AlpinismoAlta quota

Quanto costa salire l’Everest? Ce lo spiega Alan Arnette (seconda parte)

Si conclude in questo articolo l’analisi di Alan Arnette, il grande esperto statunitense, sui costi e le tendenze delle spedizioni all’Everest per la stagione che sta per iniziare. Per rientrare nei “circa 300-350” clienti che raggiungeranno quota 8848 metri nella primavera del 2023 è probabilmente tardi, ma le agenzie hanno ancora qualche posto disponibile.

A chi non vuol tentare la cima, a chi ama seguire ciò che accade sulla cima più alta della Terra, questo scritto fornisce un’analisi precisa dei costi, qualche suggerimento pratico, e qualche giudizio complessivo. “Più una vacanza esotica che un’esplorazione” sintetizza Alan. Sì, ma è una vacanza che costa dai 50.000 ai 100.000 dollari a testa, dove il gelo, la fatica e la paura sono sempre in agguato, dove la paura di essere uno dei “da tre a sei” alpinisti che non faranno ritorno a casa c’è sempre. Namastè.        

Testo di Alan Arnette, traduzione a cura di Stefano Ardito

Cosa è successo sull’Everest nel 2022?

L’anno scorso ha portato delle finestre di bel tempo ancora più stabili che nel 2018, che è stato un grande anno per l’Everest. Nel maggio del 2022, un sistema di alte pressioni ha creato condizioni terribili nell’India settentrionale, e quasi ideali per scalare in gran parte (ma non in tutto) l’Himalaya.

Per sintetizzare la stagione primaverile del 2022 in Nepal si può parlare “di pochi drammi e di cambiamenti preoccupanti”. Il rapporto guida-cliente è salito fino a un incredibile 1,62:1. In più (ma non ci sono dati precisi), la maggioranza degli alpinisti impegnati sui sei 8000 del Nepal ha usato flussi di ossigeno supplementare più elevati, iniziando a quote più basse.

Secondo l’Himalayan Database, nel 2022 ci sono state 683 ascensioni, tra le quali solo 12 dal Tibet. Solo cinque alpinisti sono arrivati in vetta senza bombole. L’anno record resta il 2019, con 877 salite. Sul versante nepalese circa il 78% dei candidati ce l’ha fatta, pari a 256 su 325 alpinisti. Sugli altri 8000 del Nepal sono arrivati in cima 192 clienti, accompagnati da 200 Sherpa. Ci sono stati tre morti sull’Everest, e altri tre sugli altri 8000 nepalesi.

Che prospettive per l’Everest nel 2023?

Mi aspetto che il 2023 sarà una grande annata per l’Everest, con aumenti di prezzo, molti tentativi a collezioni di 8000, più elicotteri e più selfie. L’atmosfera sulle vette di 8000 metri sembra sempre più quella delle Seven Summits: più una vacanza esotica che un’esplorazione.

Il 2023 sarà un grande anno per il versante nepalese, mentre in Tibet ci dovrebbe essere una piccola riapertura, solo per alcuni operatori. Con la fine della pandemia il Nepal è aperto. Mi aspetto molti clienti stranieri, attirati dai prezzi bassi delle agenzie nepalesi che richiedono un’esperienza alpinistica minima, ma forniscono un enorme assistenza da parte degli Sherpa.

Il Tibet aprirà solo a poche agenzie straniere e a qualche spedizione nazionale. Ma con la Cina non si sa mai, e se avete in progetto una spedizione da quel versante tenete pronta una soluzione alternativa. I prezzi delle agenzie straniere per il versante tibetano sono molto cresciuti dopo che la Cina ha aumentato il costo dei permessi e di altre tasse.

Mi aspetto un migliaio di alpinisti in cima, diciamo 300-350 stranieri accompagnati da 450-500 Sherpa, più circa 100 in tutto dal Tibet. Statisticamente mi aspetto dai tre ai sei morti sul versante nepalese e uno su quello tibetano. Entrambi i paesi, per entrare, richiedono la vaccinazione contro il Covid. Consiglio di informarsi presso la propria ambasciata in Cina o in Nepal per conoscere le regole aggiornate, anche se entrambi sembrano averle rese meno stringenti.

Chi salirà sull’Everest? Quali solo le nuove regole?

Considerando quel che è accaduto prima della pandemia, aspettiamoci ancora più alpinisti cinesi e indiani. Come ho spiegato in passato, la Ciona richiede ai suoi cittadini di salire un altro 8000 prima di tentare l’Everest. Per questo molti vanno in Nepal, dove non ci sono regole sull’esperienza. In India molti credono che arrivare in cima all’Everest apra la porta a fama e ricchezza, ma è un luogo comune pericoloso.

Il Nepal ha annunciato che non ci saranno nuove regole. Meglio così che prendere in giro gli alpinisti, come negli ultimi anni, promettendo un ambiente più pulito e più sano grazie a nuove restrizioni mai introdotte. Sono stati annunciati progetti per riportare a valle spazzatura dall’Everest, vedremo se si realizzeranno.

Delle voci suggeriscono che il Nepal alzerà il costo dei permessi, forse a 15.000 o più dollari. Lo sento dire da anni, ma in questi giorni la voce sembra più forte di prima. In conclusione, agli aspiranti all’Everest per il 2023 suggerisco di verificare tre cose. Uno, se la vostra assicurazione vi copre completamente per l’evacuazione, il soccorso medico e il rimpatrio. Due, se l’agenzia con cui partite ha un’assicurazione per il Covid. Tre, vaccinatevi comunque, nell’autunno 2022 ci sono stati dei casi sul Manaslu.

