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Due nuove vie sulla Torre Trieste in Civetta

Ne avevamo già parlato questa estate commentano l’insolito incontro di cordate in vetta al Jirishanca, nelle Ande, e su Eternal Flames sulla Namless Tower, in Pakistan: montagne, che per qualche motivo vengono dimenticate dagli scalatori per anni, si trovano improvvisamente e casualmente nei sogni alpinistici di più alpinisti nel medesimo momento. È successo anche questo autunno in Dolomiti, sulla Torre Trieste in Civetta. Ben due cordate hanno salito due nuove vie, vicine ma indipendenti tra loro, tra alcune delle linee storiche che corrono lungo il calcare della parete sud.

Simon Gietl, Vittorio Messini e Matthias Wurzer hanno aperto una via di 20 tiri che parte, secondo quanto riporta Panetmountain, inizia dalla cengia dove attaccano la Carlesso-Sandri (1934) e la Cassin-Ratti (1935). Alessandro Baù, Alessandro Beber e Nicola Tondini hanno invece aperto tra settembre e l’inizio di novembre Enigma. “Parte dal punto più basso della parete e con 28 tiri raggiunge la cima. Dalla prima cengia, la roccia è superba e sogno la primavera per tornare a liberarla. Incredibilmente, dopo tanti anni di inattività in parete, abbiamo incontrato Simon Gietl, Vittorio Messini e Matthias Wurzer nello stesso periodo e con idee simili; hanno stabilito una bella linea parallela alla nostra. Sarà ancora più divertente condividere con loro le prossime avventure nella primavera successiva!” ha commentato Baù.

Un incontro inaspettato e divertito, che chissà se si ripeterà anche tra qualche mese in occasione della prima libera delle due nuove vie.

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