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Un nuovo allarmante crepaccio sul Rosa? No, la sua presenza non è una novità

La tragedia in Marmolada ha avuto come conseguenza un incremento di attenzione nei confronti dei ghiacciai alpini, non solo da parte degli esperti, ma anche dei frequentatori delle alte quote. Lo sguardo maggiormente critico assunto nell’analizzare i paesaggi, può portare a identificare delle “anomalie”, delle “novità”, talvolta allarmanti, che condivise sui social possono diffondersi capillarmente in breve tempo, diventando virali. È il caso del presunto nuovo ampio crepaccio formatosi sul Monte Rosa, sul ghiacciaio sotto la Punta Gnifetti, la cui immagine è rimbalzata sui social nei giorni scorsi, portando gli esperti della Società Meteorologica Italiana – NIMBUS a ritenere opportuno intervenire con dei chiarimenti sul caso. Non si tratterebbe di un crepaccio di nuova formazione, la sua presenza risulta infatti essere nota da tempo. 

“Sta circolando in rete la foto di questo crepaccio sul ghiacciaio sotto la Punta Gnifetti / Capanna Regina Margherita (Monte Rosa, bacino del Grenzgletscher, già in territorio svizzero) – scrive la Società in un post Facebook – . A scanso di interpretazioni fuorvianti, si tratta di un crepaccio che esiste da molto tempo, dunque la sua presenza di per sé non è una novità e non costituisce un segno di anomala instabilità del ghiacciaio. Il fatto inconsueto è che sia visibile e ben aperto a causa dello scarsissimo innevamento di questa stagione anche sopra i 4000 m di quota. Precisazione sottile, ma che riteniamo doverosa.”

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