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L’importanza della sicurezza in montagna in inverno

Ormai dovrebbe essere chiaro a tutti gli appassionati di montagna invernale e ai praticanti di tutte le attività su neve fuoripista che, dallo scorso 1 gennaio 2022, sono obbligatori pala, sonda e Artva. Il Decreto Legislativo n. 40/2021 afferma all’articolo n.26: «I soggetti che praticano lo sci-alpinismo o lo sci fuoripista o le attività escursionistiche in particolari ambienti innevati, anche mediante le racchette da neve, laddove, per le condizioni nivometeorologiche, sussistano rischi di valanghe, devono munirsi di appositi sistemi elettronici di segnalazione e ricerca, pala e sonda da neve, per garantire un idoneo intervento di soccorso». Non si fa quindi riferimento a uno specifico pericolo – cioè alla probabilità del verificarsi di un danno – eventualmente valutato da un determinato grado del bollettino valanghe, bensì a un generico rischio che diventa inevitabilmente materia per avvocati. Insomma, quando il legislatore mette mano a certi ambiti settoriali della vita pubblica, si generano inevitabilmente problemi di applicazione e osservazione delle norme.

Dal punto di vista della sicurezza, infatti, si potrebbe accogliere positivamente l’obbligo ad avere sempre con sé la santa trinità degli strumenti salvavita in caso di valanga, anche se poi un altro discorso è saperli utilizzare in autosoccorso e quindi essere in grado di estrarre effettivamente un compagno sepolto nelle tempistiche più probabili per garantirne la sopravvivenza. Dal punto di vista delle sanzioni, previste dalla legge tra i 100 e i 150 €, è paradossalmente più facile applicarle a chi si muove su percorsi sicuri a bassa quota rispetto a chi affronta passaggi realmente pericolosi in zone remote e impervie. Un gran casino, in definitiva, salvo il fatto che le valanghe esistono, provocano numerose vittime ogni inverno tra le montagne del nostro paese ma sono fenomeni tendenzialmente evitabili, seppur imprevedibili. Come? Ne abbiamo parlato con Carlo Giuliberti, vice presidente del Collegio delle Guide Alpine del Piemonte che nei prossimi mesi di dicembre 2022 e gennaio 2023 organizzeranno una serie di giornate gratuite, propedeutiche alla prevenzione degli incidenti in valanga.

«Non vogliamo entrare nel merito della legge – esordisce Giuliberti – che ormai c’è e va applicata, ma preferiamo occuparci della sua finalità, cioè migliorare la sicurezza di coloro che frequentano la montagna in inverno. Nel nostro lavoro di Guide alpine abbiamo osservato un gran numero di persone che negli ultimi anni si sono avvicinate alla frequentazione della montagna invernale, spesso senza la necessaria cultura e conoscenza dei rischi. Al contempo ci imbattiamo spesso in persone più esperte che si espongono a pericoli elevati per una questione di sottovalutazione di ciò che stanno facendo. L’invito a partecipare è quindi rivolto a tutti. Gli eventi si terranno a Limone Piemonte, Sestriere e Alagna Valsesia dall’8 all’11 dicembre 2022 e a Prato Nevoso, Bardonecchia e Alpe Devero dal 5 all’8 gennaio 2023. Tutti gli eventi saranno gratuiti, non sarà necessario prenotarsi e forniremo noi l’attrezzatura a chi non la possiede».

Come si svolgeranno le giornate?

«Sarà prevista la proiezione di un video che abbiamo realizzato ad hoc, per illustrare la pianificazione di una gita dalla preparazione dello zaino con la scelta dell’attrezzatura e dell’abbigliamento più adatti, alla scelta dell’itinerario e alla consultazione di tutti i mezzi che ci possono aiutare, dalle relazioni ai bollettini meteo e valanghe. Il filmato si trasferisce poi all’aperto dove mostra i principali pericoli che possiamo incontrare sul terreno e illustra come si svolge l’autosoccorso in caso di valanga. Dopodiché attrezzeremo dei campi Artva dove i partecipanti potranno esercitarsi nell’utilizzo di pala, sonda e Artva con la supervisione e i consigli dei miei colleghi Guide alpine».

Ribadiamo l’importanza di saper usare pala, sonda e Artva?

«È dimostrato che abbiamo più probabilità di trovare un sepolto da valanga ancora in vita se lo estraiamo dalla neve entro 15-18 minuti. Queste tempistiche sono incompatibili con l’arrivo dei soccorsi organizzati per cui solo chi si trova nei pressi del distacco di una valanga può intervenire utilizzando tali strumenti. Ma non basta averli con sé, come ci dice la legge. Bisogna saperli usare in maniera efficiente ed esercitarsi con frequenza».

Secondo te, qual è il modo più efficace per prevenire un incidente da valanga?

«Mi baso sempre sul vecchio adagio per cui prevenire è meglio che curare. Secondo me, le valanghe si evitano prima di tutto con una corretta pianificazione dell’attività a casa, prima di partire. Questo significa raccogliere tutte le informazioni possibili sulle condizioni dell’itinerario: lunghezza, esposizioni e pendenze. Poi consultare i bollettini meteo e valanghe per un quadro generale. Infine, chiedere consigli e notizie sulla situazione locale ai professionisti, a coloro che abitano o conoscono la zona, ai rifugisti. Quando poi ci si trova sul campo è fondamentale rivalutare continuamente le condizioni del terreno, ma se la pianificazione a monte è stata corretta, sarà più difficile commettere errori gravi».

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2 Commenti

  1. Già intravedo scene vissute un po’ nel periodo delle zone “gialle, arancioni, rosse”, skialp o ciaspolatori ecc ecc… Vedrete che poi finirà con lo sfigato multato perché sprovvisto del set A.P.S. mentre ciaspola beato in piano tra una malga e una casera, e magari uno skialp/alpinista (magari sprovvisto ugualmente del kit succitato) libero da controlli perché sperduto in qualche canalone impervio in alta montagna, dove magari oggettivamente è più fondato un pericolo valanga!
    Chi vivrà, vedrà…

  2. Che dire ?
    Spero nevichi poco nei posti dove si può sciare comodamente !
    Bisogna andare in quelli nascosti, difficili e pericolosi !
    Mi dispiace che anche lo sci fuori dalle piste sia così commercializzato.
    Ma viva l’ignoranza !.:)

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