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Anno da record per i soccorsi in montagna

È tempo di bilanci per il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS), che rende noti i dati dei soccorsi realizzati nello scorso anno. Quello che emerge dal report 2021, che ha avuto ancora qualche strascico nelle limitazioni agli spostamenti dovute all’emergenza pandemica, è che la grande frequentazione della montagna ha prodotto un record di interventi.

I dati

Sono stati 10.730 gli interventi complessivi, che hanno prestato aiuto a 10.615 persone. È il numero più alto mai registrato. Di questi, 8.456 sono in ambiente prettamente montano o impervio. Sono state più di mille le operazioni di ricerca di persone disperse o scomparse, 404 gli eventi di protezione civile, 370 gli interventi sulle piste da sci. 84 le operazioni conseguenti a distacchi di valanghe. 29 gli eventi in forra. Sono invece 177 le false chiamate. Come è immaginabile, il picco degli interventi è stato durante i mesi estivi.

Tutti questi interventi hanno richiesto oltre 210 mila ore/uomo suddivise in 33.789 giornate uniche. 257 volte nell’anno sono state attivate le unità cinofile per la ricerca in superficie di persone disperse, 90 volte in valanga, 40 volte per quanto riguarda le unità molecolari. Il 40,8% degli interventi è stato effettuato con l’uso dell’elicottero.

Nel 2021 sono state 455 le vittime, il 4,3% delle persone coinvolte in incidenti. La maggior parte dei soccorsi presentano ferite lievi 44,6%, il 35,2% nel 2021 sono risultati illesi, il 12,1% hanno riportato ferite gravi. 111 le persone disperse.

La prima attività in montagna per richiesta di soccorso è l’escursionismo (47,8%), ma è importante notare che la seconda voce nel 2021 è la mountain bike per un totale di 1.279 incidenti (il 12%), +15% in due anni. La causa è l’aumento dei frequentatori della montagna sulle due ruote, anche grazie al diffondersi delle e-bike che ha ampliato la platea di ciclisti sui sentieri. Rimangono stabili le percentuali riguardanti l’alpinismo (6,5% delle operazioni di soccorso), lo scialpinismo, le ferrate, l’attività in falesia.

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2 Commenti

  1. Sarei curioso di sapere il costo di questi interventi e quanti di questi sono stati addebitati al richiedente soccorso (soprattutto quelli NON ospedalizzati).

  2. Il problema che sento dire è che bisogna giustificare e possibilmente far aumentare i finanziamenti con tanti interventi spesso ridondanti: due-tre elicotteri e squadre di ogni tipo, un esempio eclatante è stato nel Molise.
    Ma anche con costosa e spesso inutile attrezzatura e automezzi.
    Molti ci vivono bene.

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