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“Tabyayabyum 2023”, dall’Abruzzo al Nepal per studiare il DNA antico dei popoli d’Himalaya

Il prossimo aprile partirà dall’Abruzzo una missione scientifica ed esplorativa tra le vette d’Himalaya, ribattezzata “Tabyayabyum 2023”, dal nome della montagna sacra che sarà meta e protagonista dello studio. Tra gli obiettivi: la ricerca di DNA antico di popoli e animali himalayani.

Scienza, cooperazione e sviluppo turistico internazionale

La spedizione, organizzata dall’associazione Explora Nunaat International Odv in collaborazione con la Dreamers Destination Ltd di Kathmandu (Nepal) e supportata dalla Regione Abruzzo, si presenta come prosieguo dell’evento che nel maggio 2019 ha permesso il posizionamento della Bandiera della Regione Abruzzo in vetta all’Everest-Sagarmatha (8.848 m).

Nel corso della presentazione della missione, svoltasi venerdì 17 febbraio in una conferenza stampa presso l’Aeroporto d’Abruzzo (Pescara), che ha visto intervenire Davide Peluzzi, Presidente Explora Nunaat International e capo spedizione, Simona Cardinali, Consigliera della Regione Abruzzo e Tommaso Navarra, Presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, sono stati delineati due principali obiettivi: come premesso, la ricerca scientifica sul DNA antico dei popoli e degli animali himalayani adattati all’ambiente ipossico e, accanto a questo primo target, l’esplorazione dell’area oltre i 5.000 m per lo sviluppo turistico internazionale del “Percorso Bonatti, dal Gran Sasso all’Himalaya”.

Il team partirà il 30 marzo 2023 e sarà composto da: Davide Peluzzi, Giorgio Marinelli, Phurba Tenjing Sherpa, Paolo Cocco, Massimiliano Tiriticco, Pthang Sherpa e alcuni portatori.

La vetta sacra del Tabyayabyum

La missione si svolgerà in un’area inesplorata della Rolwaling Himal (Nepal): il massiccio della montagna sacra del Tabyayabyum. “Siamo sull’area del Gaurishankar Himal – ci spiega Davide Peluzzi – . Il Tabyayabyum è una montagna molto bella, difficile e inesplorata, alta 5.555 m, il cui nome in lingua Sherpa significa ” Madre e Padre”, considerata una delle vette sacre della Rolwaling. Da 12 anni la guardo, la studio…è la montagna che si staglia di fronte al villaggio di Beding, a 3.700 m, luogo di nascita di Phurba Tenjing Sherpa, himalaista Guinness World Everest che farà parte della squadra.”

“Nessuno vi è mai salito, nessuno è mai passato dall’altra parte del fiume – aggiunge Peluzzi – . Ci sono delle grotte dette demons caves, le grotte dei demoni, dalla storia particolare”. E proprio questi anfratti avvolti dal mistero hanno stimolato in Peluzzi l’idea di una nuova missione. Proposito che si tenterà di realizzare nell’ambito di Tabyayabyum 2023 sarà di entrare in queste grotte per realizzare i campionamenti di DNA, “andremo sulle tracce degli uomini primitivi himalayani”.

Una vetta sacra immersa in un ambiente magico. “Siamo all’interno della Riserva Naturale del Gaurishankar – prosegue Peluzzi – il regno del leopardo delle nevi e delle scimmie bianche, cui si lega la leggenda dello Yeti.”

Dopo l’esplorazione delle grotte, ci preannuncia Peluzzi “tenteremo la via di salita lungo un couloir che dovrebbe portare su una delle due vette caratteristiche della montagna.”

Sembra un paradosso parlare di ricerca scientifica su una montagna sacra, luogo su cui, per definizione, come sanno bene gli appassionati di alpinismo, è anche vietata l’ascesa. Come ci spiega Davide, ottenere il permesso di accesso a questa vetta è stato reso possibile dal legame che nel corso degli anni Explora ha avuto modo di creare con i popoli locali. “Siamo ben accolti, per le numerose iniziative realizzate nella zona, hanno ben compreso che il nostro intento principale sia la promozione turistica nel mondo della regione”.

Nel dettaglio, a livello scientifico, la missione prevede lo svolgimento di attività di indagine, ricerca e analisi di antropologia molecolare e archeogenetica. Dai campioni prelevati nelle grotte, contenenti ipotetici resti animali e/o umani, verrà estratto il DNA, la cui analisi consentirà di svolgere studi di ecologia e di dinamica delle popolazioni dell’area del Gaurishankar Everest. Tali analisi saranno rese possibili dalla collaborazione dell’Explora con l’università di Bologna, Dipartimento BiGeA Alma Mater Studiorum, iniziata nel 2008 con lo studio del popolo Inuit della Groenlandia e proseguita con i popoli del Centro Asia nelle successive missioni del 2011, 2013, 2015, 2017 e 2019. Nel 2023 la collaborazione si amplia con il Laboratorio del DNA antico, Campus Ravenna della UniBO.

Il legame speciale tra Abruzzo e Himalaya

La decennale cooperazione internazionale tra l’Explora Nunaat International Odv e la Dreamers Destination Ltd ha già permesso in diverse occasioni di promuovere la Regione Abruzzo nel mondo: dal gemellaggio del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga con la Riserva Naturale del Gaurishankar, in Nepal; agli aiuti umanitari durante il terremoto 7.8 Richter del 2015; alla realizzazione nel 2017 e nel 2019 della prima via Ferrata d’Himalaya che ha messo in sicurezza i portatori al servizio di turisti, ricercatori e himalaisti; fino al posizionamento della bandiera della Regione Abruzzo in vetta all’Everest nel 2019.

L’esplorazione del massiccio Tabyayabyum, nel prossimo mese di aprile, consoliderà la cooperazione tra l’Abruzzo e il Nepal. L’interazione con le comunità locali e la documentazione video-fotografica delle valli glaciali, foreste pluviali, laghi e vette verticali del distretto del Buddismo Tantrico Himalayano svilupperanno nuove forme di turismo internazionale. Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga donerà un telefono satellitare agli abitanti, trekkers e alpinisti nel villaggio di Na (4.200 m) per rafforzare il gemellaggio Abruzzo-Rolwaling e garantire sicurezza nelle telecomunicazioni lungo il “Percorso Bonatti dal Gran Sasso all’Himalaya”.

Di seguito il video trailer che riassume 30 anni di esplorazioni e collaborazioni universitarie nel mondo da parte dell’Explora.

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