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Il Borgo dei Borghi 2023, via al voto tra i 20 comuni finalisti. Chi vincerà?

Torna come ogni anno l’appuntamento con Il Borgo dei Borghi, che è insieme una trasmissione Rai e una sorta di gara di bellezza fra 20 paesini italiani (i borghi, appunto) rappresentativi delle nostre 20 regioni. Si può già votare online, partendo dal sito dedicato (www.rai.it/borgodeiborghi/) su cui è necessario registrarsi (ma lo si può fare anche con gli account social) e c’è tempo sino alle 23.59 del 26 marzo: la cittadina vincitrice sarà svelata il 9 aprile, durante la puntata di Pasqua di Kilimangiaro, la trasmissione condotta da Camila Raznovich.

L’anno scorso trionfò Soave, gioiello medievale del Veronese, che ovviamente non è più in gara: su Rai Play si possono già vedere le brevi video-schede di ognuno dei borghi in gara, un minuto appena per conoscerli un po’ meglio. Di seguito abbiamo raccolto l’elenco delle 20 località, con una descrizione tratta appunto da raiplay.it.

Abruzzo – Casoli

Casoli è in provincia di Chieti. Nel suo centro storico vivono 450 abitanti. L’origine del nome deriva dal toponimo romano Casulae, che indicava un agglomerato di piccole case arroccato sulla collina, posto a guardia di un trafficato asse viario e commerciale tra il mare e la montagna.

Basilicata – Miglionico

Miglionico è in provincia di Matera e nel suo centro storico vivono 632 abitanti. L’origine del nome si deve a tal Milone il crotoniate o Milone di Taranto (teoria più abbracciata), generale di Pirro, che cinse la città di poderose mura nel VI a.C., che troviamo nello stemma autentico del Comune raffigurato come un guerriero a cavallo, con corazza ed elmo, armato di lancia, ammantato da pelle di leone, voltato a destra, movendo all’assalto d’un castello.

Calabria – Diamante

Diamante è in provincia di Cosenza. Nel suo centro storico vivono 350 abitanti. L’origine del nome probabilmente deve essere correlata alle schegge di un minerale luminoso trovate all’interno del torrente Corvino, che attraversa il paese. Lo stemma del Comune ha un corvo che becca un diamante e la leggenda narra di un corvo che avrebbe estratto un diamante.

Campania – Cetara

Cetara è in provincia di Salerno. Nel suo centro storico vivono 900 abitanti. L’attività primaria di questo piccolo comune è sempre stata la pesca e le origini del nome lo confermano: Cetara deriva infatti da cetarìa, ovvero tonnara (che questo paese era rinomato proprio per la prelibatezza dei suoi tonni già durante il Medioevo) oppure da cetus, cetaceo. Un tempo i pescatori cetaresi restavano in mare anche mesi interi per riuscire a trovare i tonni migliori.

Emilia-Romagna – Bagnara di Romagna

Bagnara di Romagna è in provincia di Ravenna: nel suo centro storico vivono 287 abitanti. Il nome originale è semplicemente Bagnara, Il toponimo completo fu assegnato con un Regio decreto (Torino, 11 gennaio 1863) per distinguere il comune romagnolo da quello di Bagnara Calabra. Bagnara si riferisce alla tipologia del suolo che contraddistingue la pianura alluvionale, molto umido e ricco di acque stagnanti e risorgive.

Friuli-Venezia Giulia – Marano Lagunare

Marano Lagunare è in provincia di Udine. Nel suo centro storico vivono 350 abitanti. Il nome si ricollega alle origini di Aquileia fondata nell’anno 181 a.C. da una colonia di 300 soldati romani cui si sono aggiunte nel 169 circa 1300 famiglie, mandate in questa zona per impedire le invasioni barbariche. La famiglia cui fu affidata questa zona era quella di un certo Mario. Ben presto il centro abitato si chiamò Praedium Mariani, cioè presidio di Mario. Il nome Mariano durò a lungo. Con il passare dei secoli, la lettera i scomparve e restò Marano, nome che rendeva l’idea di una località vicina al mare. L’aggiunta di Lagunare è del secolo scorso.

Lazio – Ronciglione

Ronciglione è in provincia di Viterbo e nel suo centro storico vivono 207 abitanti. Tra le varie ipotesi sull’origine del nome, la più scientifica afferma che potrebbe derivare dal latino “terram runcare”, con l’obiettivo di trasformare terreni ricoperti da boschi e foreste in terreni da coltivare e in parte in zone adibite a centro abitato. La versione più fantasiosa racconta che Rossillion, uno dei grandi di Francia, dopo avere vagabondato si stabilì qui tanto da dare il suo nome al posto.

Liguria – Campo Ligure

Campo Ligure è in provincia di Genova. Nel suo centro storico vivono 642 abitanti. Dal “campus romano” è derivato l’originario nome di Campofreddo (“freddo” da feudo o dal tedesco “frei”, cioè “libero”). Nel 1884 Campofreddo assume la denominazione di Campo Ligure. Nel III secolo d.C., il toponimo Campo rimanda a un insediamento fortificato romano, un presidio posto dall’imperatore Aureliano sull’Appennino contro le prime invasioni germaniche.

