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3 sentieri da scoprire a passo lento tra Alpi e Appennini

Lungo un sentiero di montagna è possibile incontrare due tipologie di escursionisti. C’è chi va veloce, puntando alla meta, e chi preferisce gustare il paesaggio, concedendosi un passo più lento e una maggiore attenzione ai dettagli della natura. Vi sono dei sentieri lungo i quali rallentare e concentrarsi sui particolari non rappresenta una scelta ma, potremmo dire, la regola. Nati per offrire al turista una occasione alternativa di apprendimento e/o riflessione. Niente libri, niente banchi, si impara camminando, soffermandosi nella lettura dei cartelli informativi o nella osservazione di immagini distribuite lungo l’itinerario. Ve ne consigliamo tre, inaugurati nel corso del 2022 tra Alpi e Appennini. Tre itinerari da scoprire con lentezza: un primo che porta a scoprire i segreti di una specie fragile e iconica delle vette appenniniche, l’orso marsicano, un secondo che racconta montagne e genti della Val di Sole grazie al potere della fotografia,e un terzo nato per sensibilizzare i frequentatori della natura su tematiche ambientali.

Sentiero dell’orso

Il Sentiero dell’orso è un percorso tematico dedicato all’orso bruno marsicano, realizzato nel Parco della Maiella, in collaborazione con il WWF nell’ambito del Progetto europeo LIFE ARCPROM – Bentornato orso gentile. È un itinerario che si snoda lungo alcuni degli ambienti che costituiscono l’habitat di questa specie da salvaguardare, offrendo all’escursionista 6 soste “parlanti” con totem a tre facce educativo-formativi. Installazioni che forniscono informazioni sull’orso, sulle sue abitudini alimentari, sulla sua esistenza scandita dal susseguirsi delle stagioni, sulle sue caratteristiche biologiche peculiari, sull’ambiente naturale in cui vive e sulle regole per una buona coesistenza con l’orso.

Un percorso lungo il quale è possibile inebriarsi dei meravigliosi paesaggi del Parco, attraversando boschi e radure, e imparare divertendosi, come si legge sul sito del Parco, “a fare la gara di corsa con l’orso, giocando a fare gli investigatori attraverso ‘il gioco di tracce’, mettendosi alla prova rispondendo a un quiz e persino facendosi un selfie con l’orso”.

Il Sentiero dell’orso si trova a Campo di Giove (AQ), in località Lago Ticino e si presenta come un itinerario ad anello di circa 4 km di lunghezza, aperto a tutti, con una quota distribuita tra i 1000 e 1200 metri.

Sentiero della fotografia

Il Sentiero della Fotografia è un percorso espositivo outdoor, distribuito tra una quota di 700 e 2000 metri, lungo alcuni sentieri e luoghi particolarmente significativi della Val di Sole e del Parco Nazionale dello Stelvio. Un itinerario che nasce nell’ambito di un più ampio progetto culturale avviato dalla Val di Sole, incentrato sul tema “Uomini e Montagne”. Il Sentiero si affianca infatti a una mostra, attualmente ospitata presso Castel Caldes intitolata “Vivere in alto. Uomini e montagne dai fotografi di Magnum da Robert Capa a Steve McCurry”. Entrambe le iniziative nascono dalla volontà di dare spazio allo sguardo dei grandi fotografi di Magnum sul tema della montagna da diverse angolature, ma anche di valorizzare il patrimonio umano di questo specifico luogo, la Val di Sole, raccontandone storie, tradizioni, impegno, scelte di vita e visioni per il futuro. .

Lungo il percorso sono state installate delle fotografie in formato gigante realizzate dal fotografo francese di origini italiane, Jérôme Sessini, invitato per una settimana di residenza in Val di Sole. Classe 1968, Sessini ha lavorato in zone di conflitto come la Palestina, Iraq, Libano, Siria e Libia. Si è occupato anche di questioni sociali come la violenza legata alla droga nelle strade del Messico, le proteste anti-governative in Ucraina, le minoranze indigene in Cambogia e la crisi degli oppioidi negli Stati Uniti d’America.

La scelta di invitare Sessini in valle non risulta casuale. “Sono nato e cresciuto nell’est della Francia, nel dipartimento di Vosges, un luogo montano – racconta l’autore – . Ho iniziato da autodidatta a vent’anni fotografando i paesaggi e le persone delle mie terre. Questo lavoro in Val di Sole mi ha permesso di lavorare in un contesto che è parte integrante della mia vita e che conosco bene: la forza e il silenzio delle montagne. Ha rappresentato un vero e proprio ritorno alle origini.”

Dodici sono i punti che costituiscono questo percorso, oltre una sezione ospitata presso Castello di Caldes: un numero simbolico come i Comuni che compongono la Val di Sole.

Il Sentiero della fotografia rappresenta un progetto unico nel suo genere dove un fotografo interpreta, con la propria sensibilità, un territorio e le sue genti e quello che ne emerge viene offerto a tutti esponendo queste fotografie d’autore in scenari unici per la loro bellezza naturalistica, sempre fruibile fino all’arrivo dell’inverno.

