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Crolla un seracco sul versante francese del Monte Bianco, due le vittime

Due scialpinisti hanno perso la vita sul versante francese del Monte Bianco, a causa del crollo di un seracco nel settore del "Petit Plateau"

Nella prima mattina di ieri, mercoledì 19 aprile, due scialpinisti hanno perso la vita sul versante francese del Monte Bianco, a causa del crollo di un seracco nel settore del “Petit Plateau”, a una quota di circa 3800 metri. Come riportato in un comunicato dalla Prefettura dell’Alta Savoia, oltre alle due vittime di nazionalità tedesca, sono state coinvolte nel crollo altre 5 persone. Una risulta ferita lievemente, 4 incolumi.

La via dei Grands Moulets, lungo la quale si è verificato l’incidente, è un itinerario storico che consente di raggiungere la vetta del Bianco. Una delle Normali alla vetta, particolarmente apprezzata dagli scialpinisti nella stagione primaverile, che generalmente spezzano la salita a metà, pernottando al rifugio dei Grands Mulets (che ha riaperto le porte agli scialpinisti da pochi giorni), per poi ripartire all’indomani in direzione della Capanna Vallot (da cui si raggiunge la cresta delle Bosses per arrivare in vetta), optando o per la Voie Royale – più sicura ma anche più faticosa, che passa per la cresta nord del Dôme du Goûter – o per l’itinerario del Petit e Grand Plateau. Chi sceglie la seconda opzione sa che dovrà superare una zona caratterizzata dalla presenza di seracchi, il cui crollo è imprevedibile.

I consigli della Chamoniarde

A seguito dell’incidente, persistendo nella zona il rischio di crollo di ulteriori seracchi, l’associazione di sicurezza e prevenzione La Chamoniarde ha diffuso alcuni consigli per gli scialpinisti che desiderino puntare nei prossimi giorni e settimane alla vetta del Bianco lungo l’itinerario dei Grands Moulets, sottolineando che le due vittime dell’incidente di ieri avrebbero potuto anche essere di più, in quanto al momento sulla via erano presenti circa 40 persone.

“Come indicato dall’ultimo report sulle condizioni della montagna emesso da La Chamoniarde, ricordiamo a tutti coloro che desiderino salire la via che:

  • l’itinerario che passa per il plateau è altamente esposto al crollo di seracchi. Unica possibilità per proteggersi è non esporsi a tale rischio
  • c’è però una via alternativa di salita, da ammettere che si tratti di un itinerario più lungo e tecnico ma anche più sicuro: la cresta nord del Dôme du Goûter (sfortunatamente utilizzata da meno del 20% dei gruppi, spesso a causa di mancanza di competenze tecniche). La cresta nord è attualmente tracciata e vi sono 5-6 metri di ghiaccio all’uscita (potenzialmente ghiaccio blu) e può essere affrontata da tutti coloro che dispongano delle opportune competenze e attrezzatura.”

La Chamoniarde tiene a sottolineare che affrontare il Monte Bianco sugli sci lungo la via dei Grands Moulets non sia una scelta per tutti. Si tratta di un itinerario serio, “che si percorre in inverno”, “lungo e in alta quota”, “freddo e spesso ventoso”, caratterizzato da rischi oggettivi quali crepacci, seracchi e valanghe, “presenti lungo tutta la via”. La discesa si effettua su “ogni tipo di neve”. Premesse che lasciano comprendere che si tratti di una scelta ottimale per scialpinisti con una buona esperienza alle spalle, fisicamente e mentalmente preparati, dotati della corretta attrezzatura, non solo per proteggersi da freddo e vento ma anche per affrontare i tratti ghiacciati, dunque dei buoni ramponi, come sottolinea l’associazione, necessari per superare la cresta nord verso il Dome e la cresta delle Bosses.

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