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Meridiani si rinnova con il nuovo numero dedicato alla riviera ligure di Ponente

Dal 1 giugno è in edicola il nuovo numero di Meridiani “Liguria, riviera di Ponente”, quel tratto di territorio che da Genova si fa rotta verso ovest, fino a Ventimiglia e al confine con la Francia.

Dalla Riviera delle Palme, che abbraccia tutta la provincia di Savona, con Varazze, Spotorno, Finale Ligure, Pietra Ligure e quindi Alassio, tra costa, valli e montagne; alla Riviera dei Fiori, costellata da gemme come Cervo, fra Andora e Diano Marina, Sanremo, la cittadina dei fiori (con il suo mercato), e Bordighera, una delle più raffinate località della costa. Quindi Ventimiglia, il cui centro storico custodisce tesori d’arte unici.

Un percorso in semicerchio vista mare, quello raccontato nel prossimo numero di Meridiani dedicato alla Liguria di Ponente, che si addentra tra le alture dove gli amanti della natura e di dimenticati sapori potranno fare nuove ed imperdibili esperienze: ci si può avventurare nella fitta rete di sentieri del parco del Beigua, collegati all’Alta Via dei Monti Liguri, oppure visitare i borghi dell’entroterra (c’è l’imbarazzo della scelta: Dolceacqua, l’antica città dei Doria, Apricale, Pigna, Rocchetta Nervina, Triora…), tra frantoi artigianali e accoglienti agriturismi. O ancora, scegliendo la via dei monti da Sanremo, farsi guidare da presidi Slow Food che vanno dall’oliva taggiasca all’olio extravergine “Riviera Ligure”, fino al Rossese di Dolceacqua.

Meridiani si rinnova

Il numero dedicato alla Riviera ligure di Ponente di Meridiani dà l’avvio alla nuova veste del periodico di Editoriale Domus che da trentacinque anni accompagna gli italiani alla scoperta dei luoghi più iconici del mondo. Un restyling, curato dal direttore Walter Mariotti, che ha come obiettivo dare e restituire valore all’essenza stessa dei luoghi raccontati. “Non vogliamo raccontare tutto di un luogo ma solo le sue caratteristiche, quelle che lo rendono unico e diverso da tutti gli altri” spiega Mariotti “per Meridiani sono le emozioni e le informazioni che ogni numero riuscirà a restituire. Offrendo ai lettori l’opportunità di un viaggio prima di tutto dentro sé stessi. Ai confini della propria anima, che vuole solo continuare a meravigliarsi”.

Meridiani sottolinea così ancor più la sua distanza dalle tipiche guide turistiche e si avvicina, in un ritorno alle origini, alle pubblicazioni culturali di viaggio, grazie ad approfondimenti più ordinati ed esaustivi con cinque rubriche fisse rispettivamente dedicate a Confini (inquadramento storico geografico), Visioni (arte e cultura), Ieri e Oggi (flash back fotografici), Colors (le tinte più iconiche) e Sabbie (im)mobili (un tema di “memoria”) scandiscono la struttura del giornale. Evolve anche la sezione dedicata ai consigli pratici che diventa ancora più concreta ed esaustiva nelle proposte, come dimostrano ad esempio i due focus Valigia andata e Valigia ritorno.

Un rinnovamento non solo nei contenuti e nella struttura ma anche grafico che rende il prodotto più incisivo ed elegante con un importante ruolo dato alle immagini.

L’editoriale del direttore

A presentarci il numero di Meridiani 267 “Liguria, riviera di Ponente” il direttore Walter Mariotti.

Pochi tocchi d’erbaspada / penduli da un ciglione sul delirio del mare”. Per Eugenio Montale la Liguria era questo. E, insieme a questo, “due camelie pallide/nei giardini deserti/e un eucalipto biondo che si tuffi/tra sfrusci e pazzi voli nella luce”. In queste immagini ed emozioni, non c’è solo la Liguria di Ponente. C’è tutto quello che serve per capire un luogo. I suoi scorci, i suoi fiori, i suoi refoli di vento. Tutto visto, odorato, ascoltato, filtrato dal sentimento. Il delirio del mare, per Montale, non è l’effetto della montagna che si getta a strapiombo nelle acque, che in Liguria è particolarmente impressionante. È piuttosto l’anima che vede, sente, ascolta la terra farsi inghiottire dai flutti che poi subito si richiudono impassibili. Il delirio del mare è la connessione tra l’anima del mondo e quella dell’uomo, un miracolo che fa di ogni persona una persona unica. E di ogni luogo un luogo irripetibile. Meridiani prova a fare questo esercizio da oltre trent’anni. Un virtuosismo non da poeta, ma da persone. Prova ad ascoltare un luogo, ad annusare i suoi fiori, a camminare i suoi sentieri, ad ascoltare le sue genti. Guarda le sue lu- ci e le sue ombre e cerca di renderne il nitore o la foschia, l’insieme o i dettagli.
Lo fa con gli strumenti del carnet de voyage, dove soggetto e oggetto diventano indistinguibili in quella formula, il giornalismo, che qualunque cosa sia resta l’andare e guardare, ascoltare e ripetere, sentire e raccontare. A volte emozionandosi, altre cercando di capire.

Per questo presentiamo una nuova messa a fuoco di Meridiani, che per noi diventa ancora più nitido, lucente, essenziale. Perché non vogliamo raccontare tutto di un luogo ma solo le sue caratteristiche, quelle che lo rendono unico e diverso da tutti gli altri. Per Montale quelle della sua Riviera erano il pallore delle camelie e i giardini deserti nella luce abbagliante del meriggio. Per Meridiani sono le emozioni, e le informazioni, che a ogni numero riuscirà a restituire. Offrendo ai lettori l’opportunità di un viaggio prima di tutto dentro sé stessi. Ai confini della propria anima, che vuole solo continuare a meravigliarsi.

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