Dove vanno i miei soldi?

Il costo di una salita all’Everest si divide in quattro parti. Viaggio, permesso e assicurazione, cibo ed equipaggiamento, guide. Nel 2023 il quadro resterà lo stesso. Elenco le cifre per un ipotetico cliente che decida di organizzarsi da solo. Le tariffe delle agenzie di solito comprendono logistica completa, attrezzatura tecnica, cibo, uno Sherpa personale, ossigeno, maschera e regolatore.

Negli ultimi anni, più volte, mi sono arrivate mail che dicevano “Alan, sei matto. Ho salito l’Everest e ho speso solo 5.000 dollari”. Se è vero mi congratulo, ma è probabile che sia avvenuto nel secolo scorso, illegalmente (senza permesso) o dal versante tibetano prima delle regole attuali. Se qualcuno riesce a salire spendendo poco nel 2023 me lo faccia sapere!

Il viaggio

La spesa dipende da dove vivete e da come volete viaggiare. Volare in Nepal può costare poche centinaia di dollari, o fino a 7.000 se lo fate in business class. Da Kathmandu è meglio volare a Lukla, a Namche o a Lhasa per partire verso il campo-base. Chi va in bus a Jiri e inizia il trek da lì (5 giorni fino a Lukla) può risparmiare qualcosa.

Il trek da Lukla al campo-base costa da 400 a 1.000 dollari. I prezzi dei lodge del Khumbu sono molto cresciuti negli ultimi anni, si può dormire con 7 dollari ma ce ne vogliono dai 5 ai 10 per un pasto. Portatori e yak costano almeno 20 dollari a testa al giorno, ma le grandi agenzie caricano tutto sugli elicotteri. In Tibet i trasporti sono compresi nel costo del permesso, e la China Mountaineering Association vi starà accanto durante tutta la spedizione.

Il permesso e l’assicurazione

Il permesso per salire l’Everest dal Nepal costa 11.000 dollari a testa. Il governo richiede che un’agenzia nepalese ottenga i permessi, paghi un ufficiale di collegamento e versi il deposito-garanzia contro l’inquinamento. Per tutto il gruppo sono 2.500, 3.000 e 4.000 dollari.

Dal 2013 ogni alpinista deve ingaggiare una guida Sherpa. Fino a oggi questa regola è stata fatta rispettare poco, se ci saranno controlli i costi saliranno molto. Attenzione, i controlli sulle ascensioni non autorizzate stanno aumentando. Chi viene trovato senza permesso viene espulso dal Nepal e non può partecipare a una spedizione per cinque anni.

Molte agenzie richiedono di assicurarsi per un’evacuazione, e molte anche per le spese mediche. Se aggiungete alla polizza la cancellazione, il prezzo diventa molto più alto. Chi l’aveva nel 2014 e nel 2015, quando la stagione è stata bloccata da incidenti, ha avuto rimborsi fino a 45.000 dollari. Una volta acquistata la polizza bisogna seguire esattamente le regole, oppure non si è coperti.

I permessi per l’Everest dal versante tibetano costano dai 15.800 e i 18.000 dollari a testa, per gruppi di almeno quattro alpinisti. Sono inclusi il trasporto da Lhasa o dal confine Zhangmu–Kodari al campo-base, gli alberghi, l’ufficiale di collegamento, gli yak e la tassa sui rifiuti. Ogni giorno in più a Lhasa costa 200 dollari. Se volete uno Sherpa nepalese dovete pagare 4.500 dollari per il permesso di lavoro, e altri 5.000 di salario. La situazione delle assicurazioni in Tibet è più complicata. Forse nel 2024 inizieranno a operare gli elicotteri.

Spese per l’ascensione

Oltre a quelle già elencate, vanno citati gli Icefall Doctors che preparano la via sulla seraccata (2.500 dollari a spedizione o 600 a testa), il contributo per le corde fisse più in alto (200 dollari a testa in Nepal, di più in Tibet), le previsioni del tempo (fino a 1.000 dollari), la puja all’arrivo al campo-base (300 dollari).

L’evacuazione in elicottero dal versante nepalese, se non compresa nell’assicurazione, costa da 5.000 a 20.000 dollari. Ogni Sherpa guadagna dai 4.500 ai 5.000 dollari per ogni spedizione (ma chi ha il titolo di guida UIAGM/IFMGA prende il doppio), e ha diritto a un contributo di 3.000 dollari per vestiario ed equipaggiamento.

Vestiario, equipaggiamento

Bisogna mangiare e restare caldi, e il 97% degli alpinisti usa bombole e respiratori. Il cuoco e il suo assistente costano 5.000 dollari per sei settimane, più 800 dollari a testa per il cibo. L’ossigeno costa 600 dollari a bombola (minimo 5 bombole, cioè 3.000 dollari) più una maschera e un erogatore (500 + 500 dollari).

Anche lo Sherpa che vi accompagna respira ossigeno, anche se a un flusso più basso di voi, e questo fa salire il conto di una cifra compresa tra 4.000 e 10.000 dollari. L’abbigliamento con scarponi, tuta di piumino, strati di vestiario, sacco a pelo, zaino eccetera costa almeno 9.000 dollari se si compra tutto nuovo.

Tags

Articoli correlati

4 Commenti

  1. mi accontenterò della Becca di Nona e dell’Emilius, basta far lavorare l’immaginazione e ci si sente comunque sul tetto del mondo anche a 3500 metri.

  2. In sostanza una grande annata è quando la montagna viene sputtanata di più. Come se una grande annata per un vino è quando va in aceto!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close