Arrampicata

A Flatanger nasce “Nordic Marathon”, via di 130 metri a firma di Seb Bouin

Inarrestabile, mostruoso, non esistono aggettivi più idonei a descrivere Seb Bouin in azione in questa estate a Flatanger. Nei giorni scorsi, ancora eccezionalmente carico di energie, ha saputo trasformare in realtà una intuizione di Adam Ondra, realizzando la prima salita di una via di 130 metri. Grado di difficoltà stimato pari a qualcosa più di un 9b, un 9b+ “facile”. Il nome del nuovo gioiello che attraversa la grotta di Hanshelleren dalla base al tetto è Nordic Marathon, e nasce dall’unione di due vie liberate da Adam Ondra – Nordic Plumber (8c) e Thor’s Hammer II (9a+) – con aggiunta di un’ultima sezione di 50 metri, che ancora risultava da chiodare.

Un allenamento per il futuro

La superba linea salita da Seb rappresenta la versione “facile” di quello che è un progetto ancor più grandioso che il francese ha in mente per la prossima stagione: tracciare una nuova linea, sempre dalla base al tetto, che parta da Move, 9b/+ liberato da Adam Ondra e ripetuto in prima battuta da Bouin nel 2019, prosegua lungo Thor’s Hammer II (9a+) e si concluda con i nuovi 50 metri chiodati per Nordic Marathon fino al punto più alto della grotta. Ne risulterebbe una via di grado 9c, il cui nome dovrebbe essere Move Integral, dunque un secondo 9c a Flatanger dopo Silence.

La salita appena realizzata ha consentito dunque a Seb di “farmi un’idea della sfida ed essere psicologicamente pronto per il finale, quando inizierò a provare la versione più dura”, come si legge nel post in cui ha raccontato sui social l’ultima avventura. Racconto in cui evidenzia che tanto facile poi non sia stata. Nordic Plumber è già di per sé una via impegnativa, affrontare in successione l’8c e il 9a+ Thor’s Hammer II significa pompare al massimo per 80 metri (50 + 30 m) di via. E al termine di tali 80 metri ci si ritrova a dover affrontare un passaggio chiave insidioso per poter finalmente concludere l’impresa con gli ultimi 50 metri di arrampicata “più facile”. Seb ammette di essere caduto varie volte, ma non si è lasciato demoralizzare.

Essenziale, spiega il climber, è restare concentrati mentalmente. “Ti tocca fare un tentativo ogni due giorni. C’è tanto da arrampicare, e in un modo così esplosivo che non puoi pensare di fare due tentativi in un giorno. Se vuoi essere quanto più fresco, ti serve un giorno di riposo tra i due. Dunque è stato abbastanza duro dal punto di vista psicologico scegliere di provare una volta ogni due giorni. Sull’ultimo passaggio chiave la pressione che sentivo era altissima.”

In tutto ciò, gli ultimi 5/10 metri, sono stati saliti in free solo. Seb tiene a sottolineare che nell’ultimo tratto, “l’arrampicata era davvero facile”.

Cosa ne pensa Adam Ondra?

Adam Ondra sta seguendo con reale gioia gli exploit a Flatanger di Bouin. “Seb Bouin sta facendo faville a Flatanger – si legge nel commento diffuso sui social a posteriori della salita di Nordic Marathon – . Dopo aver ripetuto Iron Curtain, Thor’s Hammer II e la prima parte di Change (un progetto in corso d’opera, al momento Bouin è alla ricerca del giusto beta per affrontare la seconda parte, nda), ha realizzato la prima salita di Nordic Marathon (secondo Seb un 9b duro o un facile 9b+). Questo ragazzo è in una forma pazzesca, ed è spettacolare vedere molte delle mie vie che nessuno ha provato a ripetere, ottenere l’attenzione che meritano e vedere ‘crollare’ inoltre uno dei miei principali progetti nella grotta.”

Nordic Marathon viene descritta da Adam, come una via infernale, di cui aveva avuto una intuizione mentre era impegnato su Thors Hammer II. O meglio, aveva intuito la possibilità di raggiungere il punto più alto della grotta partendo dalla base, scegliendo come via di partenza (da cui proseguire lungo Thor’s Hammer II) tra Nordic Plumber (soluzione più facile) e Move (più difficile). “Ci ho lavorato un po’ nel 2017 e adesso non vedo l’ora di provarla il prossimo autunno.”

Adam coglie l’occasione per esaltare alcuni “momenti” di questa estate a Flatanger di Bouin:

  • “Nota 1: Seb ha abbassato il grado di Iron Curtain da 9b a 9a+ grazie a un aggancio di ginocchio che ha scovato nel passaggio chiave. Sfortunatamente, ho arrampicato nelle due stagioni a Flatanger senza ginocchiere che all’epoca non erano così diffuse come adesso. E la tipologia di roccia che caratterizza Flatanger rende le ginocchiere un’arma potente.
  • Nota 2: Seb ha rilevato che il passaggio chiave più basso di Change possa risultare un po’ diverso e un po’ più facile se usi ginocchiere e se sei alto. Vedremo cosa ne pensa del grado complessivo di Change, sono pronto a un nuovo ribasso.”
Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close