Le fotografie esposte, quasi tutte in bianco e nero, forniscono una nuova lettura delle montagne della Val di Sole. Foto non urlate e appariscenti, ma silenziose che cercano di entrare in sintonia con la sostanza del vivere in alta quota e dei tempi annessi.

“L’intento di questo progetto non è solo quello di leggere un territorio sotto nuovi punti di vista, ma favorire, negli stessi contesti dove sono nate le fotografie, un’educazione al vedere, all’osservare e a riflettere sul valore del vivere in montagna e riflettere sulle sfide di questi territori. Il lavoro di Jerome, così silenzioso, s’integra perfettamente nel contesto montano e favorisce consapevolezza dei luoghi”, le parole del curatore del progetto Marco Minuz.

Il Sentiero è individuabile grazie a una mappa, scaricabile dal sito dedicato (www.ilsentierodellafotografia.eu) in PDF o reperibile in formato cartaceo in tutti gli uffici turistici della Val di Sole.

Sentiero dei messaggi silenti

Il Sentiero dei Messaggi Silenti si sviluppa sul Monte Grappa, e sarà percorribile soltanto fino al 15 novembre, non vi è dunque tempo da perdere. Il percorso offre 17 spunti di riflessione agli escursionisti di passaggio. Un modo per sensibilizzare i frequentatori della natura su tematiche ambientali, spingere alla riflessione e all’azione.

L’idea nasce da Noplasticgirls, un’organizzazione di volontariato fondata da un gruppo di amiche che condividono valori di rispetto e tutela nei confronti della natura e dell’ambiente, che hanno deciso di divulgare quanto più possibile pratiche e atteggiamenti legati alla sostenibilità.

“I grandi cambiamenti dipendono dalle decisioni politiche ma talvolta le decisioni politiche possono essere ispirate dai popoli e dai loro comportamenti – spiega l’organizzazione – . Crediamo che ognuno di noi possa fare la differenza e con il filo delle proprie azioni influenzare positivamente gli altri e comporre un nuovo tessuto, fatto di nuove e virtuose abitudini.”

Il sentiero, realizzato in collaborazione con il Comune di Pieve del Grappa, con il benestare del CAI di Feltre, Sottosezione Pedemontana, si presenta come una sorta di esposizione temporanea lungo un sentiero escursionistico, il n.151 che, a partire dalla Valle di San Liberale alle pendici del Monte Grappa conduce fino al Pian della Bala.

“Un luogo a noi caro, meta di escursioni e chiacchierate in cui sono nate anche le prime idee nel dar vita al gruppo delle Noplasticgirls – prosegue l’organizzazione – . E proprio qui lo abbiamo voluto, in un ambiente naturale, frequentato da persone già in connessione con la natura e quindi forse più propense ad ascoltare alcuni messaggi, spunti di riflessione, domande. Li abbiamo chiamati messaggi silenziosi, ma altro non sono che suggerimenti per alcune azioni semplici e concrete per iniziare un modo più sostenibile di vivere i nuovi tempi che ci aspettano, convinte come siamo che l’essere umano deve proprio ora compiere un salto di coscienza e ritrovare l’umiltà di ricollocare il proprio ruolo in questo pianeta, non come dominatore al vertice di una piramide, ma come elemento di un sistema nel quale tutto è interconnesso.”

Nessuno si salva da solo. Solo insieme si può creare un nuovo modo di abitare la nostra Terra e uscire da questi tempi bui con l’intelligenza di una specie che sa che il vero progresso non è il solo profitto ma il condurre una “buona” vita. I messaggi prevedono suggerimenti concreti, semplici e forse banali, ma pensiamo che anche una piccola azione sia importante, anche fosse solo per aiutarci a vincere l’universale senso di smarrimento che ci coglie davanti alle notizie ormai sempre più palesi di grandi sconvolgimenti climatici. Possiamo iniziare da qualcosa di concreto e sentirci parte attiva. E innescare cambiamento. Ad esempio, fare una raccolta differenziata in modo corretto, come ci è sempre stato insegnato, è importante ma non è più sufficiente. Vogliamo continuare ancora a vivere nella logica dell’usa e getta? Limitandoci a sostituire un bicchiere in plastica con uno compostabile? Perché non pensare a ridurre la nostra produzione di rifiuti? Per quanto piccoli possiamo essere ognuno può fare la propria parte, a partire da casa propria.”

All’accesso del 151 il primo cartello da il benvenuto al camminatore: “Il Clima sta cambiando, e noi?”. A seguire altri 16 cartelli, di diverso tenore, a salire fino al Pian de la Bala.

I cartelli sono stati realizzati secondo la filosofia delle Noplasticgirls, dunque senza nulla di nuovo. Il materiale di partenza è rappresentato da tavole di recupero e vecchie corde di arrampicata per appenderle agli alberi, che gentilmente ospitano i messaggi.

“L’esposizione è temporanea e speriamo che, una volta rimossi fisicamente, le uniche tracce rimaste siano divenute impronte/segni di chi ha frequentato il sentiero.”

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