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L’Oltrepò pavese ha anche un’anima montana

L’immancabile Certosa e gli edifici storici nel centro di Pavia, ma anche l’abbazia di sant’Alberto di Butrio immersa nei boschi e le vette e i rifugi dai quali poter godere una vista mozzafiato dell’Oltrepò.

Nell’immaginario che tutti abbiamo quella pavese è una terra di colline, di vigneti, di campi coltivati. Non fatevi però ingannare: l’Oltrepò pavese nasconde anche un’anima montuosa, con tanto di sentieri per trekking e mountain bike, vette innevate, cieli bui e stellati, una seggiovia, addirittura delle piste da sci. Parliamo dell’Appennino lombardo, spesso trascurato, con i 1.724 metri del Monte Lesima circondati da Emilia Romagna, Piemonte, Liguria e una vista superba che spazia dal mare alle Alpi. Borghi dalle case in pietra, agriturismi, boschi di noccioli, abeti, faggi, castagni e strade panoramiche che si inerpicano tra banchi di nebbia e prati fioriti.

C’è questo, e molto altro nella nuova monografia ora in edicola di Meridiani “Pavia e l’Oltrepò”, che per il consueto numero annuale dedicato ad una città italiana decide di raccontare per la prima volta Pavia e l’Oltrepò. Un racconto e un omaggio, in pieno stile Meridiani, pensato per informare e incuriosire chi questi luoghi ancora non li conosce e al contempo coinvolgere e valorizzare tutti coloro che ogni giorno contribuiscono a rendere tale territorio un patrimonio culturale e naturale degno di nota.

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