Montagna.TV

Il bob olimpico non andrà in trasferta, via al restyling della pista di Cortina

A Cortina d’Ampezzo sorgerà un avveniristico Sliding Centre da adibirsi alle discipline del bob, parabob, slittino e skeleton. L’approvazione del progetto, che prevede la riqualificazione della tanto chiacchierata pista da bob “Eugenio Monti”, è giunta mercoledì 18 gennaio, in occasione della Conferenza di servizi svolta presso la Sala Consiliare del Municipio del Comune di Cortina d’Ampezzo (BL). Sfuma così la proposta di mettere a disposizione dei Giochi Olimpici invernali del 2026 le piste da bob di Cesana, in Piemonte, o di Innsbruck, in Austria. Cortina vedrà tornare in auge la sua pista da bob, inaugurata nel 1923 e utilizzata come tracciato nelle Olimpiadi invernali di Cortina 1956 e chiusa ad oggi dal 2008.

Una decisione sulla quale il Governatore del Veneto, Luca Zaia, ha dimostrato di non avere dubbi sin dalla vigilia dell’incontro, dichiarando martedì 17 gennaio, “per la pista da bob la gara d’appalto sarà aggiudicata nelle prossime ore”. Dichiarazione rilasciata a margine dell’incontro svolto a Milano, in cui è stata firmata la modifica dello Statuto della Fondazione Milano-Cortina 2026.

Bocciate Cesana e Innsbruck

La Conferenza di servizi decisoria sul futuro dello Sliding Centre, presieduta dall’ingegnere Luigivalerio Sant’Andrea, Commissario di Governo e amministratore delegato della Società Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 S.p.A., ha visto la partecipazione di rappresentanti e referenti delle amministrazioni e degli enti locali interessati dalla realizzazione dell’opera. I soggetti coinvolti avranno tempo fino al prossimo 27 gennaio per formalizzare i pareri di rispettiva competenza, a seguito dei quali il Commissario procederà a decretare conclusa la Conferenza di servizi, atto che prelude le successive procedure per l’avvio dei lavori che saranno appaltati entro l’estate e che si prevede debbano essere ultimati entro il 2025.

La scelta di puntare sulla riqualificazione della pista da bob ad oggi chiusa di Cortina, deriverebbe dal fatto che anche quelle di Cesana e Innsbruck non risultino “pronte all’uso” ma necessiterebbero al pari della “Eugenio Monti” di una riqualificazione per rispondere ai requisiti minimi richiesti per lo svolgimento delle gare olimpiche.

Nel dettaglio, come riportato in una nota della SIMICO (Società Infrastrutture Milano Cortina 2020 – 2026 SPA), nel corso della Conferenza “è stato reso noto un documento di progetto che chiarisce e conferma in modo inequivocabile le scelte assunte in fase di candidatura in ordine alla riqualificazione della storica pista “Eugenio Monti” di Cortina d’Ampezzo. Per la redazione del progetto si è reso necessario approfondire lo stato di consistenza degli impianti sportivi più prossimi al confine italiano, oltre che all’impianto dismesso di Cesana, con l’obiettivo di definire le maggiori criticità, al fine di ottimizzare le scelte tecniche per la massima sostenibilità economica, sociale ed ambientale. Si chiarisce quindi che ad oggi, non risulta percorribile l’ipotesi di un immediato utilizzo, senza sostanziali interventi di riqualificazione, degli impianti sportivi oggetto d’indagine in quanto non in possesso dei requisiti minimi previsti dalle federazioni internazionali per lo svolgimento delle prossime gare olimpiche.”

