Sono trascorse poco più di 2 settimane dalla diffusione delle prime immagini da “orso libero” di Juan Carrito, trasferito tra i monti della Maiella, dopo la breve fase di “reclusione” nell’Area Faunistica di Palena (CH). Una seconda traslocazione in quota, dopo il primo tentativo vano dello scorso dicembre, che si è sperato potesse rappresentare un primo step di un percorso di rieducazione a una vita in ambiente naturale per un esemplare divenuto nel tempo estremamente confidente. E invece, niente da fare. Incurante delle decine di chilometri da percorrere, il paffuto JC ha ritrovato nuovamente la “via di casa”, tornando a fare la sua comparsa a Roccaraso. E sui social c’è chi scherzosamente commenta che da bravo abruzzese “è coccia tosta”.

Il sentore che fosse nuovamente in marcia verso quello che ormai riconosce come paese dei balocchi, si è diffuso nel momento in cui, nei giorni scorsi, è stato avvistato nelle zone di Palena, Pescocostanzo e Rivisondoli. Martedì 12 aprile è infine arrivato alla sua meta: Roccaraso. Nella mattinata è stato notato da alcuni abitanti, nel tardo pomeriggio conferma ufficiale è giunta dal Parco della Maiella, che ha tenuto a evidenziare come gli spostamenti di JC siano stati monitorati in maniera continua a partire dalla sua liberazione in natura (ricordiamo che è dotato di collare satellitare), e il fatto che il ritorno a Roccaraso non sia stato certo una sorpresa.
“Dal 25 marzo, giorno in cui l’orso era stato rilasciato in natura attraverso un’operazione svolta dai tecnici del Parco Nazionale della Maiella in collaborazione con i Carabinieri Forestali, a oggi Juan Carrito ha trascorso 18 giorni tra le valli della Maiella percorrendo circa 150 km senza mai frequentare centri abitati e cibandosi di erba e formiche – si legge nel post pubblicato sulla pagina Facebook del Parco – . Da sabato scorso i tecnici del Parco della Maiella hanno rilevato, tramite il collare satellitare, lo spostamento dell’orso verso i territori dei comuni di Pescocostanzo e Rivisondoli e dopo un paio di giorni trascorsi tra i boschi stamattina l’orso si è fatto vedere nei pressi della Stazione di Roccaraso.”
Cosa succede adesso?
Quella che può apparirci una storia di stampo disneyano, che vede convivere in armonia animali e uomini, dobbiamo tenere sempre a mente che non sia la normalità. E che il vivere a Roccaraso possa arrecare danni alla salute stessa di JC, a meno di rendere il paese adatto a un orso che ormai è avvezzo alla ricerca di cibo tra i rifiuti, mettendo in campo una serie di azioni quali la introduzione di cassonetti anti-orso e una ampia sensibilizzazione della popolazione residente e non, a non lasciare cibo facile a portata di zampa. Cosa succederà dunque nelle prossime settimane? La risposta al momento è incerta.