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Caos estivo sui passi dolomitici: come conciliare turismo e ambiente senza chiuderli al traffico?

Con la stagione estiva in avvicinamento, torna al centro dell’attenzione della Fondazione Dolomiti Unesco la problematica dell’assalto turistico con aumento del traffico sui passi dolomitici, fenomeno che sulle Dolomiti si è intensificato nel periodo post pandemia, e rappresenta un pericolo per la salvaguardia di un sito naturale riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità. Per definire una strategia da seguire, a partire dalla prossima estate, lunedì 2 maggio si è svolta presso il Palazzo della Provincia autonoma di Trento, una seduta straordinaria del CDA della Fondazione. Il tema della riunione, presieduta dal Presidente della Fondazione Dolomiti UNESCO Mario Tonina, altresì Vicepresidente della Provincia autonoma di Trento, è stato in particolare quello della mobilità sui passi dolomitici.

Regolamentazione della mobilità e non chiusura dei passi, come la Fondazione aveva già anticipato lo scorso anno. Come evidenziato dal Presidente Mario Tonina, obiettivo essenziale resta il conciliare la tutela ambientale e l’accesso di turisti e residenti.

“La riunione è stata molto utile per avviare una discussione sul tema dei passi dolomitici con lo scopo di arrivare a una serie di misure concrete comuni ai territori che fanno riferimento alla Fondazione Dolomiti UNESCO e che consentano il massimo rispetto dell’ambiente dei passi dolomitici e allo stesso tempo di renderli accessibili a residenti e turisti. Sul tema della mobilità ai passi dolomitici c’è la consapevolezza che si tratta di un aspetto da affrontare con responsabilità assieme alle Province e alla Regione”, le parole del Presidente al termine dell’incontro.

La ricerca di una strategia comune

All’incontro erano presenti Presenti per il CDA i rappresentanti delle due Province autonome di Trento e Bolzano, della Regione Veneto, della Provincia di Belluno, della Regione Friuli e della Magnifica Comunità di Montagna Dolomiti Friulane e della Comunità di Montagna della Carnia. Accanto a questi, l’Assessore ai trasporti della Provincia autonoma di Trento Mattia Gottardi, l’Assessore alla mobilità della Provincia autonoma di Bolzano Daniel Alfreider e la vicepresidente e assessore alle infrastrutture e trasporti della Regione Veneto, nonché l’assessore al turismo della Regione Veneto.

Nel corso della riunione è stata avviata una discussione sulle strategie comuni da seguire sul territorio, sulla base delle quali sarà compito delle singole Province e Regioni definire delle misure concrete da mettere in campo. L’Assessore Alfreider ha presentato alcuni dati del monitoraggio in corso, evidenziando che la composizione dei flussi sia molto variegata, non limitata al turista giornaliero.

I partecipanti si sono trovati concordi sull’obiettivo di puntare a regolamentare i flussi di traffico sui passi. Le precise misure da introdurre verranno descritte in un piano complessivo della mobilità in fase di elaborazione, che verrà presentato a Roma sui fondi del PNRR e illustrato in una conferenza stampa a giugno organizzata dagli Assessori delle due Province autonome e della Regione Veneto con il patrocinio della Fondazione Dolomiti Unesco.

Tale piano, che si auspica possa beneficiare dei fondi del PNRR, prevederebbe il fornire un’alternativa al mezzo privato, da attivare prima della introduzione di eventuali limitazioni. Soluzioni possibili potrebbero essere rappresentate dalla introduzione di un servizio di navette dedicato o dal potenziamento della intermodalità con il sistema degli impianti a fune.

Fra le ipotesi discusse in sede di riunione, presentate dall’Assessore Alfreider, anche la realizzazione di parcheggi prenotabili in modalità digitale, così da poter informare preventivamente chi si mette in viaggio in merito all’affollamento del sito. Una misura che, oltre a evitare l’eccessivo affollamento sui passi, potrebbe indirizzare i flussi verso altre località meno congestionate, sempre facenti parte delle Dolomiti, delocalizzando in tal senso il turismo.

Estate 2022, cosa aspettarci?

Per l’estate 2022 sono state discusse alcune misure di immediata attuabilità, tra cui l’introduzione di limiti alla velocità massima su alcune strade di accesso ai passi, maggiori controlli sulla velocità, sulle emissioni sonore, e sui cosiddetti “parcheggi selvaggi”. Si è inoltre valutata la possibilità di aumentare le corsie dedicate alle biciclette.

Nessuna idea dunque di bloccare totalmente la mobilità sui passi. Ciò cui si mira è definire delle misure che, senza ledere il turismo, vadano a frenare le emissioni inquinanti nella zona. L’estate 2022 rappresenterà un primo step di un percorso graduale di trasformazione del turismo dolomitico.

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