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Sulle Alpi Svizzere proiettata una enorme colomba della pace

Durante il lockdown del 2020 il Comune di Zermatt decise di regalare un messaggio di speranza al mondo, proiettando sul Cervino le bandiere dei Paesi in lotta contro il coronavirus. A distanza di due anni il mondo, non ancora del tutto fuori dalla pandemia, si trova ad affrontare un nuovo capitolo luttuoso e destabilizzante: il conflitto tra Russia e Ucraina. E un nuovo messaggio luminoso ha fatto nei giorni scorsi la sua comparsa, questa volta sulle Alpi svizzere. Si tratta di una enorme colomba della pace, lunga ben un chilometro, proiettata nei giorni scorsi sulla parete del Grosse Mythen (1.898 m) su iniziativa dell’UNICEF Svizzera e Liechtenstein. Il motivo della colomba è stato creato dall’artista svizzero Simone Torelli.

Il messaggio è chiaro: un invito alla pace. Un “No war” silente, che si accende nel buio della notte, nel cuore dell’Europa. Come dichiarato dai promotori della iniziativa, la grande colomba luminosa vuole portare all’attenzione della collettività il problema della guerra ma soprattutto delle sue conseguenze sui bambini.

Diritti dei bambini fortemente limitati dalla guerra

“Tutto il mondo guarda sconvolto all’Ucraina – scrive in un comunicato l’UNICEF – . Già oltre 1,5 milioni di bambine e bambini hanno dovuto abbandonare il Paese. Moltissimi sono feriti o addirittura deceduti. Innumerevoli famiglie alle frontiere sono state separate perché i padri vanno a combattere. Ogni bambina e ogni bambino del mondo ha il diritto di crescere in salute e in sicurezza e di sviluppare le proprie capacità. Peraltro è ciò che chiede la Convenzione sui diritti dell’infanzia. Ma questi diritti vengono attualmente fortemente limitati in Ucraina.”

“Lo scopo della proiezione della colomba della pace sulla vetta del Grosser Mythen – si legge ancora – è quello di «proiettare» il simbolo della pace dal cuore dell’Europa in tutto il mondo. Con la sua lunghezza di oltre un chilometro, questa colomba della pace è lʼimmagine di questo tipo più grande che sia mai stata proiettata. L’iniziativa vuole attirare l’attenzione sulle bambine e sui bambini ucraini sofferenti e, al contempo, creare speranza per un futuro di pace.”

“Gli effetti dell’escalation del conflitto sulla popolazione civile stanno assumendo proporzioni spaventose. Le bambini e i bambini sono quelli che soffrono maggiormente – afferma Bettina Junker, Direttrice generale di UNICEF Svizzera e Liechtenstein – . Innumerevoli famiglie sono state bruscamente strappate dalla loro vita quotidiana – e milioni di bambine e bambini si trovano tuttora nei territori in guerra. Stanno tutti vivendo situazioni inimmaginabili. Urge la pace. Subito!

“Le conseguenze della guerra sono attualmente percepibili in tutta Europa – prosegue il comunicato – e, forse, presto in tutto il mondo, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo poiché l’Ucraina e la Russia sono importanti produttori mondiali di cereali. Se dovessero interrompere la produzione, ciò avrebbe conseguenze dirette sulla situazione alimentare di numerosi Paesi.”

“Alla Russia e all’Ucraina va attribuita più della metà dell’offerta mondiale di olio di girasole e circa il 30% dell’offerta mondiale di frumento. Dobbiamo fare tutto il possibile per evitare il collasso del sistema alimentare globale e, di riflesso, una catastrofica carestia”, ha affermato il 14 marzo il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, durante la sua conferenza stampa a New York.

Con il proprio messaggio, l’UNICEF rivolge un appello alla comunità mondiale a favore della pace: “Insieme possiamo creare un futuro di pace.”

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