Con la Conferenza di servizi decisoria di oggi, si confermano i tempi dell’iter autorizzativo per la realizzazione dello Sliding Centre – ha sottolineato il Commissario Sant’Andrea – . Il progetto, ulteriormente valorizzato dalle analisi emerse nel corso dell’incontro, risponde ai più elevati standard di sostenibilità, economica, sociale, ambientale e soddisfa i più avanzati requisiti tecnico-sportivi e di sicurezza. La riqualificazione dei 7 ettari dell’area di Ronco risolve una delle più evidenti discontinuità paesaggistiche di Cortina, ricreando una stretta connessione tra l’abitato ed il suo contesto montano. La novità più significativa, studiata assieme alla Soprintendenza, è la realizzazione di un Memoriale diffuso che con le più avanzate tecnologie multimediali, narrerà i riti ed i miti di Cortina ripercorrendo 100 anni di memoria sportiva, culturale e sociale, unendo simbolicamente l’Olimpiade del 1956 con quelle di Milano Cortina 2026”.

Di seguito il teaser diffuso dalla SIMICO che illustra il progetto dello Sliding Centre.

Risolto col bob resta l’incertezza sul pattinaggio

Se sul fronte pista da bob si è finalmente giunti a una conclusione, resta ancora da definire la località ospitante le gare di pattinaggio. Nei giorni scorsi il il governatore del Trentino, Maurizio Fugatti, ha annunciato in conferenza stampa con il presidente del Coni Giovanni Malagò la rinuncia di Baselga di Piné (TN), dove si ipotizzava di investire nell’adeguamento dello stadio del ghiaccio, che attualmente manca di una copertura necessaria per le gare olimpiche. Ma per andare incontro alle richieste delle federazioni internazionali, i costi di realizzazione sono saliti da una iniziale cifra stimata di 50,5 milioni (stanziati a novembre) a 70/75 milioni.

“Con i costi aumentati – ha dichiarato Fugatti – , ci si pone una questione di responsabilità e serietà. Il nostro impegno è di mettere a disposizione quei 50,5 milioni di euro previsti per lo stadio allo scopo di sistemare le strutture delle discipline su ghiaccio, per 29 milioni di euro, mentre i restanti 21,5 milioni verranno utilizzati per interventi sull’altopiano e sui territori limitrofi per lo sviluppo turistico, commerciale, economico e ambientale.”

L’uscita di scena di Baselga, come chiarito da Malagò, non equivale automaticamente alla scelta di Torino, altra località che sarebbe pronta a ospitare le gare di pattinaggio mettendo a disposizione l’oval delle Olimpiadi 2006. “La possibilità c’è ma la certezza assolutamente no. Si stanno valutando le alternative e si faranno le valutazioni possibili”. 

“Torino e il Piemonte confermano la propria totale disponibilità a mettersi a disposizione del Paese – commentano intanto il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e il sindaco di Torino Stefano Lo Russo dopo l’annuncio della rinuncia da parte del Trentino per Baselga di Pinè – . Il nostro interesse è che l’Italia possa ancora una volta esprimere il meglio di sé e rilanciare la sua immagine internazionale. Le Olimpiadi sono un evento straordinario e unico e proprio per questo siamo pronti a essere di supporto fin da subito a tutta la macchina organizzativa con il nostro patrimonio di impianti e professionalità. Torino e il Piemonte possono essere un supporto importante per rispettare i tempi, contenere i costi e ridurre l’impatto ambientale di nuovi impianti. Il nostro spirito è quello che lo sport ha tra i suoi valori principali: lavorare in squadra per vincere una sfida che porta sotto i riflettori del mondo l’immagine dell’Italia”.

“Stiamo lavorando da mesi con un metodo serio – aggiungono – e aggiornando costantemente il dossier che attesta il valore degli impianti piemontesi a supporto della macchina olimpica. Lo abbiamo illustrato più volte al Coni, al Governo e ancora nei giorni scorsi ci siamo confrontati con il ministro Salvini. Alla luce della rinuncia da parte del Trentino, pensiamo che accogliere la disponibilità di Torino e del Piemonte, coinvolgendo l’intero arco alpino, rappresenti una soluzione logica e di buon senso per la migliore riuscita di questo straordinario evento”.

Exit mobile version