Lombardia – Bellano

Bellano è in provincia di Lecco. Nel suo centro storico vivono 460 abitanti. L’etimologia del nome è piuttosto incerta: lo scrittore Sigismondo Boldoni la farebbe risalire all’epoca etrusca con una derivazione latina (si pensa a “Bellus-Amnis”, letteralmente “Bel Fiume”, in riferimento al torrente Pioverna); Lo storico Oleg Zastrow farebbe risalire il toponimo da “Bellum-Ano”, ovvero “Luogo di Guerra”. Quest’ultima teoria sembrerebbe la più plausibile, poiché comprovata dalla posizione strategica.

Marche – Esanatoglia

Esanatoglia è in provincia di Macerata. Nel suo centro storico vivono 900 abitanti. Dal Medioevo alla fine dell’Ottocento il comune prende il nome di Santa Anatolia, in onore della Santa Patrona, martire del III secolo d.C. Nel 1862, dalla combinazione di Aesa (primo insediamento romano) e Anatolia fu coniato l’attuale Esanatoglia.

Molise – Monteroduni

Monteroduni è un borgo in provincia di Isernia. Nel suo centro storico vivono 600 abitanti. L’origine del nome è incerta: le due teorie più attendibili affermano che deriverebbe da Rotae, città romana a valle, sulle rive del Volturno, indicata tra Venafro e Isernia sulla tavola pentuagenaria; oppure dal fatto di essere stato un borgo costituito intorno all’anno 1000 da Rodoni, signore dell’epoca longobarda.

Piemonte – Castagnole delle Lanze

Castagnole delle Lanze è in provincia di Asti e nel suo centro storico vivono 1000 abitanti. Il suo toponimo è composto da due parti: la prima deriva dal nome latino Castinea, col significato di piccola castagna; la seconda deriva dal nome dalla nobile famiglia dei Lancia, che ne ebbe in possesso i territori tra il 1190 e il 1206.

Puglia – Castro

Castro è un borgo in provincia di Lecce, nel cui centro storico vivono 95 persone. Il toponimo deriva dal latino “castrum” (fortezza) e l’insediamento prese il nome di Castrum Minervae, menzionata poi da Virgilio nell’Eneide per la presenza di un tempio consacrato proprio alla dea romana. Dopo essere stata per i romani una località estremamente importante per le rotte commerciali, mantenne la sua importanza, divenendo una delle prime città del Salento a essere elevata al rango di contea.

Sardegna – Sant’Antioco

Sant’Antioco è in provincia di Carbonia-Iglesias e ospita 1100 abitanti. Fondato dai fenici nel 770 a.C. e poi conquistato dai cartaginesi, fu abitato sin dal III millennio a.C. L’origine del nome deriva dal patrono della Sardegna, martire africano esiliato nell’isola, cui è dedicata la basilica di Sant’Antioco, menzionata la prima volta nel 1089.

Sicilia – Salemi

Salemi è in provincia di Trapani. Nel suo centro storico vivono 1900 abitanti. L’origine del nome è incerta: secondo alcuni deriverebbe da Saleiman, figlio del comandante che conquistò Alicia; poi c’è l’assonanza con l’arabo Salèm, città salubre e sicura, luogo di pace.

Toscana – Campiglia Marittima

Campiglia Marittima sta in provincia di Livorno e ha 379 abitanti. L’origine del nome è dell’Alto Medioevo e compare per la prima volta come toponimo in un documento dell’anno 1004. Deriva da “la campiglia”, che sarebbero i campi con valore collettivo (per il suffisso “iglia”): il termina indica un insieme di terre coltivabili di proprietà di una comunità o all’interno di una curtis feudale. Nel 1862 fu aggiunta la specificazione Marittima, cioè “della Maremma”.

Trentino-Alto Adige – Bondone

Bondone è in provincia di Trento. Nel suo centro storico vivono 100 abitanti. L’origine del nome deriva dal dialetto trentino Bondù: il significato che gli si attribuisce è di luogo dove ci si rifugia di notte o dal pericolo, o anche paese fortificato. Fu per secoli abitato esclusivamente da carbonai, che trascorrevano 8 mesi all’anno lontano da casa.

Umbria – Citerna

Citerna è in provincia di Perugia e nel suo centro storico vivono 500 abitanti. L’origine del nome sembrerebbe provenire dalla parola cisterna (sono molte quelle medievali presenti nel territorio), in realtà confuso nella trascrizione di atti notarili antichi da Citerea, collina sacro a Venere, dea pagana dell’amore e della bellezza. Per questo lo stemma della cittadina diverrà un pozzo o cisterna, ma sormontato dalla stella del mattino. Che è appunto quella di Venere.

Valle d’Aosta – Issogne

Nel centro storico di Issogne (che è ovviamente in provincia di Aosta) vivono 450 abitanti. L’origine del nome deriverebbe dal latino Iccionius o dalla sua forma femminile, Iccionia. Un’altra ipotesi sostiene che il nome derivi dal termine “sogne”, attribuito alle assemblee comunitarie medievali in cui il vescovo d’Aosta, signore di Issogne e di Cogne, teneva le assise di giustizia.

Veneto – Possagno

Possagno sta in provincia di Treviso e ospita circa 400 abitanti. L’origine del nome deriverebbe dall’unione di “poss” e “agno”, ossia pozza dell’agnello: il borgo è ancora oggi luogo di transumanza per le greggi che due volte l’anno pascolano nei prati vicini al centro cittadino. Un’ altra ipotesi legherebbe il toponimo, attestato nel 1079 come Pusagno, al latino “pausaneus” cioè luogo di sosta, vista la presenza di fosse d’acqua spontanee che servono ad abbeverare gli animali che si spostano in alpeggio.

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