AlpinismoAlta quotaNews

Ultime dall’Everest: questo è l’anno dei record e del lusso

Sono 466 gli alpinisti che hanno ottenuto il permesso per la via che tocca la seraccata del Khumbu, sono in gran parte clienti di spedizioni commerciali.

Sul versante nepalese dell’Everest, il 2023 è l’anno dei record. Secondo il Ministero del Turismo di Kathmandu, il numero degli alpinisti che hanno ottenuto il permesso per la via che tocca la seraccata del Khumbu, il Western Cwm, la parete del Lhotse e il Colle Sud è salito a 466 (qualche giorno fa si parlava di 454), appartenenti a 43 spedizioni.

I 466 alpinisti, 98 donne e 368 uomini, sono in gran parte clienti di spedizioni commerciali, accompagnati da circa 650 guide Sherpa. Tra loro sono 96 cinesi, 87 statunitensi e 40 indiani, e poi 21 canadesi e 15 britannici. Stupisce la presenza di 33 alpinisti provenienti dalla piatta Ungheria. I 18 russi ricordano che il boicottaggio di Mosca, imposto dall’Unione Europea e dagli USA dopo l’aggressione all’Ucraina, non viene applicato in gran parte dell’Asia.

Il giornalista Rastriya Samachar Samiti ricorda sul quotidiano nepalese The Himalayan che “gli alpinisti diretti quest’anno all’Everest-Sagarmatha arrivano da 65 Paesi diversi” e che, oltre agli Sherpa e al personale dei vari campo-base, hanno ottenuto il permesso 15 alpinisti del Nepal”.
Ang Tshering Sherpa, ex-presidente della Nepal Mountaineering Association, che raggruppa gli organizzatori di spedizioni e di trekking, spiega che “probabilmente l’aumento del numero di clienti impegnati sul versante nepalese è stato causato dal quarto anno di blocco alle spedizioni dal versante tibetano a causa del Covid-19”.

Il governo di Pechino, come abbiamo riferito, ha riaperto le frontiere del Tibet all’inizio di aprile, e per il 2023 ha autorizzato spedizioni allo Shishapangma e al Cho Oyu. Tra un anno, con la riapertura della via che sale all’Everest dal ghiacciaio di Rongbuk, vedremo se il traffico delle spedizioni si riequilibrerà tra i due versanti.

In questi giorni le spedizioni sul versante nepalese stanno rifornendo i loro campi, e i primi gruppi di Sherpa carichi hanno raggiunto il Colle Sud. I clienti, da parte loro, si preparano per tentare la cima.
Le nostre rotazioni di acclimatazione proseguono. Tutto il nostro gruppo Everest Classic ha raggiunto il campo III a 7200 metri, il gruppo Everest Flash è sul Mera Peak, il gruppo Lhotse Flash ha passato la notte sulla cima del Lobuche Peak” spiega un comunicato dell’agenzia austriaca Furtenbach Adventures.”

Alan Arnette, curatore di un informatissimo blog sull’Everest, parla di “una stagione tranquilla, e che potrebbe vedere nei prossimi giorni, meteo permettendo, i primi arrivi sulla vetta. In attesa di raccontarli, il blogger del Tennessee registra l’arrivo nei campi-base del Khumbu di lussi mai visti in settant’anni di storia.
Arnette cita “chef occidentali, champagne, tende lounge riscaldate, tende per la notte con veri letti” (Furtenbach Adventures), e “la nostra spa completamente attrezzata, dove lavora un massaggiatore e terapista di grande talento” (Climbing the Seven Summits). La stessa agenzia offre “tende 6 metri per 4, con riscaldamento e TV satellitare, e i drink preparati dal barista dello staff”.
La Seven Summit Treks ricorda che il suo servizio VIP è “su misura per chi vuole provare il brivido di sfidare l’Everest senza rinunciare ai livelli più alti di supporto e di confort”. “Potete dire che sono della vecchia scuola, o semplicemente vecchio” commenta Alan Arnette, “ma per me l’alpinismo è fatto di sofferenza, puzza e arrivo in vetta”. In inglese è la regola delle tre S, Suffering, Stinking e Summiting.

Dal punto di vista della sicurezza (ma qui qualche scongiuro è d’obbligo), finora questa è una stagione tranquilla. Dopo la valanga che l’11 aprile ha ucciso Tenjing Sherpa, Lhakpa Sherpa e Badure Sherpa, tre degli Icefall doctors impegnati sulla seraccata, c’è stato solo bisogno di evacuare dal campo I un alpinista americano con un problema al ginocchio.

Alpinisti e Sherpa raccontano che quest’anno la via attraverso l’Icefall è lunghissima (15 chilometri!) zigzaga evitando la maggior parte dei crepacci, e comprende solo cinque ponti di scale metalliche, contro le decine degli anni precedenti.
Mi risulta” aggiunge Alan Arnette “che questo rende la salita faticosa per molti alpinisti. Uno di loro, bene allenato, ha impiegato 7 ore per arrivare al campo I, altri ce ne hanno messe 16. Molti gruppi riferiscono che il 20% dei clienti sta già pensando a rinunciare, e che si potrebbe salire al 25 o al 30%”. Potrebbero essere “solo” da 300 a 350 i clienti che tenteranno di aggiungere i loro nomi a quelli degli 11.342 che hanno già salito il Big E.

L’ultima notizia importante riguarda proprio l’Icefall. “Marc Batard è di nuovo all’Everest, come un anno fa. Il progetto è di aprire una via di accesso alla Valle del Silenzio alternativa alla seraccata, notoriamente molto pericolosa” spiega il giornalista Alessandro Filippini sulla sua pagina Facebook.

Nel 2022 Batard e i suoi amici hanno attrezzato parte di questa via che lascia il ghiacciaio del Khumbu a Gorak Shep, e poi traversa su terreno roccioso le pendici del Nuptse, già percorse nel 1984 dalla spedizione di Raymond Renaud. In questi giorni, come conferma lo stesso Marc sui social, è stato attrezzato un campo intermedio a 5540 metri, e Jean-Marc Demoz e Vincent Gouyet stanno cercando un passaggio per evitare l’impegnativo Sundare Peak.
Nel 1988, Marc Batard ha stabilito un record di velocità dal campo-base alla vetta in 22 ore e 29 minuti. In futuro la sua via “farà in modo che meno persone (centinaia e forse anche migliaia) calpestino ogni giorno i tre giovani Sherpa ancora sepolti nell’Icefall. Per me questo atteggiamento rappresenta gran parte della nostra società: egoismo e denaro”.
Nel 2024, l’esperta guida francese condurrà una spedizione commerciale che utilizzerà il suo percorso alternativo. Per prepararlo, tornerà all’Everest anche in autunno, insieme ad alpinisti nepalesi. “Alla fine della traversata bisogna scendere per 450 o 500 metri di dislivello. Ma ne vale la pena” spiega lo stesso Batard su Facebook.

Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close