultimi chilometri di gara, ci siamo rattristati nel vedere la delusione negli occhi di alcuni e, in qualche modo, abbiamo condiviso la vostra umana sofferenza. Ed è forse tutta questa umanità che ci ha fatto sentire così vicini a voi.

Per qualcuno è andata benissimo, per altri peggio, ma sappiate che il risultato ottenuto, mettendo insieme tutte le vostre energie, è a dir poco spettacolare: secondi nella classifica per nazioni dietro alla Francia e davanti agli Stati Uniti… non c’è altro da aggiungere. Ma per dovere di cronaca, visto che siamo una rivista, un piccolo resoconto di questi mondiali dobbiamo farlo e quindi eccoci con i risultati e qualche dichiarazione. Abbiamo voluto lasciar trascorrere un paio di giorni per sentire le vostre reazioni a bocce ferme, dopo aver realizzato ciò che è veramente accaduto.

Le medaglie azzurre ai Mondiali di trail e mountain running

Vi abbiamo seguiti passo dopo passo in questa rassegna iridata che si è svolta a Innsbruck-Stubai dal 7 al 10 giugno. Partendo dalla cerimonia iniziale, che ha visto tutti gli atleti di tutte le nazioni presenti sfilare nella piazza centrale di Innsbruck, fino all’ultimo traguardo tagliato. Questo è quello che ci portiamo così a casa:

3 ARGENTI: quello di Andreas Reiterer nel trail lungo; Cesare Maestri, Xavier Chevrier, Alberto Vender, Luciano Rota (risultato di squadra nel mountain classic); Luca Del Pero, Francesco Puppi, Cristian Minoggio, Daniel Pattis, Andrea Rota (risultato di squadra nel trail corto)

4 BRONZI: Luca Del Pero nel trail corto; Lucia Arnoldo (individuale nel mountain classic under 20); Andreas Reiterer, Davide Cheraz, Philipp Ausserhofer, Riccardo Borgialli, Luca Arrigoni, Manuel Bonardi (risultato di squadra nel trail lungo); Martina Valmassoi, Giuditta Turini, Marina Cugnetto, Camilla Spagnol, Francesca Pretto (risultato di squadra nel trail lungo).

Da sottolineare l’ottimo quarto posto della “Valma”, che aveva dovuto rinunciare ai Mondiali in Thailandia a causa di un infortunio e che solamente dopo la buona prestazione alla Transvulcania di quest’anno aveva deciso di essere presente con la Nazionale ai Mondiali 2023. Partita con il solito “Vediamo un po’ come va” potremmo dire che è andata alla grande!

Quattro chiacchiere con alcuni dei protagonisti

Queste le dichiarazioni del miglior risultato individuale italiano: quello dell’altoatesino Andreas Reiterer. Andrea voleva spaccare, fin dalla partenza aveva gli occhi di chi avrebbe dato del filo da torcere agli avversari.

Come è andata? “Sono partito convinto perché sapevo di essere in forma. In gare di questa caratura il livello degli avversari è altissimo e quindi non sai mai come va a finire. Durante la prima salita sono stato lì tranquillo. Al primo ristoro sono stato veloce e ne sono venuto fuori primo, poi intorno al chilometro venti sono stato passato da un avversario che andava troppo veloce… L’ho lasciato andare perché dentro di me sapevo che sarebbe scoppiato, che non avrebbe mantenuto quel ritmo fino alla fine. Per i successivi 40 chilometri ho fatto la mia gara, tenendo il mio ritmo e dosando le energie. Per buona parte del percorso sono stato in testa e da solo. Poco prima dell’ultimo ristoro ho cominciato a sentire la stanchezza. Sono ripartito e mi hanno detto che il francese (Benjamin Roubiol) era dietro solamente di tre minuti. Ho provato a spingere ma ero già bello cotto, complice anche il caldo”.

Ad ogni modo grandissimo risultato, sia individuale che di squadra! Hai festeggiato? Quali sono i prossimi obiettivi? “Assolutamente, sono contentissimo. Soprattutto perché tutti gli altri, quelli che davano per favoriti, erano dietro per un motivo o per l’altro. Una volta finito ho fatto due giornate di festa, sia con i compagni di squadra (con i quali mi trovo davvero benissimo) sia a casa. Dovevo essere alla Lavaredo Ultra Trail ma credo che a questo punto salterà a causa delle unghie rotte. Punto all’Eiger Ultra Trail di metà luglio”.

Luca Del Pero, bronzo nel trail corto, ha fatto una gara grandissima e tutta in rimonta, scalando una posizione dopo l’altra. Lo avevamo già intervistato al termine della gara, ma abbiamo voluto sentirlo nuovamente:

Luca, cosa è successo? Hai realizzato appieno? “Forse non ho ancora realizzato del tutto. C’è tanta gente sui social che mi scrive, altri che mi chiamano per farmi i complimenti. Praticamente ho passato due giornate solamente a rispondere a messaggi e call… Non mi aspettavo così tanto affetto e questa è la cosa più bella in assoluto. Sono le persone che mi circondano che mi stanno piano piano facendo rendere conto del successo ottenuto”.

Come ha festeggiato una volta rientrato a Renate Brianza (MB), dove vivi? “Prima con un semplice pranzo in famiglia, in modo da dedicare questa vittoria ai miei parenti. Poi una pizza con la mia ragazza e questa sera sarà la volta di un’altra pizza con gli amici. Cose semplici se vogliamo, nulla di eccezionale, ma secondo me le più belle e ricche di significato”.

Prossimi obiettivi? “Tra due settimane, domenica 25 giugno, avrei in programma la Marathon du Mont Blanc ma, a causa di una infiammazione al piede, che post Mondiali si è acuita, la gara è abbastanza ‘in forse’. Vedremo come starò durante la prossima settimana e se il dolore rientra.  Mi piacerebbe poi correre la Skymarathon il 4 Luglio e infine la Dolomyths Run (tappa delle Golden Trail Series)”.

Il commento di Paolo Germanetto, coordinatore tecnico dei nostri azzurri, insieme a loro dall’inizio alla fine di questi Mondiali.

La squadra per noi tecnici è una grande soddisfazione al netto della mancanza di una medaglia d’oro che in questo contesto (quello dei Mondiali) diventa sempre più complicata da ottenere e legata anche a una certa dose di fortuna, oltre che di preparazione e livello degli atleti, ovviamente.
Sette medaglie significa essere una Nazione che ha qualcosa di importante da dire nei mondi del trail e della corsa in montagna, con atleti di alto livello. Credo che in futuro ci saranno sempre meno situazioni di predominanza a livello di risultati di squadra e che saranno sempre più le nazioni che andranno a medaglia. Il movimento sta crescendo così come il livello degli atleti, basta guardare le classifiche. A questo si aggiunge anche la presenza degli africani in gare, come si è chiaramente visto nel vertical e ancor di più nel mountain classic, in cui hanno la meglio. Tre medaglie individuali sono certamente qualcosa di importante così come i risultati ottenuti a squadre. Diminuiscono sempre più le distanze tra il mondo della corsa in montagna e quello del trail, che a mio parere è la giusta chiave per una crescita globale del movimento”.

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