Una via che sale dritta per dritta, su per la parete nord dello Schrammacher (Valsertal, Tirolo). Una montagna che si nota facilmente per quella forma piramidale che la contraddistingue, osservandola proprio dal versante nord. Una parete che richiede un lungo avvicinamento e, dopo, un’ottima tecnica di scalata, soprattutto per poter gestire la roccia quasi sempre fragile.
Ad aprire l’itinerario Simon Messner e Martin Sieberer. “Ho scoperto questa linea 5 anni fa” spiega Simon. “È così logica che in tanti l’hanno vista, però l’avvicinamento è così lungo che probabilmente molti hanno preferito lasciar perdere”. Lo scalatore altoatesino invece si è innamorato delle opportunità offerte dalla linea, una goccia che verticale cade dalla cima. Un itinerario che in qualche modo regala quel legame con l’alpinismo tradizionale, che il giovane insegue fin dalle sue prime esperienze in montagna. “Ci ho provato 4 volte negli ultimi anni. Una volta nel cuore dell’inverno, ma ho trovato troppa neve e un freddo intenso. Un’altra volta, in primavera, c’erano continue scariche di pietre. Poi è anche successo di non trovare più il deposito con il materiale, spartito tutto”.
Così arriviamo ai primi giorni della primavera 2022. Simon e Martin si avvicinano alla parete il 24 marzo. “Per l’avvicinamento abbiamo usato gli sci, siamo partiti molto presto. Dopo abbiamo continuato con scarponi e ramponi e, una volta sulla roccia, siamo saliti con le scarpette da arrampicata”. Dopo un’intensa giornata i due sono sbucati sopra al muro roccioso verso le 16. “La soddisfazione è stata grande. Dopo cinque anni sono riuscito a chiudere questo progetto e proprio nei giorni in cui io e la mia compagna ci stavamo preparando a lasciare Innsbruck per iniziare una nuova vita in Alto Adige”. Da qui il nome della via “Goodbye Innsbrooklyn”. Ma non tutto è sempre piacevole. “La scelta di usare le scarpette da arrampicata ha lasciato il segno” commenta ironico Simon. “Le mie dita hanno subito un congelamento di primo grado, mi era già capitato lo scorso autunno sul Cervino. Nulla di grave, ma bisogna fare attenzione”.