Ambiente

Stiamo perdendo anche il ghiacciaio più alto dell’Everest

I ghiacciai, lo sappiano bene, si trovano in uno stato di crescente sofferenza, in ogni angolo del mondo. Sì, a volte si possono trovare delle eccezioni, i cosiddetti ghiacciai “anomali”, che sembrano resistere al cambiamento climatico, come nel caso dei piccoli ghiacciai delle Alpi Giulie o alcuni ghiacciai del Karakorum, ma in linea di massima la situazione non è delle migliori e il futuro è ben altro che roseo. E se, come noi, avete mai pensato che forse i ghiacciai più alti del Pianeta se la possano cavare meglio di quelli che si sviluppano a quote inferiori, sappiate che non è così. Uno studio di recente pubblicazione su Nature Portfolio Journal Climate and Atmospheric Research, focalizzato sul ghiacciaio più elevato della montagna più elevata del mondo – l’Everest – dimostra che lo scioglimento stia accelerando vertiginosamente anche a 8000 metri di quota.

“Si sa poco dei ghiacciai al di sopra dei 5000 metri – si legge nell’abstract del paper “Mt. Everest’s highest glacier is a sentinel for accelerating ice loss” – . Qui dimostriamo, sulla base del carotaggio più in quota mai realizzato e dei dati forniti dalle più alte stazioni meteo automatizzate al mondo (posizionate a 7945 m al Colle Sud e a 8430 m nella zona del the Balcony, ndr) il ruolo significativo di scioglimento e sublimazione nel processo di perdita di massa persino sul ghiacciaio più alto dell’Everest, il ghiacciaio del Colle Sud (8020 m).”

Cosa ci dicono i dati dal Colle Sud

Da testimonianze scritte e fotografiche degli stati di avanzamento/ritiro di 112 ghiacciai himalayani in un periodo compreso tra il 1812 e il 1965, si può desumere che il ritiro di molti ghiacciai sia iniziato in Himalaya attorno al 1860, ovviamente con una certa variabilità spaziale e temporale. Dati più recenti parlano di una accelerazione estesa del fenomeno a partire dagli anni Cinquanta, con il raggiungimento dei più alti tassi di perdita di massa glaciale attorno agli anni Duemila.

Condizione che sembra confermarsi sul versante Sud dell’Everest, dove attraverso immagini satellitari è stato possibile stimare un assottigliamento dei ghiacci fino a 5700 metri di oltre 100 metri a partire dal 1962, e circa un raddoppio nella velocità di tale processo a partire dal 2009. Nonostante il ghiacciaio del Colle Sud si posizioni a una quota decisamente più elevata, gli scienziati hanno appurato che la traiettoria seguita dal processo di perdita della massa glaciale sia la medesima registrata per i ghiacciai più a valle.

La perdita di massa si stima sia iniziata a metà 1800, aumentando a partire dagli anni Cinquanta con netto peggioramento dagli anni Duemila. Analizzando carote di ghiaccio profonde 10 metri e i dati meteorologici raccolti presso le due stazioni meteo, i ricercatori dell’Università del Maine sono giunti alla conclusione che il ghiacciaio del Colle Sud si sia ridotto di oltre 54 metri in termini di spessore nell’arco degli ultimi 25 anni.

La causa principale dell’accelerazione nel processo di scioglimento sembrerebbe essere la presenza di scarsi accumuli nevosi durante l’anno sulla superficie glaciale, con conseguente esposizione diretta del ghiaccio. I processi di sublimazione risultano invece essere incrementati a partire dagli anni Cinquanta, come conseguenza del progressivo surriscaldamento globale, cui va sommato anche l’effetto di venti sempre più forti e del basso grado di umidità della zona, che tra l’altro è caratterizzata da una intensa irradiazione solare.

“L’assottigliamento si è verificato in 25 anni, 80 volte più velocemente rispetto ai circa 2000 anni necessari per arrivare alla formazione del ghiaccio che oggi è esposto sulla superficie del ghiacciaio”, evidenziano i ricercatori. In parole povere, stiamo perdendo in un brevissimo tempo, del ghiaccio che ha impiegato due millenni a formarsi. E sapete cosa significa ciò? Come dichiarato alla BBC da Mariusz Potocki, uno dei principali ricercatori impegnati nello studio estremo, “Il ghiacciaio del Colle Sud è già sulla via d’uscita, potremmo già considerarlo un relitto di un’epoca lontana e più fredda.”

In quanto tempo perderemo il ghiacciaio del Colle Sud?

Andando alla parte più tragica dello studio, l’ipotesi elaborata dai ricercatori sulla base della elaborazione di modelli predittivi, è che il ghiacciaio del Colle Sud possa svanire entro il 2050. Un tempo rapidissimo, che ci sconvolge, quasi sembrandoci paradossale, che gli scienziati spiegano con un concetto semplice: fin quando la superficie del ghiacciaio restava coperta dalla neve e dunque schermata dai raggi solari, nonché termicamente isolata, il ghiacciaio si trovava in uno stato di equilibrio, anche se all’esterno le cose iniziavano a cambiare, con un progressivo aumento della temperatura; oggi quella coperta non c’è più e si è perso l’equilibrio, tutto procede più velocemente. La perdita annuale attuale è stimata attorno a 2 metri annui di spessore.

Una sentinella d’altissima quota

Il ghiacciaio del Colle Sud è il primo ghiacciaio superiore agli 8000 metri sottoposto a simili studi. E i dati preoccupanti ricavati lo rendono una vera e propria sentinella. Dal Colle Sud arriva un grido d’allarme, che invita gli scienziati a estendere tali studi all’intera regione dell’Everest. Dai ghiacciai arriva infatti nella stagione pre-monsonica il 65% dell’acqua destinata a uso domestico nella regione. Dai ghiacciai dipende la sopravvivenza di milioni di persone. Secondariamente, la perdita di neve e ghiaccio a simili quote comporterà cambiamenti significativi anche nell’approccio alpinistico alla vetta.

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Un commento

  1. IN MERITO ALLO SCIOGLIMENTO DEI GHIACCI, SIAMO DI FRONTE AD UN FENOMENO CICLICO NELL’ARCO DELLA VITA DELLA TERRA. FORSE L’UOMO HA ACCELERATO IL FENOMENO, MA NON PIÙ DI TANTO, VISTO CHE LA TEORIA “FOTONICA” PREVEDE UN ABNORME SURRISCALDAMENTO DELLA PARTE DI UNIVERSO CHE CONTIENE LA VIA LATTEA. ANDIAMO VERSO UN’ALTRA GLACIAZIONE, UNA DELLE TANTE SUSSEGUITESI NELL’ARCO DE MILLENNI, CHE INIZIA CON UN RISCALDAMENTO DELLA TERRA CHE PROVOCHERÀ BUFERE CHE POTRANNO DURARE QUALCHE MIGLIAIO DI ANNI. OVVIAMENTE LA RAZZA UMANA SCOMPARIRÀ, E, SAREBBE ANCHE ORA!

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